Dopo che 'l gran Sincero ornato il crine
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Benedetto Menzini
XV1
Dopo che ’l gran Sincero ornato il crine
Di doppio lauro a questo Faggio appese
La canora sampogna; invan pretese
Altri agguagliar, le Note sue divine.
5Nè le Ninfe montane e le marine,
Sin dove umido il piè Nereo distese,
Nè Cume, e Baie, e non Miseno intese
Voci di par sonanti, e pellegrine.
Già per Titiro andò fastoso, e lieto
10Il nobil Tebro; or nel suo nome è chiaro
Più che nell’onde sue l’umìl Sebeto.
E quel primier, che stile ebbe sì raro.
Se a’ dì nostri ’l rendesse alto decreto;
E di chi mai gir sen vorrebbe al paro?
Note
- ↑ In lode del Sannazzaro.