Epigrammi (Alfieri, 1903)/XCVI. Di Venezia, e di Genova, e di Roma

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XCVI. Di Venezia, e di Genova, e di Roma

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XCVI. Di Venezia, e di Genova, e di Roma
XCV. Nabidi, e Cato; ripugnanti sempre XCVII. Sia l'avvenir qual vuolsi, a me pur sempre

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XCVI.

13 settembre 1798.

Di Venezia, e di Genova, e di Roma,
E in ultimo di Malta,
La conquista si esalta.
Ma, senza palle e polve, appien si doma
Preti e frati e parrucche andantemente.
Pasto è bensì d’un po’ più duro dente
Il tor di mano ai liberi Britanni
Di Nettuno il tridente.
Di ciò fan fede i danni,
Per cui nel mar d’Egitto oggi si scorna
Quel vil, che fiacca, a chi non le ha, le corna.