Epistole (Caterina da Siena)/Lettera 49
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47 A M. MARI ANO PRETE DELLA MISERICORDIA ESSENDO A MONUCCHlELLO (✓/).
l / I. Procura d animarlo a combatter virilmente nel campo delle tentazioni con l’arme della croce, vestito di tera carità e santo timore, e delle pene eterne* mostrando come il demonio resta vinto dalla pazienzia, dall’ umiltà e da lutto I altre T^rlu.
%ittUtìx 49* « Al nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
I. lif^ileltissimo e carissimo figliuolo mio in Cristo Jesù. Io Catarina, serva e schiava de* servi di Jesii Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo con desiderio di vedervi cavaliero virile combattere virilmente in su questo campo della battaglia, e non voltarvi a dietro a schifare veruno colpo che ven:sse, perocché sareste cavaliero senza gloria, ma virilmente pigliate l’arme, sicché il colpo non passi dentro, cioè l’arme della santissima croce, perocché ella è queda arme che ci difende da ogn. colpo e tentazione di dmionio visibile ed invisibile: nella memoria del sangue avrete la vittoria. O figliuolo mio carissimo, quanto sarà beata l’anima vostra e la mia, quando starete in questo campo deila battaglia, mare tempestoso armato dell’arme della 48 carità, la quale acquislarete nella memoria della croce prendendo il coltello, con clivi potiate difendere da nemici che v’hanno assediato, cioè il coltello del timore e dell’amore, quando vedete, che’ nemici delle molte cogitazioni v’assalissero, o le-creature che vi dessero esemplo, invitandovi a peccato. Allora tenete salda la memoria nel prezzo del sangue, dal quale tanto dolcemente sete ricomprato, ed il coltello detto percolendoli. col santo timore di Dio, vedendo quanto gli è spiacevole il peccato, che per lo peccato è morto, e quanto gli è piacevole la virtù, e con questo tutti li sconfiggiarete. Ricordovi di quel santo padre (E) che si mise alla prova col fuoco, dicendo: pensa, anima mia, che di questo ne va il fuoco eternale; prova questo fuoco, e se puoi sostenerlo commetti il peccato!
con umiltà. Siate buono dispensatorc a’poverelli che hanno bisogno, ed il conversare con colesta gente, sia
.. .49 sempre col timore di Dio; se potete difender quello de’poveri con umiltà, fatelo, quanto che non sappiate andare nel tempo che voi sete (fi) del comandamento del capitano, fate dalla parte vostra ciò che potete.
Confortatevi e permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.
S. (Interina da Siena. Opere, T. IV.
4 I 5o . r * \ ‘ *r.
Annotazioni alla Lettera 40.
(À) Questo prete Mariano era ano di quei ebe stavano al servìzio degli ammalati nello spedale detto la Casa della Misericordia nella città di Siena, e di cui ci tornerà meglio in acconcio di favellare nelf’annotazioni alla lettera 138. In luogo di prete dee forse; leggersi frate, giacché di tal titolo erano comunemente appellati questi tali: e questo medesimo uomo trovasi detto Fra Mariano nelle memorie che si conservano di quella casa, io occasione d’ essere andato altra volta a Monlichiello. Questo castello è del dominio di Siena, lungi da questa città 34 miglia, e nel territorio d’esso tiene 10 spedale grande di Siena diverse possessioni, le quali di prima atteneami a quello della Misericordia, onde mi creoo che questo prete si trovasse in questo luogo allorché ebbe la lettera, e che perciò la roce essendo ansi ad esso debba rapportarsi, che alla santa. .
(li) Ricordavi di quel santo padre. Fu questi un santo romito, di t ui non si ha il nome, il quale colla pruova del fuoco, in cui abbruciossi le dita, volle sicurarsi dalle 6amme infernali, ove gli ardori impuri del senso il portavano, secóndo che si ha nella leggenda degli antichi padri.
(C) Quanto che non sappiate andare nel tempo che voi sete, ec, 11 Farri riportò di questa maniera questo passo: Quando che no; sappiate andar nel tempo che voi sete del comandamento del capitano, e fate dalla parte vostra ciò -che potete. Noi l’abbiamo dato tale, quale si ha nel testo a penna di s. Domenico, che da quello d’Aldo pochissimo si dilunga.
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