Epistole (Caterina da Siena)/Lettera 88

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Lettera 87

[p. 280 modifica]280 , A FRATE ,i., » RAIMONDO DA CAPUA A Y1GN0NE (A).

I. Desidera vederlo vestito dell’ abito della vera carila, per poter resistere alle molestie e tentazioni del demonio, mostrando come queste non ci sono nocive, se noi conserviamo la bnona volontà, ma anzi ci fanno arrivare alla perfezione ed ab l’acquisto delle virtù; con cbe l’esorta.a rallegrarsi in tali battaglie di mente, confortandosi nel sangue del crocefisso.

II. Del desiderio che ella aveva di morire per la santa Chiesa,

della riformazione d’essa, per la quale esorta il medesimo ..Fra llaimondo ad affaticarsi.


Al nume di fesì

Cristo crocifisso e di Maria dolce.


I. 4Ì^i:veron(io Padre in Crislo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’servi di Jesù Crislo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedere voi e gli aliti figliuoli vestili lei vestimenlo nuziale, il quale ò quello vestimento che ricopre tulle le nostre nudila: egli ò un’arme che non lassa incarnare a morte i colpi dell avversario dimonio, ma più tosto T ha a fortificare, che a debilire ogni colpa di tentazione, o molestia di dimonio, o di creatura, o della carne propria che volesse ribellare allo Spirito. [p. 281 modifica]28i Dico che questi colpi non tanto che sieno nocivi, ma saranno pietre preziose, e margarite poste sopra questo vestimento dell’ardentissima carità. Or da che sarebbe T anima che non portasse delle molte fatiche e tentazioni da qualunque parte e qualunque modo Iddio le concede, non sarebbe in lei virtù provata, perocché la virtù si prova per io suo contrario. Con che si prova la purità e s’acquista? col contrario, cioè con la molestia dell’ immondizia: perocché chi fusse immondo, non gli bisognarebbe ricevere molestia dalle cogitazioni della immondizia; ma perchè si vede che la volontà è privata de’ perversi consentimenti, ed è purificata d’ ogni macchia per santo e vero desiderio che ha di piacere al suo Creatore, però il dimonio, il mondo e la carne gli danno molestia. Sicché ogni cosa contraria si caccia per lo suo contrario: vedete che per la superbia s’acquista l’umilità, quando l’uomo si vede molestare da esso vizio di superbia, subito s’ umilia, cognoscendo sè difettuoso, superbo, che se non avesse avuta quella molestia, non si sarebbe sì ben cognosciuto; poiché s’ è umilitato e veduto, concipe uno odio per sì fatto modo, che gode ed esulta d’ogni pena ed ingiuria che sostenesse: questo fa come cavaliero virile, il quale non schifa i colpi, anzi si reputa indegno di tanta grazia, quanto gl. pare essere a sostenere pena, tentazioni e molestie per Cristo erofisso, tutto è per l’odio che egli ha di sè medesimo, e per amore che ha conceputo alla virtù. Adunque vedete che non è da fuggire nè dolersi nel tempo della tenebre, perocché della tenebre nasce la luce. O Dio dolce amore: che dolce dottrina dai, che per lo contrario della virtù s’acquista la virtù: della impazienzia s’ acquista la pazienzia, che l’anima che sente il vizio della impazienzia diventa paziente della ingiuria ricevuta, ed è impaziente verso il vizio delle impazienzia, e più si duole che ella si duole, che di veruna altra cosa, e così nei contrarj li viene acquistata la perfezione, e non se ne avvede, trovasi diventato perfetto [p. 282 modifica]282 nelle molle tempeste e tentazioni, ed in altro modo non si giogne mai a porlo di perfezione. Sicché pensale in questo che 1’ anima non può ricevere, nè desiderare virtù che ella’non abbia i desiderj, molestie e tentazioni, a sostenere--con ’ vera e santa pazienzia per amore di Cristo crocifisso. Doviamo dunque godere ed esultare nel tempo delle battaglie, molestie e tenebre, poiché di loro esce tanta virtù e diletto. Doimè (B) figliuolo dato da quella dolce madre Maria (C), non voglio che veniate a tedio, nè a confusione per veruna molestia che sentiste nella mente vostra; ma voglio che voi conserviate la buona e santa, e vera fedele volontà, la quale io so che Dio per sua misericordia v’ha dato:-so che vorreste innanzi morire che offenderlo mortalmente. Sì di’ io voglio che dalle tenebre’esca il cognoscimento di voi medesimo, senza confusione della buona volontà esca uno cognoscimento della infinita bontà ed inestimabile carità di Dio, ed in questo cognoscimento stia ed ingrassi l’anima nostra; pensate che per’amore egli vi conserva la buona volontà, e non la lassa correre per consentimento e diletlo dietro alle cogitazioni del dimonio per consentimento di volontà. E*così per amore ha permesso a voi ed a me, ed agli altri suoi servi di Dio le molte molestie ed illusioni dal dimonio, dalle creature e dalla carne propria solo perchè noi ci leviamo dalla negligenzia, e veniamo a perfetta sollicitudine, a vera umilila ed ardentissima carità, la quale umilità viene per cognoscimcnto di sè, e la carità per lo cognoscimento della bontà di Dio. Ivi s’inebbria-e si consuma l’anima per amore. Godete, padre, ed esultale e confortatevi senza veruno timore servile, e non temete per veruna cosa che vedeste venire o che fusse venuta, ma confortatevi che la perfezione è presso da voi,

rispondete al dimonio, dicendo, che quella virtù non ha adoperato in voi per me, perocché non era in mcj adopera per grazia-della infinita pietà e misericordia di Dio; sicché per Crislo crocifisso ogni cosa potrete:

[p. 283 modifica]. 283 fate con fede viva tutte le vostre operazioni, e non mira’le, perchè vedeste apparire veruna cosa contraria, che paresse che fusse contra la vostra operazione. Confortatevi, confortatevi, perchè la prima e dolce Verità ha permesso d’ adempire il vostro e mio desiderio in voi. Svenatevi per affocato desiderio con lo svenalo e consumato Agnello: riposatevi in croce con Cristo crocifìsso!

dilettatevi in Cristo crocifisso: dilettatevi in pene: satollatevi d’obbrobrj per Cristo crocifisso; innestisi il cuore e l’affetto in su l’arbore della santissima croce con Cristo crocifisso; e nelle piaghe sue fate la vostra abitazione, e perdonate a me cagione e strumento d’ogni vostra pena ed imperfezione, che se io fussi strumento di virtù, sentireste voi e gli altri odore di virtù. E non dico queste parole, perchè io voglio che 11* abbiate pena, perchè la vostra pena sarebbe mia, ma perchè voi abbiate compassione voi e gli altri figliuoli alle miserie mie. Spero e tengo di fermo per la grazia dello Spirito Santo che porrà fine e termine in tutte quelle cose che sono fuor della volontà di Dio. Pensate che io misera miserabile sto nel corpo, e trovomi per desiderio conlinuo di fuore del corpo. ’ II. Oimè, dolce e buono Jesù, io muojo e non posso morire, e scoppio e non posso scoppiare del desiderio che io ho della rinnovazione della santa Chiesa# per onore di Dio e salute d’ogni creatura, e di vedere voi e gli altri vestiti di purità, arsi e consumali nell’ardentissima carità sua. Dite a Crislo in terra che non mi faccia più aspettare (D), e quando io vedrò queslo, cantaro con quello dolce vecchio di Simeone!

Nun

dimittis sennini luum3 Domine, secundum verbum tuum in pace. Non dico più, che se io seguisse la volontà, testé cominciarei. Fate che io vi vegga e senta tutti legati e conficcati con Cristo dolce Jesù, sì e per sì fatto modo, che nè dimonia, nè creatura vi possa mai partire, uè separare da così dolce e suave legame. Amatevi, amatevi, amatevi insieme. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.