Facezie (Poggio Bracciolini)/1

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I. Di un povero nocchiero da Gaeta

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
I. Di un povero nocchiero da Gaeta
Prefazione 2
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FACEZIE


I

Di un povero nocchiero da Gaeta.


Quelli del popolo di Gaeta vivono quasi tutti sul mare; uno di costoro, il più povero nocchiero del mondo, dopo avere errato per molti luoghi per guadagnare, tornò dopo cinque anni a casa dove aveva lasciata povera masserizia e la moglie giovane. Appena mise piede a terra, corse a veder la sua donna (che disperando intanto che il marito tornasse, con altro uomo viveva.) Entrato in casa e vedendo questa tutta instaurata e ingrandita e abbellita, chiese a sua moglie, come mai quella stamberga, prima tanto brutta, si fosse così mutata. Rispose tosto la moglie, che la era stata la grazia di Dio che dà a tutti gli uomini la ricchezza. “Benediciamo dunque il Signore,” disse l’uomo, “che ci ha fatto così gran beneficio.” Poi, di sopra, vede la stanza da dormire, con un letto più bello, è con tutta la mobilia più elegante di quello che la condizione di sua moglie permettesse; e quando chiese, di dove anche tutto questo fosse venuto, ella gli rispose che anche ciò si dovea alla misericordia di Dio; e ringraziò di nuovo il Signore che così generoso verso di lui si era mostrato. Nello stesso modo, quando vide nella casa tutte le altre novità, che sua moglie diceva provenienti dalla munificenza di Dio, e mentre egli restava ammirato di tanta profusione di grazie, sopravenne un fanciullo di più di tre anni, che corse, come fanno i bambini, ad accarezzare la mamma; allora il marito chiese di chi fosse il marmocchio, e la donna gli rispose esser suo. Meravigliato, l’uomo, che fosse venuto fuori un [p. 16 modifica]fanciullo, se egli non c’era entrato, la donna rispose sempre che esso proveniva dalla grazia di Dio. Allora non potè contenere lo sdegno per questa sovrabbondanza di grazia celeste che veniva fino a regalargli dei figli. “Ah sì,” disse, “che lo devo ringraziar molto, il Signore, che si è preso tanto pensiero delle mie faccende!” Gli pareva, povero uomo, che Dio avesse pensato troppo, se gli faceva anche nascere dei fanciulli mentre egli era lontano.