Facezie (Poggio Bracciolini)/24

Da Wikisource.
XXIV. Di una femmina matta

../23 ../25 IncludiIntestazione 15 settembre 2016 100% Da definire

Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
XXIV. Di una femmina matta
23 25
[p. 31 modifica]

XXIV

Di una femmina matta.


Una femmina del mio paese, che pareva matta, era condotta da suo marito e da’ parenti a una certa fattucchiera, per opera della quale credeasi di poterla curare; e per passar l’Arno la posero a cavalcioni dell’uomo più forte; ma ecco in questa ella imprese a muoversi sulle spalle dell’uomo similmente a’ cani in calore, e a gridare ripetutamente: “Io voglio l’uomo, suvvia, datemi l’uomo.” E con queste parole mostrò la ragion del suo male. Colui che la portava scoppiò a rider sì forte che cadde con la donna nell’acqua; e tutti gli altri ne risero, e conobbero che a medicar quel male non eravi bisogno d’incantesimi, ma di quell’altra cosa, e con questa sarebbe ella tornata in sanità; e volti verso il marito: “Tu, dissero, sei il miglior medico di tua moglie.” E se ne tornarono tutti, e dopo che il marito fu seco e la contentò, ella tornò sana di mente. Questo, del resto, è il miglior rimedio della pazzia delle donne.