Facezie (Poggio Bracciolini)/58

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LVIII. Di una donna ostinata a chiamar pidocchioso il marito

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
LVIII. Di una donna ostinata a chiamar pidocchioso il marito
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LVIII

Di una donna ostinata a chiamar pidocchioso

il marito.


Si parlava un giorno della ostinazione delle donne, che è grande da far loro preferire la morte piuttosto che cedere: “Una donna dei nostri luoghi, disse uno, che era sempre contro al marito, e respingeva rimproverandolo ogni sua parola, ostinandosi in ciò che aveva preso a dire, per essergli sempre al di sopra, ebbe un giorno con lui un grave alterco e lo chiamò pidocchioso; ed egli, perchè ritrattasse la parola, la prese a legnate, a calci ed a pugni. E più glie ne dava, più essa chiamavalo pidocchioso. Stancatosi finalmente l’uomo di bastonarla, per vincerne l’ostinazione la calò per una fune nel pozzo, minacciandola d’annegarla se non avesse cessato di dire quelle parole; e la femmina continuava, e anche coll’acqua alla gola, quella parola ripeteva. E l’uomo allora, perchè ella non parlasse più, la lasciò andar giù nel pozzo, tentando se il pericolo della morte l’avesse guarita dall’ostinazione. Ma essa che non potea più parlare, anche quando stava per soffocare, non potendo più con la voce si esprimeva [p. 49 modifica]con le dita; e alzate le mani al di sopra del capo, e congiungendo le unghie dei pollici, finchè potè, col gesto schiacciò i pidocchi all’uomo; perchè le donne sogliono colle unghie di quelle dita schiacciare quegli animali.”