Faust/Parte terza/Paralipomeni/Dinanzi al palazzo
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Traduzione dal tedesco di Giovita Scalvini, Giuseppe Gazzino (1835-1857)
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DINANZI AL PALAZZO.
Mefistofele. Voi andate più e più sempre epilogando sulla vita che fugge sì ratto; e però, quando s’arrivi a scorgere le cose in pieno meriggio, vi persuadete allora ch’essa è lunga quanto basta.
Mefistofele. Statti dunque al tuo posto: consacrano essi il letto loro di parata, e innanzi che l’animuccia sgusci via, e vadasi a cercare un alloggio novello, io strombetto colassù che la mia sfida è guadagnata. Ed ora tripudio pensando alla gran festa, secondo mel diè il Signore ad intendere.
Mefistofele. No, per questa fiata non siamo nel caso nè d’indugiare, nè di rimanere. Il Gran Vicario1 tuona dall’alto; e tanto lui quanto i suoi, io li conosco abbastanza, per sapere ch’ei san dar la caccia a me, com’io so darla a’ topi.
FINE.
Note
- ↑ Il Cristo.