UN Calvo, cui nel nudo capo punse
Una Mosca, sperando d’ischiacciarla,
Si diè grave ceffata. Essa il dileggia:
Se morte dar si vuol per lieve offesa, 5Che fia teco, che danno e beffe incontri?
Meco in grazie ritorno agevolmente,
Perchè lungi da offesa è il mio pensiere.
Ma te, animal malvagio, di vil razza,
Che in succhiar sangue uman rio piacer prendi, 10Spegner vo’, come che più danno io n’abbia.
* Non egualmente ch’avvertita offesa,
Quella che il caso fe’, punir si debbe;
Ma pur da pena non la sciolsi unquanco.