Favole (Leonardo da Vinci)/XXVI - Il fico e l'olmo

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Il fico e l'olmo

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Stando il fico vicino all’olmo, e riguardando i sua rami essere sanza frutti, e avere ardimento di tenere il sole a’ sua acerbi fichi, con rampogne gli disse: «O olmo, non hai tu vergogna a starmi dinanzi? Ma aspetta ch’e mia figlioli sieno in matura età, e vedrai dove ti troverai.» I quali figlioli poi maturati, capitandovi una squadra di soldati, fu da quelli, per torre i sua fichi, tutto lacerato e diramato e rotto. Il quale stando poi così storpiato delle sue membra, l’olmo lo dimandò dicendo: «O fico, quanto era il meglio a stare sanza figlioli, che per quelli venire in sì miserabile stato.»