Favole di Esopo/Della Volpe, e del Becco

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Della Volpe, e del Becco

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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Della Volpe, e del Becco
Della Volpe, ed il Leopardo Di una Gatta, e Venere
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Della Volpe, e del Becco. 2.


U
na Volpe, ed un Becco avendo sete, discesero ambedue in un pozzo per bere. Quando ebbero bevuto, non trovando essi la via di potere dal pozzo uscire, disse la Volpe al Becco, sta di buon animo, che ho pensato in che modo noi potremo da qui uscire. Tu ti leverai, in alto, e con i piedi dinanzi ti accosterai al muro, e chinata la testa al petto, abbasserai le corna, ed io per le tue spalle e corna salendo salterò fuor del pozzo, ed io poi anco te leverò di qui. Al consiglio della Volpe fidandosi il Becco, fece come quella aveva detto. Uscita ch’ella fu fuori del pozzo, per allegrezza intorno al pozzo saltando, si burlava di lui poco curandosi cavarlo da lì. Essendo chiamata mancatrice di fede dal Becco, rispose: O Becco, se tu avessi tanto cervello nella testa, quanti hai peli nella barba, prima non saresti disceso nel pozzo, che tu non avessi ben considerato per dove tu potessi poscia risalire. [p. 99 modifica]

Sentenza della favola.

Questa favola significa, che l’uomo dee molto ben considerare il fine, prima, che venga a far cosa alcuna.