Filocolo/Libro quinto/41

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Libro quinto - Capitolo 41

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Allora Filocolo fece a sé chiamare dell’una parte e dell’altra i principali, e la cagione domandò della loro discordia. De’ quali l’uno perché combatteva, l’altro perché si difendeva narrarono interamente, a’ quali Filocolo così disse: - O miseri, poveri d’uomini e d’avere, perché al piccolo numero di voi, il quale ha più tosto d’aumento bisogno che d’altro, combattendo cercate distruzione? A voi dovria bastare seguire di Saturno la dottrina, sanza volere di Marte usurpare l’uficio, però che in voi né nobiltà di cuore, né ordine, né senno, né arme non dimora. Voi combattete acciò che soli qui rimagnate in questo piano, ma voi non v’avvedete che se questo continuate in brieve tempo il piano di voi rimarrà solo, e le case che voi avete con affanno fatte e dovreste in pace abitare, gente strana verrà che sanza affanno le si goderà. Or fu dagl’iddii data alla terra l’ampia superficie, perché un popolo solo la dovesse abitare? Non vi bastava il luogo che possedete? Che vi facea se costoro alquanto da voi lontani si posero a dimorare, i quali, pensando che vostri antichi fratelli furono, se ben si guarda, dovavate nelle vostre case propie ricevere, pensando similmente che voi così come essi fuggitivi veniste in questo luogo, e quella ragione ci avavate che essi ora per loro difendono? Io pietoso de’ vostri danni voglio che l’uno all’altro perdoni le ricevute offese, e sia tra voi vera e perfetta pace; e sì come voi foste fratelli, così ritorniate, e de’ due popoli piccoli e cattivi divegnate uno buono e grande. E io, acciò che l’uno non disdegni andare a casa l’altro ad abitare, vi darò nuova abitazione, la quale io vi cignerò di profondi fossi e d’altissime mura e di forti torri, e in quella vi donerò armi, per le quali, se alcuno vicino invidioso del vostro luogo ve ’l volesse torre, il potrete difendere. Io vi darò in quello similemente chi vi guiderà con ragionevole ordine e le vostre quistioni con diritto stile terminerà, e sotto la cui protezione sicuri viverete come uomini: e oltre a tutto questo, vi donerò doni, per li quali ornare vi potrete e parer belli quando gli altrui paesi visitare vorrete -. Dinanzi al viso del magnifico uomo niuno seppe che dirsi, ma contenti dell’alte promesse, strignendo le spalle, dopo alquanto risposero: - Messere, noi faremo ciò che voi vorrete -. E tornati, ciascuno a’ suoi queste cose riferì. E quale migliore novella poria loro essere contata? Essi, poco davanti stati in tanta discordia, insieme nel cospetto di Filocolo tutti ne vennero, e quelli che impotenti erano per li ricevuti colpi vi si fecero portare, e gittatiglisi a’ piedi, con una voce tutti la proferta grazia domandarono, la quale Filocolo disse di dare. E fattigli entrare nel santo tempio, prima per la futura pace offersero sacrificio agl’iddii e quella con orazione divota domandarono, poi in presenza degl’iddii e di Filocolo e de’ suoi baciandosi tutti insieme giurarono mai per alcuno accidente tal pace non rompere, ma intera essi e loro successori servarla, e sempre essere a Filocolo, o a chi per lui vi rimanesse, suggetti.