Filocolo/Libro quinto/47

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Libro quinto - Capitolo 47

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Egli era già al piccolo monte levata tutta la verde chioma, né niuna cosa alta sopra quello si vedea se non le mura del vecchio tempio, quando Filocolo, fatti prendere buoi, con profondo solco disegnò i fondamenti delle future mura, e appresso ordinò i luoghi delle torri e in quali parti le mura aperte per dar luogo agli entranti dovessero rimanere. E similemente divisò le diritte rughe, e quali luoghi per etterne abitazioni rimanessero. E fatto questo, chiamò a sé Caleon, a cui egli disse: - Giovane, tu, secondo il tuo parlare, ami crudelissima donna sanza essere da lei amato; e se io ho bene le tue parole per adietro notate, così come già ti fu caro l’essere suggetto ad amore, così ora carissimo partirti del tutto da lui ti saria: alla qual cosa fare, ottimo oficio t’ho trovato, quando e’ ti piaccia. Io, come tu vedi, la nuova terra ho cominciata, la quale producere a fine, concedendolo gl’iddii, ho proposto, e con ciò sia cosa che sollecitudine mi stringa maggiore, questo affatto intendo di commettere altrui, insieme col quale il dominio del luogo concederò a chi il prenderà. Se tu il vuoi prendere, la sollecitudine tua converrà essere molta, e in molte cose e diverse, la quale avendo, la vaga anima per forza abandonerà gli amorosi pensieri, e quelli abandonando, metterà in dimenticanza, e dimenticati, potrai dire te essere dalla infermità ché sostieni liberato, e fuori delle mani dell’amore della crudele donna. E non ti sia noia se io edificatore ti faccio di mura, e gente rozza e grossa ti do a governare più tosto che terra fatta con gente ordinata, la quale alla tua gran virtù conosco si converria, però che se io ti dessi quelli a reggere, il loro ordine e la loro mansuetudine poco affanno o niuno daria alla tua mente, e così in quelli pensieri ove dimori, in quelli perseverando staresti, né mai liberato saresti da amore. Ma costoro, inordinati e materiali, sovente ti moveranno ad ira, la quale tu paziente sosterrai, e la loro inordinatezza ti sarà materia di pensare come a ordine li possi recare: de’ quali pensieri, e d’altri molti, quello che già ti dissi ti seguirà. A diverse infermità, diversi impiastri adopera il savio medico: prendi questo alla tua per mio consiglio, se disideri di sanare -.