Libro quinto - Capitolo 50
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17 settembre 2008
75%
letteratura
<dc:title> Filocolo </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator>
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20110417153154
Filocolo - Libro quinto - Capitolo 50 Giovanni Boccaccio1336
Libro quinto - Capitolo 50
Il pellegrino Filocolo in pochi giorni pervenne a Roma, e in quella tacitamente entrarono, e sì come a lui piacque, in un grande ostiere smontarono, vicino agli antichi palagi di Nerone. Quivi dimorati alcun giorno sanza essere conosciuti, avvenne che andando Filocolo insieme con Ascalion, col duca, con Fileno e con gli altri in pellegrina forma vedendo le mirabili cose di Roma, Mennilio Africano, a Lelio stato fratello, si scontrò con loro, e vide Ascalion, la cui riconoscenza non gli tolse l’abito pellegrino, ma con alta voce chiamandolo, ricordandosi lui essere stato congiunto di stretta amistà con Lelio, gli disse: - O santo Ascalion, or privaci la tua santità delle tue parole, perché peccatori siamo? Perché sì largo passi sanza parlarne? -. Allora Ascalion, che ben lo riconoscea, si volse e disse: - Dolce amico, tutto il contrario mi facea dubitare di parlarti -. Elli s’abbracciarono quivi molte volte e insieme gran festa si fecero, ripetendo i tempi preteriti; ma dopo l’amichevoli accoglienze, Mennilio domandò chi fossero i compagni, al quale Ascalion rispose: - Questi sono giovani miei amici, i quali udendo la gran fama della vostra città, con meco, pellegrino, pellegrinando vollero venire a vederla, e già qui dimorati siamo più giorni, e omai credo ci partiremo -. Disse allora Mennilio: - Ora conosco che solo l’amore di Lelio mio fratello alla mia casa ti menava, e non il mio, poi che, lui tolto di mezzo, alla nostra casa disdegni di venire. Oimè, come tu grave mente offeso m’hai, essendo altrove dimorato in Roma, che meco! Io ti priego per quella fede che tu a Lelio portasti, che tu co’ tuoi compagni ad esser meco vegnate, mentre in Roma a dimorare avete -. A cui Ascalion assai disdisse, pregandolo che di ciò nol gravasse, con ciò fosse cosa che a’ compagni forse non piaceria, però che le donne d’alcuni erano con essi loro. A cui Mennilio disse: - E le donne di loro con le nostre saranno, e voi con noi -. Ascalion, non potendosi da’ prieghi di Mennilio difendere, con licenza di Filocolo quello che Mennilio volle consentì, e tutti insieme con Biancifiore e con Glorizia entrarono nel gran palagio per adietro stato di Lelio, nel quale le donne dalle donne e gli uomini dagli uomini onorevolemente ricevuti furono.