Gazzetta Musicale di Milano, 1844/Suppl. al N. 52

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Suppl. al N. 52

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N. 52

[p. 215 modifica]SUPPLEMENTO AL Æ. 52 vale a dire che il sig. Feliciano David è un grande compositore, e che diede alla luce un capo-lavoro. Upezzi poc’anzi accennati sono, è vero, dell eccellente e cara musica, che basterebbe a classificare 1 autore tra i buoni compositori: tuttavolta altri avanti lui ne fecero nello stesso genere e dello stesso valore; nullajqueste composizioni introducono di. nuovo nell’arte^ nel mentre che nessuno ancora, eh io mi sappia, produsse un Ode-Sinfonia che s" assomigli a quella di cui adesso cercherò di esporre 1 analisi. Ecco dunque il piano di questa composizione: La prima parte comincia coll Filtrata al Deserto. - Gli strumenti a corda sostengono dolcemente un suono, che prolungandosi indefinitamente, senza movimento, senz armonia, senza rinforzo nè diminuzione, fa nascere immediatamente nello spirito dell1 uditore 1 imagine del deserto. Una voce recita su ’questa tenuta, senza limite come 1 orizzonte, i seguenti versi: A l’aspect du désert l’infini se révèle, Et l’esprit exalté devant tant de grandeur, Camme l’aigle fixant la lumière nouvelle, De l’infini sonde la profondeur. Qui l’orchestra emette qualche incerta melodia, poi ricade nella primiera silenziosa immobilità; la voce continua: Au désert, tout se tait; et pourtant, ô mystère! Dans ce calme silencieux, L’âme pensive et solitaire Entend des sons mélodieux. Ineffables accords de l’éternel silence! Chaque grain de sable a sa voix; Dans l’éther onduleux le concert se balance, Je le sens, je le vois! Allora il Deserto] personificato canta il suo inno al creatore del mondo. Gran coro, intitolato: Glorification d’Allah. Vi sono impiegate le sole voci d’uomini, come in tutto il rimanente della sinfonia. Questo pezzo è grande c’magnifico, le voci vi sono aggruppate in modo da produrre una forte ed eccellente sonorità, le armonie sono rimbombanti e splendide; un solo ritmo deciso e largo, adottato sì per gli strumenti che per le voci, raddoppia I energia e la pompa degli accordi, e l’esclamazione allah! allah! lanciata dai tenori produce un bello effetto al dissopra del canto dei bassi, dopo i primi sviluppi. Dopo questo il Deserto si tace. Di nuovo la tenuta tetra, immobile, infinita... e la voce: Quel est ce point noir dans l’espace Qui se montre et fuit tour à tour? A l’horizon la caravane passe;, Serpent gigantesque, elle embrasse Des cicux le radieux contour. Il deserto s’anima grado grado: un ritmo di marcia annuncia l’arrivo della carovana. Sentonsi i canti delle guide de’cammelli; la compagnia di mercanti e de’ viaggiatori si unisce a loro; gridi di gioja; e’ si avvicinano, giungono di momento in momento al termine del loro faticoso viaggio; eccoli. Ma il deserto non ha più la sua completa immobilità, la tenuta cangia, un1 agitazione minacciosa destasi sulla vasta pianura: L’all’morne se piombe Gomme la face d’un mourant, Voici l’iinpclueusc trombe Au souffle aride et dévorant. Grande tumulto nell orchestra; le voci s’appellano, si rispondono; all’erta mercanti d’Aleppo e del Cairo, faccia a terra, ecco il Simoun! - Il coro Allah! piùé pour les croyons, L’ange des morts Plane, sur nos tètes. è assolutamente prodigioso. Non è men belìo della Tempesta nella sinfonia Pastorale di Beethoven. L’autore ha provato chiaramente ch’egli conosce l’orchestra come qualunque siasi, e ch’egli n’è padrone. E impossibile di meglio calcolare, economizzare. accrescere e scatenare una tempesta strumentale. Questo assieme è fulminante non cessando mai d’essere armonioso: i mille suoni diversi che lo compongono si premono, si fondono in un suono unico, quali i grani di sabbia sollevati dal Simoun s uniscono a formare una nuvola bruciante. Ma, il turbine passa. Uomini ed animali si rialzano. La carovana riprende il suo cammino. SECONDA PARTE. Il deserto è ritornato nella sua calma, nella sua maestosa immobilità. La tenuta. — La voce: Comme un voile de fiancée La nuit tombe au front du désert: Aux charmes de la nuit notre cœur s’est ouvert Lorsque, brillante, aux cieux Venus s’est élancée. Inno alla Notte. Canto di ténor solo con accompagnamento d’orchestra. La carovana si riposa; un giovine Arabo esce dalla sua tenda e canta contemplando i cieli. Tutto questo è cosa deliziosa e non possibili’ a descriversi. La sola musica può parlare simile linguaggio all’imaginazione, al cuore, ai scusi, alla memoria. Questa melodia soave e d’un accento sì vero, queste molli ondulazioni dell orchestra vi seducono, vi affascinano; si riposa, si respira. Oh! bello, ammirabile pezzo! Ma ecco un gentile contrasto: egli è un canto suo ed un egiziano, qui portati dal signor David dall’Egitto e dalla Siria; perle dell’Oriente ch’egli ci presenta incorniciate nell orchestra la più graziosamente originale che si possa imaginare. Questo pezzo trascinò il pubblico a trasporti incredibili di plauso. Or poi si abbandona lo stile leggero; i ।.. ‘ succede un coro robusto e grandioso: Le désert est mitre patrie, Nous sommes libres, fiers et forts. Ed ancora il giovane Arabo, felice, pieno di voluttà, che riede solo e canta questa volta una canzone d’amore egiziana con coro cd orchestra. Questo canto è pieno di morbidezza, c d’un languore appassionato. PARTE TERZA Il I^evar del Sole. Il deserto dorme ancora. — La tenuta. — La voce: Des teintes roses de l’aurore La base des cicux se colore; L’astre du jour Rayonne tout a coup comme un hymne sonore, Et remplit le désert de lumière et d’amour. Tremolo sopracuto impercettibile d’uria parte di violini; crescendoj entrata d’una seconda parte di violini tremolante come la prima; entrata d’una terza, degli strumenti a fiato, dell orchestra intera; torrenti d’armonia; ecco il giorno! ali si! ecco il giorno! e I uditorio tutto si levò per salutarlo, senza prendersi pensiero degli anatemi sistematici scagliati dagli avversar) della armonia imitativa. Sì; perchè e la Tempesta di Beethoven, e il Simoun di David, e la sua Aurora. e il suo Sole rifulgente sono risultameli!! dell’arte musicale la più pura e la più elevata, che si dovranno ammirare a dispetto di tutte le teorie del mondo, perchè scuotono, perchè son belli, e perchè rappresentano realmente, fedelmente e grandemente i fenomeni naturali che f arte loro permette di riprodurre, e dei quali il soggetto comandava la riproduzione. - Ma, proseguiamo pure. Ecco: a quest’ora mattinale noi udiamo la voce del rnuezzim. David ha voluto a questo punto limitarsi, neppure a fare l’imitatore, ma precisamente il semplice riduttore; egli ha dimenticalo sé stesso per farci conoscere, nella sua stravagante nudità ed anche in lingua araba, il canto bizzarro del muezzini: El Salem alck Aleikoum el satani. Allah hou akbar Ja aless salali! La allah ill’allah Ou mohammed rassoiil’allah Allah ou akbar •la aless salali. L’ultimo verso di questa specie di grido melodico termina con una scala composta d intervalli più piccoli che semitoni, che hanno sorpreso molto T uditorio. Dopo la preghiera del Muezzini, la carovana riprende il suo cammino, si allontana e scompare. Il deserto rimane solo. - La tenuta, - la voce: L’ambulante cité se perd dans h-lointain; hile, fuit, elle fuit.... on la voit, disparaître. Gomme une vapeur du matin; Et, du désert redevenant le maître, Le. silence éternel que lame seule entend Sur sa couche, de sable, immobile s’étend. La voce del deserto, rappresentata dal coro, riprende allora il suo primo nino alla glorificazione d’Allah; e l’opera è compiuta! Per concepire e produrre un sì grande lavoro hanno abbisognalo a Feliciano David in grado superiore imaginazione, scienza, ispirazione, genio musicale c poetico. Ritengo non sia bisogno aggiungere che David scrive da grande maestro} che i suoi pezzi son ideali, sviluppati, modulali con assai di latto, scienza e gusto; che egli è grande armonista; che la sua melodia è sempre nobile, c che istrumenta straordinariamente bene. E una conclusione die devesi trarre,.sembrami, da (pianto dissi fin (pii. Non devesi tacere elici versi, fra i (piali ve n hanno parecchi di molto belli, sono lavoro del signor Augusto Colin. Berlioz. [p. 216 modifica]- 21G DIEZLXA CANNONE CONSIDERATA DAL LATO DELLA MUSICA DE LA CHANSON CONSIDÉRÉE SOUS LE SEUL RAPPORT MUSICAL. Lu a la Séance publique de la Société libre des beaux-arts. PAU J. ADRIEN DE LAEAGE (l). (Traduzione dal francese). fc’i/A a canzone presenta allo spirito un’idea così chiara e tanto precisa da esserne afferrato immediatamente carattere, lo scopo e la natura} ciascuno, a prima giunta, ne intende le qualità, e gli attributi: ed è appunto dal farsi ella da per sé stessa così bene comprendere, che, malgrado la sua incontestabile complicazione, egli è facile il darne in poche parole una sufficiente definizione. Ciò deriva senza dubbio da che la musica e la froesia, le quali, strettamente legate fra di oro, costituiscono l’essenza della canzone, si presentano quivi nel loro stato più semplice e naturale, conformatesi perciò l una e l’altra al gusto ed alfintelligenza d’ogni ordine di persone, sì delle più rozze, che delle più civili. Le grandi opere di belle arti e di letteratura il più delle volte non possono esser comprese dal volgo, a cagione delle cognizioni anteriori, che, per apprezzar quelle, si richieggono, o si vogliono supporre: la canzone non esige niente di tutto questo: ella è la poesia di chi sa leggere, la musica di chi non sa cantare. Inoltre ellajiha sempre mai avuto la bella sorte di suscitare nelfinterno di ciascuno un tal quale sentimento di tenerezza e di piacere, entro cui il nostro spirito ama di espandersi. La canzone vive con noi: nel proferirla si festeggia il primo accento di gioia dell’infanzia, si risvegliano le più care emozioni della gioventù, e si riscaldano i sopiti sensi della vecchiaja. Antica quanto il mondo, la canzone appartiene non solo a tutte le età, ma pure ad ogni angolo di terra, ad ogni condizione di persone, e ad ogni circostanza di tempo. Ella abbandona le profumate manine della più gentile beltà, che la gorgheggia ancora con voce svogliatamente dilicata (2), onde passare fra le dita ruvide del povero artigiano, che la riproduce cogli energici accenti del maschio suo petto. Nessuna creazione d’arte occupa una più ampia circonferenza} la canzone si presenta da per tutto, ed ovunque ella è bene accolta: pare.’che forbita ch’ella si descrive sia veramente senza limite, e si è potuto dire per celia, senza troppo scostarsi dal vero, che la storia della canzone era l’istoria dell’universo. Colui che, per il primo, accanto al tenero oggetto del suo cuore si è provato di esprimere lo stato dell anima con un linguaggio più accentato, più patetico, più passionato, egli fu che creò la melodia, e per conseguenza la canzone (3). Abbastanza si capisce da qual punto ciò abbia avuto origine, e, se si è detto, non senza ragione, che ogni cosa finiva per via di canzoni, si potrebbe dire altresì, e con altrettale verità, che dalle canzoni ogni cosa ha avuto principio. Infatti le canzoni si sparsero per ogni dove prima ancora che fossero conosciuti i segni rappresentativi delle idee} esse furono erotiche, religiose, morali, legislative, e non è fuori di proposito il congetturare, che all’epoca avventurosa in cui le leggi j non erano altro che canzoni, ognuno vi si sottoponesse senza difficoltà: in allora vi avevan ben pochi giudici ^procuratori ed avvocati, e conseguentemente, quasi nissun processo. Comunque la cosa sin, se la canzone ha esistito presso tutti i popoli dell antichità, se ella ha percorso i tempi difficili del medio evo, se nelle posteriori epoche moderne ella brillò di più vivo splendore, e si è resa più che mai influente, egli è particolarmente in Francia che pare, abbia voluto fermare sua sede (*■). Può esservi quistione, trattandosi di sapere’se i francesi nascono bene organizzati alla musica, ma tutti vanno d’accordo nell asserire ch’eglino sono compositori nati di canzoni. Dans cet heureux pays, dice J. J. Rousseau, le peuple est toujours gai, tournant tout en plaisanterie: les femmes V sont fort galantes, les hommes fort, dissipés et le pays produit d’eccellents vins: le moyen de ny pas chanter sans cesse?.,. E per verità le forme della canzone in nessun luogo si sono cotanto moltiplicate: solo in Francia ella ebbe modo di prendere successivamente tutti i generi, e vestire il carattere distintivo di ogni epoca: in Francia, più che altrove, ella ha esercitata più apertamente la propria autorità, prodotta, comunicata, e sviluppata maggior copia d idee, feconde in ognlge-, nere, insinuandosi nell interno delle famiglie, ed immedesimandosi, per così dire, coi costumi e colle abitudini della vita. In nessun paese un ministro avrebbe avuto l’animo di dire: Qu ils chantent, ils paieront-^ ed un popolo di rispondere: payons, nous chanterons du moins, et nous nous en donnerons pour notre argent. - La stessa Atene, l’antica Atene, la deità degli artisti. non avrebbe’risposto in colai modo. La canzone ella è dunque un piccolo lavoro poetico-musicale alto, in questo doppio rapporto, a ricevere* tutte le forme, ed a prendere tutti i caratteri, senza per । altro spogliarsi di quello di unità e di semplicità, da cui ella ritrae il massimo pregio ed il suo più prezioso valore. Parecchi autori hanno parlato della canzone considerata qualpavoro poetico, ma nessuno, sino ad ora, opinò di convenientemente stabilire, in tale aspetto, la parte del canto, e duesaminarla’dal lato dell’influenza clf’egli ha nel successo delle canzoni: appunto, sopra tale materia, si aggireranno le idee che noi siamo per esporre. Il legislatore del Parnaso Francese, Boileau, parlando del Z^cwzcZepzV/e’considerato nel senso della canzone, ha detto con la purezza d’espressione che gli era propria: Le Français né malin crea le vaudeville, Agréable indiscret, çm’/conduit par le chant, Passe de bouche en bouche et s’accroît en marchant. -j Questo grande poeta avea dunque)*egregiamente avvertito, che nella canzone il canto era più che parte secondaria, e che anzi aveane il principale interesse. Beau- || marchais ha lasciato scritto dappoi: Ce qui ne vaut pas la peine dièdre dit, on le chante. Il proposito è un eccellente epigramma, ma pecca di esagerazione } sarebbe stato forse meno frizzante, ma più esatto il dire: On chante quelquefois ce! quon ne lirait, ou même ce qu’on ne di- j rait pas. I (Il seguito e la fine al prossimo numero). Itole ilel, Tra(tuttore (1) G. Adriano De Lafagc, esimio musicista francese, allievo c compagno di Choron nella compilazione del Manuale compiuto della musica vocale cd islromcnlale, ossia Enciclopedia musicale, (Parigi, Iloret, 1856): autore di varj pezzi di musica pcr canto, e per istromenli, di opuscoli diversi di musica sacra, di commendcvoli scritti teorici, e letlcrario-musicali (fra cui la biografia del P. Maltei, la migliore che si conosca), e pcr ultimo, di una storia completa dell’antica c moderna musica, non ancora pubblicata pcr intero. (2) L’autore qui parla di canzoni francesi, c di francesi signorine che le cantano. Dall’insieme di questa memoria si vedrà più in appresso che le canzoni popolari in Francia sono meno disdicevo!! in bocca ad una dama di quello che lo siano, poche eccettuate, le popolari nostre canzoni in Italia, prese nello stretto senso della parola. (5) Lo spagnuolo Eximeno, nella seconda metà del secolo scorso, metteva fine alla commcndalissiina sua opera sulla musica Dell’origine, e delle regole della musica, lìoma, 1774, col notare appunto esser le canzoni popolari la conferma di quanto egli aveva voluto provare in detta sua opera, circa la connessione, cioè, della lingua di ciascuna nazione col gusto della musica. Quindi dopo aver parlato del gusto e del merito delle rispettive canzoni presso tulli c singoli i popoli inciviliti, stabilisce questa sentenza caratteristica: - Chiunque si prenda il gusto di far cantare successivamente una canzone ad un contadino di ciascuna nazione europea, si avvedrà che il Tedesco urla, l’Inglese fischia, il Francese piange, lo Spagnuolo’intona, fi’ Ilaliano^canla. (4) Chiaramente comprendasi che avvi qui una distinzione a fare rispetto alle canzonij|popolari di cui intende parlare il signor De Lafage, ed a quelle che per tali presso di noi sono tenute. Nella maggior parte delle canzoni francesi il canto non è meramente l’essenza, come nell’italiane tutte: in quellejo spirilo della parola adattato convenientemente alla musica, sia pur dessa espressamente scritta, sia pur parte già conosciuta di vecchie arie c moderne, egli è ciò che costituisce il maggior inerito- quando invece nelle canzoni nazionali italiane la cantilena nuova e peregrina, foggiala al scntimcnlo caratteristico, è la condizione primaria del loro essere. Sono abbastanza note le canzonette Napolitano, le Siciliane, le Veneziane, ecc., ccc. perchè io qui mi faccia a rimarcarne i pregi principali, (piali sono la forma, il riimo, cd il carattere distintivo di£ognuna di esse, la molle c voluttuosa movenza della barcarola, il patetico c soave incanto del notlurnino, ed il fuoco della vispa tarantella, ecc., ccc. Se però in).Ilalia^laTcanzone)popolare non è tanto comune quanto)]in Francia, ciò si deve attribuire alla quantità dei teatri, continuamente cd a modico prezzo aperti al pubblico italiano: quivi è che l’orecchio viene esercitalo a più dilicatc ed a più artistiche sensazioni; quivi si forma il gusto per le arie di teatro; quivi il buongustaio si impadronisce delle più favorite; poi ama cantarellarsele: poi sentirsele richiamar alla memoria dagli organetti c dalle virtuose compagnie ambulanti, che, spacciandole alla moltitudine dei pubblici mercati e delle fiere, provvedono così a! comune repertorio. Con tutto ciò la canzone popolare non è totalmente esclusa dalle città; ella vi esiste fra il minuto popolo a cui appartiene in proprium; alcuna eziandio invade talvolta c per un dato tempo ogni altro celo di persona, pcr cui in allora (c il cielo scampi le orecchie |d’ogni fedcl cristiano!) da despota ella vi regna cd in modo assoluto. Prova ne sia la canzoneina in dialetto napoletano lo te voglio bene assaje, ed altra,; oggidì in voga nel Piemonte, che porta per titolo La promessa sposa, e comincia con Dimmi, cara mia bella. I contadini poi e gli abitatori delle montagne, i quali non sono ncll’istessa condizione favorevole dei cittadini, sono eglino, a vero dire, gli amatori delle canzoni in Italia, accomodandosi anche meglio alle indigene loro medesime, perchè più semplici, più facili, c più confacienti al loro modo di sentire; cd infatti è molto notabile la differenza che passa tra le canzoni popolari che nascono in città, c tra [p. 217 modifica]— 217 — quelle che dalle campagne nostre, dai monti, c dalle marine sono provcgnenli. Le prime, benché raffazzonate alla popolaresca, sentono il contatto del teatro, da cui prendono un fare più molle, più artificioso, e sfacciato; Le seconde partecipano delle qualità proprie al suolo natio; quindi hanno una fisonomia particolare: si presentano più contegnose e modeste, fantastiche cd originali bensì, ma il più delle volle, rozze, neglette c monotone. P1E11-A.8GF.LO Ml.NOLl. GAZZETTINO SETTIUAHÀLE IH ÌIILA5O — Giovedì sera si aperse la Scala coi Lombardi alla prima Crociata del maestro Verdi, e col ballo Fsmeralda del signor l’errot. L’esito fu buono per l’Opera, migliore pel Ballo (Vedasi più sopra l’articolo relativo). Attendes! per martedì prossimo Semiramide colle signore Michel cd Angri ed i signori Biacchi ed Alizard. — Il Teatro Re cominciò il suo corso carnovalesco colla Sonnambula, come aveva già promesso (Veggasi pure più sopra). Tutti i tre artisti principali vengonvi applauditi, e sono la signora Sara (Ornino) il signor Pozzolini (Ricino) ed il signor Massari (il Conte). Distingues’! in modo speciale la protagonista. Non si trovò in totalità lodevole il complesso dei Cori e dell’Orcbestra. - Vi si prepara, come dicemmo, La Osteria ili jdndujar di Lillo, nuova per Milano, poi, crede-i, La figlia di Domenico appositamente scritta da un Milanese; più lardi la Linda. Ne pare che la scelta delle Opere cd il talento della signora Sara favoriranno abbastanza gl’interessi di quell’Impresa. — Non vuoisi dimenticare, parlando dello stesso Teatro Re, di far cenno delle veramente magnifiche tele che per la suddetta prim’opera vi disegnò l’egregio pittore Fontana. L’ultima in ispccie. di ottima e pittoresca composizione, è d’un’illusionc perfetta. Il signor Fontana dovrebbe essere incaricato di lavori di maggior entità. Lo merita per talento, per arte, per pratica, ed anco per modestia. CARTEGGIO PARTICOLARE Firenze, SI dicembre 1844. — La sera dello scorso sabato fu eseguila sulle scene del teatro del Cocomero la sempre fresca rossiniana Cenerentola. Gli attori (compresi i cori e gran parte della orchestra) erano allievi della scuola di musica della R. Accademia di Belle-Arti. Il reddito della serata fu speso al solito in sollievo dei danneggiati dalla inondazione del dì 3 del mese trascorso. Per lo stesso filantropico scopo ebbe luogo nella sera della successiva domenica altro musicale trattenimento. Fu questo un’accademia vocale e strumentale nella gran sala delta del Buonumore, alla quale presero parte principale la signora Maray e gli egregj nostri strumentisti fratelli Bimboni, Ciardi, Del Bianco, ecc., ecc. Pare che l’ultimo di questi musico-caritatevoli divertimenti sarà per quest’amio la grande accademia che promette dare incessantemente il professore Gioachino Maglioni, e nella quale esporrà al pubblico varie sue grandiose musicali composizioni. Nel futuro carnevale quattro dei nostri teatri saranno aperti al pubblico con spettacolo musicale. Primo tra questi sarà la Pergola che contro la pubblica aspettativa si riaprirà con la Maria di Rohan, a condotta dell’impresario Alessandro Lanari. Tra gli altri e da notarsi specialmente,il Cocomero che aprirà con i Puritani di Bellini. - E di passaggio in questa città il violoncellista Laureati. Si credeva si sarebbe prodotto in qualche pubblica accademia, ma per ora pare si limili a farsi sentire nei privati trattenimenti. NOTIZIE — Br.Hi.no. La messa in iseena della nuova opera, Il Campo di Slesia, di Meycrbeer, costò all’incirca j 24,001) talleri prussiani (96,000 franchi). Dopo la prima. rappresentazione di quest’opera, l’intera orchestra ilei teatro reale della Grand’Opera si portò alla casa delj l’illustre maestro, ed esegui sotto le sue finestre una magnifica serenala. Mo.saco. E morto testé nell’età di 73 anni in questa città Francesco de Dcstouches, chiaro autore di parecchie eccellenti composizioni religiose. Egli fu strettamente legato con Mozart, Weber e Schiller. E lo stesso che avea composto la musica del dramma di I Schiller intitolato If’alleustein-Lager (Il campo di Wal। lenslein). — Pahigi. II (6 corrente, a tre ore pomeridiane meno un quarto, un incendio violento si manifestò nell’organo della chiesa di S. Eustachio. Un certo Baker, occupato a fare delle riparazioni alla tastiera dell’organo, ha appiccato il fuoco inavvertitamente col lume del quale si serviva. Si temette che la chiesa intera non restasse preda delle fiamme: ma mediante soccorsi pronti e bene diretti, un’ora dopo si fu padroni del fuoco, e questo fu concentrato nel solo organo c nella piccola parte di volta che lo domina. - Son pochi mesi che l’organo di I S. Eustachio aveva costalo per riparazioni ed ingrandimenti ben CO,DUO franchi, talché polevasi risguardare j come il primo organo di Parigi. La perdita di questo magnifico strumento può valutarsi nella somma di 3o0,di)0 franchi.! — La seconda opera clic cantar deve il tenore Gardoni è la Favorita. — Roma. Fra i più distinti coltivatori della musica ecclesiastica, che ben risponda all’augusta santità dei rili cattolici, vuoisi annoverare Salvadore J/eluzzi, maestro dell’insigne Patriarcale Basilica di S. Giovanni in Laterano. Egli ha dato parecchie volte luminoso saggio de’suoi illustri talenti nellaunusica di alcune messe solenni, e di alcuni Vespri; ma iflio, veramente, splendido ne offerse nel di sacro alle glorie dell’Apostolo dell’Indie S. Francesco Saverio. Nei Vespri, che fra magnifica pompa si celebrarono nella chiesa del Gesù dai PP. Lojolili, venne cantalo il salmo Beatus vir, nuovamente, anzi appositamente musicalo dal prefato i signor maestro Meluzzi, e vi si ravvisarono lai carat Ieri di maschia grandezza, tal contegnosa gravità, tal bellezza di melodie analoghe alle inspirale parole, che | fu dagl’intelligenti posto a livello delle più fortunate e sublimi composizioni di tal genere. Vi si notò un Terzelto, il cui effetto fu di una rara maraviglia, tanto vi erano ben combinate le regole del più austero contrappunto, e la dolcezza dei canti. Queste parole dettale A dall amor del vero sei vano di sprone all’egregio coin- zÿr, positure, perchè non sia più ritroso a rendere di pubblico diritto i suoi dotti lavori, che tanto servir potrei)- o bono a raccendere I’ amore per lo studio della buona musica Ecclesiastica. (La Rivista) — Vahsavia. Un tale Romano Piotrowski ha inveiilato un macchinismo col quale chiunque abbia un buon udito può sempre accordare il suo pianoforte o qualsiasi strumento da corda. Questa piccola macchina chiamasi Accordimi e ter, e l’inventore ne ha ottenuto dal governo di Russia un privilegio per dieci anni. — Vikwu Una nuova opera del sig. Hoveu - liiithchea von Heilbronn, onderà quanto prima in iseena aifi 1. R. Tetro di Corte. — Alfredo Jaell, il noto giovane pianista diede il suo primo concerto il 14 del corrente nella sala delI’Unione Musicale. Egli sorprese l’uditorio eseguendo la fantasia di Dohler sull opera II ’Torneo, La Regata veneziana di Rossini trascritta da Liszt, la fantasia sulla Lucia di Prudent, lo studio in la minore di Thalbcrg, il Itindermilrclien di Mosclieles, uno studio di Culo Meyer e finalmente il Trillo di Dohler. — Mosclieles diede l’ultimo suo concerto il 17 di questo mese nella sala della Sociglà degli amatori di musica. — 11 22 corrente eseguitasi nell’I. R. Teatro di Corto l’oratorio di Haydn La Creazione a vantaggio dell’istituto di pensione delle vedine e degli orfani de’ musicanti. — Si è testé formata un’impresa teatrale pcr la traduzione esclusiva delle opere comiche francesi. A L T R E G O S E — La quarta classe dell’istituto reale del Belgio ha rimesso al concorso nella sua adunanza dell’li novembre 1844. la questione proposi.! nell’anno 1842, e la quale j ninna risposta aveva ottenuto, cioè: Esaminare le coni| posizioni musicali delle dilTerenti epoche, presso i popoli j moderni dell’Europa per dedurne quanto sia possibile delle conclusioni per rapporto allo spirito del secolo ed al carattere della nazione a cui queste composizioni sono relative. • Il premio del concorso consiste in una medaglia d’oro del valore di,301) franchi, e coniala per cura dell’istituto. Le risposte devono essere dirette fruii che di porto non più tardi del primo gennajo 1846 al secretarlo perpetuo della classe, presso l’Istituto, sul Kloveiliersburgwal a Amsterdam. Esse devoti essere scritte in lingua <damlese, francese o tedesca; servendosi I però per quesl’ultima anche del carattere italiano; esse saranno accompagnale da un viglielto suggellalo racchiudente il nome, le condizioni e la dimoia dell’aulure. Nel caso in cui, dietro l’opinione della classe, nessuno concorso avesse i meriti necessarj per essere premialo, la classe si riserva nuovamente di rimettere la questione al concorso o di sopprimerla. L’assegnamento del premio avrà luogo nella pubblica adunanza della classe nel (Sili, che sarà pubblicata nei giornali olandesi ed esteri. La memoria premiata diviene di proprietà della classe; l’autore non potrà farla stampale né in lutto né in parie, senza il di lei acconsentimento. Le memorie non premiate de! pari che i viglielti suggellati saranno restituiti agli autori allorché siano rida mali, senza spesa per la classe. nel corso di un anno dopo l’assegnamento del premio; al caso contrario i ciglietti saranno bruciali, e le memorie conservate per sei vire come sarà giudicato necessario. NUOVE PUBBLICAZIONI MUSICALI DELIZI. IL STABILIMENTO NAZIONALE PRIVILEGIATO DI GIOVANNI RICORDI U M, LI MIIVI, LI LIIIITI a tre noci ài bornia con accompagnamento bi pianoforte DI [p. 218 modifica]- 216 DEXXA CANNONE

  • 0 CONSIDERATA DAL LATO DELLA MUSICA

O DE LA CHANSON CONSIDÉRÉE SOUS LE SEUL RAPPORT MUSICAL. Lu a la Séance publique de la Société libre des beaux-arts. PAR J. ADRIEN DE LAFAGE (1). (Traduzione dal francese}. &a canzone presenta allo spirito un’idea cosi chiara e tanto precisa da esserne afferrato immediatamente il carattere, lo scopo e la natura} ciascuno, a prima giunta, ne intende le qualità, e gli attributi: ed è appunto dal farsi ella da per sé stessa cosi bene comprendere, che, malgrado la sua incontestabile complicazione, egli è facile il darne in poche parole una sufficiente definizione. Ciò deriva senza dubbio da che la musica e la froesia, le quali, strettamente legate fra di oro, costituiscono l’essenza della canzone, si presentano quivi nel loro stato più semplice e naturale, conformatesi perciò l una e l’altra al gusto ed all’intelligenza d’ogni ordine di persone, si delle più rozze, che delle più civili. Le grandi opere di belle arti e di letteratura il più delle volte non possono esser comprese dal volgo, a cagione delle cognizioni anteriori, che, per apprezzar quelle, si richieggono, o si vogliono supporre: la canzone non esige niente di tutto questo: ella è la poesia di chi sa leggere, la musica di chi non sa cantare. Inoltre ella’ha sempre mai avuto la bella sorte di suscitare nell’interno di ciascuno un tal quale sentimento di tenerezza e di piacere, entro cui il nostro spirito ama di espandersi. La canzone vive con noi: nel proferirla si festeggia il primo accento di gioia dell’infanzia, si risvegliano le più care emozioni della gioventù., e si riscaldano i sopiti sensi della vecchiaja. Antica quanto il mondo, la canzone appartiene non solo a tutte le età, ma pure ad ogni angolo di terra, ad ogni condizione di persone, e ad ogni circostanza di tempo. Ella abbandona le profumate manine della più gentile beltà, che la gorgheggia ancora con voce svoj giratamente dilicata (2), onde passare fra le dita ruvide del povero artigiano, che la riproduce cogli energici accenti del maI scino suo petto. Nessuna creazione d’arte occupa una più ampia circonferenza} la canzone si presenta da per tutto, ed ovunque ella è bene accolta: paniche l’orbita ch’ella si descrive sia veramente senza limite, e si è potuto dire per celia, senza troppo scostarsi dal vero, che la storia della canzone era l’istoria dell universo. Colui che, per il primo, accanto al tenero oggetto del suo cuore si è provato di esprimere lo stato dell anima con un linguaggio più accentato, più patetico, più passionato, egli fu che creò la melodia, e per conseguenza la canzone (3). Abbastanza si capisce da qual punto ciò abbia avuto origine, e, se si è detto, non senza ragione, che ogni cosa finiva per via di canzoni, si potrebbe dire altresì, e con altrettale verità, che dalle canzoni ogni cosa ha avuto principio. Infatti le canzoni si sparsero per ogni O dove prima ancora che fossero conosciuti ’ i segni rappresentativi delle idee} esse fuC/ rono erotiche, religiose, morali, legislative, “O c non è fuori di proposito il congetturare, tegj che all’epoca avventurosa in cui le leggi j ®1 — non erano altro che canzoni, ognuno vi si sottoponesse senza difficoltà: in allora vi avevan ben pochi giudici ^procuratori ed avvocati, e conseguentemente, quasi nissun processo. Comunque la cosa sia, se la canzone ha esistito presso tutti i popoli dell antichità, se ella ha percorso i tempi difficili del medio evo, se nelle posteriori epoche moderne ella brillò di più vivo splendore, e si è resa più che mai influente, egli è particolarmente in Francia che pare, abbia voluto fermare sua sede (R. Può esservi quistione, trattandosi di sapere^se i francesi nascono bene organizzati alla musica, ma tutti vanno d’accordo nell* asserire ch’eglino sono compositori nati di canzoni. Dans cet heureux pays, dice J. J. Rousseau, le peuple est toujours gai, tournant tout en plaisanterie: les femmes y sont fort galantes, les hommes fort dissipés et le pays produit d’eccellents vins: le moyen de ny pas chanter sans cesse?... E per verità le forme della canzone in nessun luogo si sono cotanto moltiplicate: solo in Francia ella ebbe modo di prendere successivamente tutti i generi, e vestire il carattere distintivo di ogni epoca: in Francia, più che altrove, ella ha esercitata più apertamente la propria autorità, prodotta, comunicata, e sviluppata maggior copia d’idee, feconde in ogni genere, insinuandosi nell interno delle famiglie, ed immedesimandosi, per così dire, coi costumi e colle abitudini della vita. In nessun paese un ministro avrebbe avuto l’animo di dire: Qu’ils chantent, ils paieront i ed un popolo di rispondere: payons, nous chanterons du moins, et nous nous en donnei ons pour notre argent. - La stessa Atene, l’antica Atene, la deità degli artisti. non avrebbe’risposto in colai modo. La canzone ella è dunque un piccolo lavoro poetico-musicale alto, in questo doppio rapporto, a ricevere* tutte le forme, ed a prendere tutti i caratteri, senza per, altro spogliarsi di quello di unità e di semplicità, da cui ella ritrae il massimo pregio ed il suo più prezioso valore. Parecchi autori hanno parlato della canzone considerata qual^lavoro poetico, ma nessuno, sino ad ora, opinò di convenientemente stabilire, in tale aspetto, la parte del canto, e d’v’esannnarla’dal lato dell* influenza elisegli lia nel successo delle canzoni: appunto, sopra tale materia, si aggireranno le idee che noi siamo per esporre. Il legislatore del Parnaso Francese, Boileau, parlando del considerato nel senso della canzone, ha detto con la purezza d’espressione che gli era propria: Le Français né malin crea le vaudeville, Agréable indiscret, qui /conduit par le chant, Passe de bouche en bouche et s’accroît en marchant. Questo grande poeta avea dunque?egregiamente avvertito, che nella canzone il canto era più che parte secondaria, e che anzi aveane il principale interesse. Beau- ji marchais ha lasciato scritto dappoi: Ce qui ne vaut pas la peine d’être dit, on le chante. Il proposito è un eccellente epigramma, ma pecca di esagerazione } sarebbe stato forse meno frizzante, ma più esalto il dire: On chante quelquefois ce | qu’on ne lirait, ou meme ce qu’on ne di- j rail pas. (Il seguito e la fine al prossimo numero). Rote del,Ti (ututtore< (1) G. Adriano De Lafage, esimio musicista francese, allievo c compagno di Choron nella compilazione del Manuale compiuto della musica vocale cd islromenlale, ossia Enciclopedia musicalo, (Parigi, Poret, 1856): autore di varj pezzi di musica pcr canto, e per istromenti, di opuscoli diversi di musica sacra, di commendcvoli scritti teorici, e lellcrario-miisicali (fra cui la biografia del P. Malici, la migliore che si conosca), c pcr ultimo, di una storia completa dell’antica c moderna musica, non ancora pubblicata per intero. (2) L’autore qui parla di canzoni francesi, c di francesi signorine che le cantano. Dall’insieme di questa memoria si vedrà più in appresso che, le canzoni popolari in Francia sono meno disdicevoli in bocca ad una dama di quello che lo siano, poche eccettuate, le popolari nostre canzoni in Italia, prese nello stretto senso della parola. (5) Lo spaglinolo Eximcno, nella seconda metà del secolo scorso, metteva fine alla commendalissima sua opera sulla musica Dell’origine, e delle regole della musica, Roma, 1774, col notare appunto esser le canzoni popolari la conferma di quanto egli aveva voluto provare in delta sua opera, circa la connessione. cioè, della lingua di ciascuna nazione col gusto della musica. Quindi dopo aver parlato del gusto c del merito delle rispettive canzoni presso tulli c singoli i popoli inciviliti, stabilisce questa sentenza caratteristica: - Chiunque si prenda il gusto di far cantare successivamente una canzone ad un contadino di ciascuna nazione europea, si avvedrà che il ’Tedesco urla, T Inglese fischia, il Francese piange, lo Spaglinolo’ intona, c" V Ilaliaiio~canta. (4) Chiaramente comprendasi che avvi qui una distinzione a fare rispetto alle canzonigjpopolari di cui intende parlare il signor De Lafage, cd a quelle che per tali presso di noi sono tenute. Nella maggior parte delle canzoni francesi il canto non è meramente l’essenza, come nell’italiane tutte: in qucllejo spirito della parola adattato convenientemente alla musica, sia pur dessa espressamente scritta, sia pur parte già conosciuta di vecchie arie c moderne, egli è ciò che costituisce il maggior merito’ quando invece nelle canzoni nazionali italiane la cantilena nuova e peregrina, foggiala al sentimento carallerislico, è la condizione primaria del loro essere. Sono abbastanza note le canzonette Napolitano, le Siciliane, le Veneziane, ccc., ccc. perchè io qui mi faccia a rimarcarne i pregi principali, quali sono la forma, il ritmo, cd il carattere distintivo di£ognuna di esse, la molle c voluttuosa movenza della barcarola, il patetico e soave incanto del notlurnino, cd il fuoco della vispa tarantella, ecc., ccc. Se però in/talia^laTcanzone-popolare non è tanto comune quanto^ in Francia, ciò si deve attribuire alla quantità dei teatri, continuamente cd a modico prezzo aperti al pubblico italiano: quivi è che l’orecchio viene esercitalo a più dilicatc cd a più artistiche sensazioni; quivi si forma il gusto per le arie di teatro; quivi il buongustaio si impadronisce delle più favorite; poi ama cantarellarsele: poi sentirsele richiamar alla memoria dagli organetti c dalle virtuose compagnie ambulanti, che, spacciandole alla moltitudine dei pubblici mercati c delle fiere, provvedono così al comune repertorio. Con tutto ciò la canzone popolare non è totalmente esclusa dalle città; ella vi esiste fra il minuto popolo a cui appartiene in proprium; alcuna eziandio invade talvolta c per un dato tempo ogni altro celo di persona, per cui in allora (c il ciclo scampi le orecchie Jd’ogni fedcl cristiano!) da despota ella vi regna cd in modo assoluto. Prova ne sia la canzoncina in dialetto napoletano lo te voglio bene assaje, ed altra,.oggidì in voga nel Piemonte, che porta per titolo La promessa sposa, e comincia con Dimmi, cara mia bella. I contadini poi c gli abitatori delle montagne, i quali non sono nell’istcssa condizione favorevole dei cittadini, sono eglino, a vero dire, gli amatori delle canzoni in Italia, accomodandosi anche meglio alle indigene loro medesime, perchè più semplici, più facili, c più confacienli al loro modo di sentire; cd infatti è mollo notabile la differenza che passa tra le canzoni popolari che nascono in città, e tra [p. 219 modifica]— 217 — quelle che dalle campagne nostro, dai monti, e dalle marine sono provegnenli. Le prime, benché raffazzonate alla popolaresca, sentono il contatto del teatro, da cui prendono un fare più molle, più artificioso, e sfacciato; Le seconde partecipano delle qualità proprie al suolo natio; quindi hanno una fisonomia particolare: si presentano più contegnose e modeste, fantastiche cd originali bensì, ma il più delle volte, rozze, neglette c monotone. P1EII-A.NOF.LO Ml.NOLl. GAZZETTINO SETTIMANALE ■»I MÌI.ANO — Giovedì sera si aperse la Scala coi Lombardi alla prima Crociata del maestro Verdi, e col ballo Esmeralda del signor Perrot. L’esito fu buono per l’Opera, migliore pel Ballo (Vedasi più sopra l’articolo relativo). Adendosi per martedì prossimo Semiramide colle signore Michel ed Angri ed i signori Biacchi ed Alizard. — Il Teatro Re cominciò il suo corso carnovalesco colla Sonnambula, come aveva già promesso (leggasi pure più sopra). Tutti i tre artisti principali vengonvi applauditi, e sono la signora Sara (z/mtnri) il signor Pozzolini (Zviftno) ed il signor Massari (il Conte). Distingues! in modo speciale la protagonista. Non si trovò in totalità lodevole il complesso dei Cori e dell’Orcliestra. - Vi si prepara, come dicemmo, La Osteria di Andujar di Lillo, nuova per Milano, poi, crede-i, La Ciglia di Domenico appositamente scritta da un Milanese; più tardi la Linda. Ne pare che la scelta delle Opere ed il talento della signora Sara favoriranno abbastanza gl’interessi di quell’Impiesa. — Non vuoisi dimenticare, parlando dello stesso Teatro Re, di far cenno delle veramente magnifiche tele clic per la suddetta primopera vi disegnò l’egregio pittore Fontana. L’ultima in ispecie, di ottima e pittoresca composizione, è d’un’illusione perfetta. Il signor Fontana dovrebbe essere incaricato di lavori di maggior entità. Lo merita per talento, per arte, per pratica, ed anco per modestia. CARTEGGIO PARTICOLARE Firenze, 21 dicembre 1844. — La sera dello scorso sabato fu eseguita sulle scene del teatro del Cocomero la sempre fresca rossiniana (Cenerentola. Gli allori (compresi i con e gran parte della orchestra) erano allievi della scuola di musica della R. Accademia di Belle-Arti. Il reddito della serata fu speso al solilo in sollievo dei danneggiali dalla inondazione del dì 3 del mese trascorso. Per lo stesso filantropico scopo ebbe luogo nella sera della successiva domenica altro musicale trattenimento. Fu questo un’accademia vocale c strumentale nella gran sala delta del Buonumore, alla quale presero parle principale la signora Maray e gli egregj nostri strumentisti fratelli Bimboni, Ciardi, Del Bianco, ecc., ecc. Pare che l’ultimo di questi musico-caritatevoli divertimenti sarà per quest’anno la grande accademia che promette dare incessantemente il professore Gioachino Maglioni, e nella quale esporrà ai pubblico varie sue grandiose musicali composizioni. Nel futuro carnevale quattro dei nostri teatri saranno aperti al pubblico con spettacolo musicale. Primo tra questi sarà la Pergola che contro la pubblica aspettativa si riaprirà con la Maria di Bohan, a condotta dell’impresario Alessandro Lanari. Tra gli altri e da I notarsi specialmente.il Cocomero che aprirà con i Puritani di Bellini. - È di passaggio in questa città il violoncellista Laureati. Si credeva si sarebbe prodotto in qualche pubblica accademia, ma per ora pare sì limili a farsi sentire nei privati trattenimenti. NOTIZIE — Behlino. La messa in iscena della nuova opera, Il Campo di Slesia, di Meyerbeer, costò all’incirca i 24,000 talleri prussiani (96,000 franchi). Dopo la prima i rappresentazione di quest’opera, l’intera orchestra del teatro reale della Grand’Opera si portò alla casa dell’illustre maestro, ed eseguì sotto le sue finestre una magnifica serenata. Mon u:o. E morto testé nell’età di 73 anni in questa città Francesco de Deslouches, chiaro autore di parecchie eccellenti composizioni religiose. Egli fu strettamente legato con Mozart, Weber e Schiller. E lo stesso che avea composto la musica del dramma di Schiller intitolato IL’allenttein-Lager (Il campo di Wallenstein). — Pah lui. Il IO corrente, a tre ore pomeridiane meno un quarto, un incendio violento si manifestò nell’organo della chiesa di S. Eustachio. Un certo Baker, occupato a fare delle riparazioni alia tastiera dell’organo, ha appiccato il fuoco inavvertitamente col lume del quale si serviva. Si temette che la chiesa intera non restasse preda delle fiamme: ma mediante soccorsi pronti e bene diretti, un’ora dopo si fu padroni del fuoco, e questo fu concentralo nel solo organo c nella piccola parte di volta che lo domina. - Son pochi mesi che l’organo di S. Eustachio aveva costato per riparazioni ed ingianF dimenìi ben 60,Olii) franchi, talché polevasi risguardare come il primo organo di Parigi. La perdita di questo magnifico strumento può valutarsi nella somma di 300,01)0 I franchi.! — La seconda opera che cantar deve il tenore Cordoni è la Favorita. — Roma. Fra i più distinti coltivatori della musica ecclesiastica, che ben risponda all’augusta santità dei riti cattolici, vuoisi annoverare Salvadore Meluzzi, maestro dell’insigne Patriarcale Basilica di S. Giovanili in Laterano. Egli lia dato parecchie volte luminoso saggio de’suoi illustri talenti nellaunusica di alcune messe solenni, e di alcuni Vespri; ma tflio, veramente, splendido ne offerse nel dì sacro alle glorie dell’Apostolo dell’Indie S. Francesco Saverio. Nei Vespri, che fra magnifica pompa si celebrarono nella chiesa (lei Gesù dai PP. Lojoliti, venne cantato il salmo Beatus vir, nuovamente, anzi appositamente musicalo dal prefato | signor maestro Meluzzi, c vi si ravvisarono tai caratteri di maschia grandezza, tal contegnosa gravità, tal bellezza di melodie analoghe alle inspirale parole, che | fu dagl’intelligenti posto a livello delle più fortunate c sublimi composizioni di tal genere. Vi si notò un Terzetto, il cui effetto fu di una rara maraviglia, tanto vi erano ben combinate le regole del più austero contrappunto, c la dolcezza dei canti. Queste parole dettale dall amor del vero servano di sprone all egregio compositore, perchè non sia più ritroso a rendere’ di pubblico diritto i suoi dotti lavori, che tanto servir poti ehbono a raccendere I’ amore per lo studio della buona musica Ecclesiastica. (La Divista) — Vahsavu. Un tale Romano Piotrowski ha inventato un macchinismo col quale chiunque abbia un buon udito può sempre accordare il suo pianoforte o qualsiasi strumento da corda. Questa piccola macchina chiamasi Accordarne ter, e l’inventore ne ha ottenuto dal governo di Russia un privilegio per dieci anni. — Vienna. Una nuova opera del sig. lloven - Liiilhchen von Lleilbronn, onderà quanto prima in iscena alI’ 1. R. fetro di Corte. — Alfredo Jaell, il nolo giovane pianista diede il suo primo concerto il l i del corrente nella sala delI’Unione Musicale. Egli sorprese P uditorio eseguendo la fantasia di Dòhler sull’opera II Tomeo, La Heg^la veneziana di Rossini trascritta da Liszt, la fantasia sulla Lucia di Prudent, lo studio in la minore di Thalberg, il liindermarclten di Moscheles, uno studio di Carlo Meyer e finalmente il Trillo di Dòhler. — Moscheles diede l’ultimo suo concerto il 17 di questo mese nella sala della Società degli amatori di musica. — Il 22 corrente esegifivasi nell I. R. Teatro di Corte l’oratorio di Haydn La Creazione a vantaggio deH istituto di pensione delle vedove e degli orfani de’ musicanti. — Si è testé formata un’impresa teatrale per la traduzione esclusiva delle opere comiche frantesi. A L T R E C O S E — La quarta classe dell’istituto reale del Belgio ha rimesso al concorso nella sua adunanza dell’Il novembre 1814, la questione proposta nell’almo 1842, e la quale ninna risposta aveva oli ilo, cioè: Esaminare le composizioni musicali delle différent! epoche presso i popoli | moderni dell’Europa per dedurne quanto sia possibile delle conclusioni per iapporto allo spirito del secolo ed al carattere della nazione a cui queste composizioni sono relative. • Il premio del concorso consiste in una medaglia d’oro del valore di 3nii franchi, e coniata per cura delTlstitulo. Le risposte devono essere dirette fran che di porto non più tardi del primo gcimajo 1846 al secretano perpetuo della classe, presso T Istituto, sul Klovenicrsburgwal a Amsterdam. Esse devon essere scritte in lingua olandese, francese o tedesca; servendosi però per quest’ulliina anche del carattere italiano; esse saranno accompagnate da un viglietto suggellato racchiudente il nome, le condizioni e la dimora dell’autore. Nel caso in cui, dietro l’opinione della classe, nessuno concorso avesse i meriti neeessarj per essere premiato, la classe si riserva nuovamente di rimettere la questione al concorso o di sopprimerla. L’assegnamento del premio avrà luogo nella pubblica adunanza della classe nel 1846, che sarà pubblicata nei giornali olandesi ed esteri. La memoria premiata diviene di proprietà della classe; l’autore non potrà farla stampare nè in lutto né in parte, senza il di lei acconsentiinento. Le memorie non premiate del pari che i viglictli suggellati saranno restituiti agli autori allorché siano riclamati, senza spesa per la classe. nel corso di un anno dopo l’assegnamento del premio; al caso contrario i viglielli saranno bruciati, e le memorie conservale per sei vire come sarà giudicato necessario. NUOVE PUBBLICAZIONI MUSICALI DELI/1. R. STABILIMENTO NAZIONALE PRIVILEGIATO DI GIOVANNI RICORDI LI M, LI MISI, LI LIIIITI TRE ©@RIJ REL8@8©S8 a tre noci iti Donna con accompagnamento Di ^pianoforte [p. 220 modifica]— 218 OlBgo - ~

I IL CARNEVALE 1845 O

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ITnom Oal^er^ eeco ccc. DI | STRAUSS. LA1T1TZF.. LABXTZZ75 HERZ Valzer per Pianoforte solo DI giovami strauss Op. 155 I Buontemponi 1 *’• 2 — w ititi Astrea ”2 u 159 Tutto brio h 5 — n 160 Le danze nuziali della fanciulla del bosco n 5 — w 165 Salve d’allegria u 2 70 I» 164 Aurora-Fest-Hlftnge " 2» 166 Uose senza spine.... • n 5 — » 167 Wiener Frikchteln «2 70 A7?. Tutti i Valzer di Strauss suddetti trovatisi vendibili anche pei seguenti istrumenti, cioè: per Pianoforte nello stile e toni facili, per Pianoforte a quattro mani, per Violino e Pianoforte, per Flauto e Pianoforte, per 5 Violini e Basso, per Chitarra, per Flauto, per Orchestra. Valzer per Pianoforte solo DI GIUSEPPE LAN.N.ER, Lascito di Lanner. Fase. I Fr. 4 — Idem» H "4 — Idem " IH» 4 — Idem......» IV a 4 — o ALTRI VALZER frnvetlfl. Fltz-James. Nouvelle. Suite pour Piano. Op. 19 Fr. 2 40 jflirttbttwtf. Un essai. Valse, Galop et Polka pour Piano. n 2 10 Sniffate ini- Improvvisata. Valzer per Flauto solo di facile accompagnamento.......... n I 50 OFFERTORIO 16670 Dl Vuoimi, Voteli DI mm’c e cOaJJo e Ibaòòi Fr. 2 0 Valzer, Galops, Polkas, ecc. per Pianoforte solo DI GIUSEPPE LAB8TZO Op. 9R Le danze della riunione. Valzer Fr. 2 50» 99 La sempreviva. Galop n I 75 h 101 La strada ferrata da Vienna a Braga. 5 Polkas n 2 — a 102 Montrose. Valzer " <” — a t(J5 Rimembranze di Glesbiibel Quadriglie...» 2 10 «104 Vatalien-Valzer «il — a 105 mazurka n 4 20» 106 Almacks-Polka, Adelaiden-I’olka, Norfolk 2 70 n 107 Carlsbad. Valzer *5 — Polkas per Pianoforte solo I DI tdR8©@ HER.S Op. 140 Le» belles du Nord. N. 1 La belle Allemande Fr. 1 50 a 2 La belle Hongroise 1 50 n o La belle Moscovite w 1 50 n 4 La belle Polonaise» 1 50 a 5 La belle Suédoise n 4 50 n 6 La belle Bohémienne a I 50 ’ Le 6 Polkas unite» 7 — PER ORGANO DI IBS 12 /7. 1 50 o 16519. Fr. MUSICA DI Giuseppe Verdi per due Violini, A iolà e Violoncello per Flauto, Aiolino, Aiolà e A’IoloncelIo DA PIETRO TONASSI no. 16520. Fr. 20. AB. Si unisce a questo foglio il pezzo N. il dell’ANTOLOGIA CLASSICA MUSIC.ALE. Anno III............. ■ • g Dall’I. IL Stabilimento Nazionale Privilegiato di Calcografìa, Copisteria e Tipografia Musicale di filol AAAl KlCOBlil Ed. Pr. Contrada degli Omenoni N. 1720, e sotto il portico di fianco all’I. K, Teatro alla Scala. [p. 221 modifica]219 — PROSPETTO GENERALE DELLE MATERIE CONTENUTE NEI FOGLI DELLA TERZA ANNATA DELLA @-a.z.ze.tta musicale m MILANO INDICE ALFABETICO DELLE PATERE NB. A scanso dì troppe ripetizioni si avverte che questo indice non serve che di supplemento all’Indice de’ sommar] c viceversa. A. Armonia fra i musici ccc., pag. 15. Abbellimenti, 25. Avvisi teatrali. 34. Armonia, 38, 44, 46. Armonium. 58. Archivio musicale di Vienna, 75, 88. Applausi e disapprovazione, 95. Attenzione: Inglesi, 105. Canto, metodo, 6, 25, 68. Coreografia decadimento, li. Conservatorio di Milano, 52, 5G. Collegio Reale di musica, Napoli, 52, 47. Chiroginnasta, 38, 45, 66, 106. Composizione musicale (buona) 42, 107. Canto (storia). 67, 71. Critica, 72, 240. Canzone, considerata dal lato della musica, 216.». Donne sul teatro, 68. E. Esecuzione tradizionale, ecc., 18. Educazione musicale delle donne, 29. Estetica musicale, 54. Esecuzione, 57. Eunuchi cantanti, 68. F. Fracasso, 49, 55. G. Genio, 20. Giornalismo, 54. (ìiudizj sulla musica, 54. Governi (cura della musica), 65. I. Islrumenti nuovi del Sax, 7. Islrumenti, 55. Impresarj, 51. L. Liceo di Bologna, 52, 47. Lingua, 65. ITI. Musica de* Greci, strumenti, 1, 9, 28. Musica, bisogni presenti, 47, 27. Musica di chiesa, 17, 27. 62. Musica classica. 82. Musica nuova, vecchia, 115. Musica (la) e la lingua, 149, 129, 145, 161. Musica, direzione nella China, 122. Musica, scienza teorica, stato attuale,190,198. Musica e poesia, 55, 60, 87, 112. Metodo di canto, 19. Macchine musiche. 77. Mezzi di canto, ecc., 25. Messa in iscena, 44. O. Opere classiche, 56. Opera decadimento, g7, 71. Orchestre, 84. Ottave (delle) successione, 157, 475. Organo, retto modo di suonarlo, 169, 177, Ì85, 201. Organo, 44 4. O 7 1». Piano-organo, 15. Pubblico (il), 64. Pianoforti, 80, 451, 157, 175. Pansymphonicon, 151. Proscenj •> 186. Pezzi musicali, 4. R. Ragni musici, 455. Romanze (le), 3. Riforma musicale (Sdorati), 75, 76, 81, 99, 108, 175. Riforma de1 teatri, 75. Ritmo. Quesito musico-teorico, 211. • S.» Semplificazione musicale, 159.* Scala (la), 55, 56. T. Tempo, 79, 416, 126, 154. 153. Timpani, 431, 447. U. f Unisoni, 49.. V irtuoso (nome), 68. Violino (scuola), 77. i Violino (aforismi), 471. Delle proti azioni musicali, e de’libri teorico-pratici musicali, de’ quali è fatto special esame. Anglicani (Gli) Meyerbeer, 402. Armida ballo, 41. Borgomastro diSchiedam. Lauro Rossi, 91. Compendio storico-filosofico della musica, Félis, 7. Clarice Risconti, G. Winter. 401. Casa (La) disabitata, Lauro Rossi, 7. Cagliostro, Adam, 58. Campo di Slesia. Meyerbeer, 209. De profundis, Mercadante, 111. Ebrea (II), Pacini, 55. Emani, Verdi, 45. 84. 104, 150. Ermengarda, Sanelli, 189, 195. Fede, Speranza, Carità, Rossini, 201. Gloria, Mandanici, 61. Lazzarone (II). 62. Luna (I) e i Perollo, P. Bona, 197. Lombardi (/), Verdi, 215. Marie Stuart, Niedermeyer, 210. Miserere, Ghebart, 51. Metodo per violino, Guichard, 77. Maria di Rohan. Donizetti, 92. Messa, Pacini, 15G. Progetto di riforma de teatri musicali, 75 Sofonisba, Petrali, 22. Sardanapalo, Litta, 4 58. ’.trovatore (II) che cerca e trova, Boucheron, 434, 454. noos Degli Artisti e Scrittori teorici mu sleali de’ quali venue fatta parti colare menzione. Aristossque, pag. 2. Alboni, 39. Adam, 58, 45. Arditi, 487. Abbiati Francesco, 205. Boucheron, 4, 54. Bellini, 51, 214. Bertucat, 162. Beethoven, 462, 484. Bojle Francesco, 207. Berton Enrico Montano, 98. Coccia, 20. Czerny, 55. Crescentini, 48. Colini, 244. David Feliciano, 214. Donizetti, 3, 45. Elssler, 4 1, 50. Ferletti, 55. Ferraris Francesco, 456. Fiorimo, 48. Frezzolini-Poggi, 214. Gagliano (Marco da), 2. Ghebart, 51. Galli Filippo, 50. Grassi, 64. Golinelli, 5, 462. Jael, 15. Ivanolf, 18, 55. La barre. 5. Liszt, 55, 77, 78. Lilla, -48. Lablache, 50. Meyerbeer, 5, 10, 21,51, 45, 59, 65, 209. Montenegro, 6, 55. Molliui, 18. [p. 222 modifica]220 — ggà Mendelssohn, 20, 126. Mhanollo, 46. Mirecki, 32. ’ Nr 1 / /An Mozart. aa, 1 io. 0 Mercatante, 4 /. Manfredini, 203. Niedermayer, 210. Poniatowski, 8. Peri, 29. Pacini, 35. Panserou, 58. Piatti, 45, 57. Pitagora, 1. Paner, 70. Poggi. 214. Binuccini, 2. Rovere, 59. Rossi Luigi, 58. Ricci Federico, 45. Sax, 7. Sacchéro, 55. Serassi, 57. Sara. 214. Viardot, 8. Verdi, 45, 2-14. INDICE DES SOMMARJ AVI. Li articoli divisi su duc o pin numeri della Gazzella non sono accennali che nel primo, coll’indicazione delle pagine successive nelle (piali si trovano le continuazioni. I. Musica de’ Greci, storia, pag. 4, 9, 28. -^Marco da Gagliano, 1. - Marin l’aliero, 5. - Gazzella Musicale di Parigi, 5. - Album di Th. Gabarre, 5. Pezzi musicali, 4. - Notizie. II Meyerbeer: studj biografici, 5, 10, 21,51,45,59, 65. - Sorma, (I. - La sonata per pianoforte, 7. Notizie. III. Armida, madamigella Elsslcr, li, 19. - Notizie. IV. Miserare ed Ave Maria di Donizetti, 15. - Studj per pianoforte di Golinclli, 14. - Armonia, 15. Accademia di,Iael, 16. - Notizie. V. La musica guardala nei bisogni presenti, 17, 27. - / Puritani, 18. - Le illusioni di un pittore, azione mimica, la Elsslcr, 19. - Cantanti italiani a Parigi, l(i. - Il Cameriere di Cimarosa, 20. - Notizie. VI. Sofonisba, 22. - L’Euridice di G. Caccici, 25. - Il Barbiere di Siviglia a Parigi, 24. - Notizie. VII. Quartetto del maestro Peri, 29. - Dell’educazione musicale delle donne, 16. - Notizie. Vili. Conservatorio di Milano, 52. - Liceo di Bologna c Collegio IL di musica di Napoli, 52, 47. - Aon ci credete: avvisi teatrali, 54. - Notizie. IX. L’Ebrea, 55. - Musica c Giornalismo, 57. - Notizie. X. Linda di Chanwunix, 59. - Buona composizione musicale, -42. - Notizie. XI. Delle cause che conducono a mal partilo le opere riprodotte senza l’intervento dell’autore, 44,51, G4. - Storia e teoria sull’armonia del sig. Félis, 44. - Notizie. XII. De profundis del conte Lilla, Corrado d’Alla■mura, 48, 52, 36. - Notizie. XIII. Miserare di Ghebart, 51. - Impresari, 51. - Nabucco - Mirecki, 55. - Liszt, id. - Czerny come compone, id. - Mozart, id. - Notizie. XIV. Musica c poesia, 55, 60, 87, 112. - Conservatorio di Milano, 56. - Carteggio Parigi, 57. - Organo del Serassi in casa Lilla, 57. - Notizie. XV. Rivista della settimana, 61. - Carteggio Firenze, id. - Notizie. XVI. Rassegna bibliografica, 64. - Varietà,65. - Notizie. XVII. Decadimento dell’opera in musica nel secolo XIX. Progetto di riforma dei teatri jnusicali d’Italia, 75. - Archivio musicale di Vienna, 75, 88, 112. - Scuola del violino, 77. - Novità al negozio di musica di Stimmgabcl, id. - Notizie. XX. Proposta di un nuovo mezzo per determinare i tempi musicali, 79, 116, 126, 154, 155. - Pianoforti del Pape, 81. - Notizie. XXL Boberto il Diavolo, 85. - Emani, 84. - Come si deforma la musica dalle orchestre, id. - Carteggio. — Notizie. XXII. Viaggi della partizione del Roberto il Diavolo, ere..’88. - Carteggio Parigi, 89. - Gazzettino settimanale, id. - Notizie. XXIII. Il sig. Bruschino, 91. - Il Borgomastro di Schiedam, 91. - Maria di Rohan, 92. - Le Sinfonie di Beethoven, 95. - Bouquet musical del Manna, 94. - Di (alcuni) Compositori, suonatori, composizioni, id. - Gazzettino, id. - Notizie. XXIV. lina supposizione, 97, 125.- Enrico piantano Bedani, 98. - Gazzettino, 99. - Notizie. XXV. Clarice Visconti di G. Winler, 101.-G/i.biglicani di Meyerbeer, 102. - Dieci giorni a Londra, 105. - Avvertimento: Streicher, id. - Gazzettino, id. - Corrispondenza particolare, 104. - Notizie. | XXVI. Del Chiroginnasta e del rallentalo progresso dell’arte musicale, 406. - Composizion musicale, 107. - Varietà, 108. - Gazzettino, id. - Corrispondenza, id. - Notizie. XXVII. De profundis, di Merendante, 111. - Varietà, 115. - Gazzetlino, id. - Notizie. XXVIII. Le musiche nuove diventate vecchie, 115.Gazzcllino, 117. - Corrispondenza, id. - Notizie. XXIX. La musica c la lingua, 119, 129, 145, 161. Accademia in Firenze, 120. - Varietà, 121. - Gazzettino, id. - Corrispondenza, id. - Notizie. XXX. Felice Mendelssohn Bartholdy, 126. - Gazzettino, 127. - Corrispondenza, id. - Notizie. XXXI. Cicalalcdi Barlolomeo.Monlanello, 150,1 46,174, 179, 199, 205, 206. - Due composizioni da camera, 151. - Timpani accordatura, id. - Gazzettino, id. - Notizie. XXXII. Le Sinfonie di Beethoven, 155. - Del ragionamento sulla musica del secolo XIX del Rinuccini, 155. - 11 pianista Francesco Ferraris, 156. Gazzettino, id. - Notizie. XXXIII. Successioni di due ottave, 157, 175. - Nuove pubblicazioni strumentali, 158. - Gazzettino, 159^Nolizie. XXXIV. I Caputeti-’e Montecchi, 141. - Prometeo, •142. - Senso ■musicale dei ragni, 145. - Volfango Amadco Mozart, id. - Gazzettino, id. - Carteggio, id. - Notizie.. XXXV. Polemica. I Moittlarj falsi, 146. - Timpani,! 47. - Gazzetlino, id. - Notizie. XXXVI. Accademia al Conservatorio, 149. - Ernani, 150. - Pianoforti di Ilerz, id. - Il Pansymphonicon, 151. - Gazzettino, id. - Notizie. XXXVII. Una dichiarazione sul Trovatore che cerca e trova del maestro Boucheron, 154. - Esperimento musicale nell’ospizio degli esposti di Parma, 155. Gazzetlino, id. - Carteggio, id. - Notizie. XXXVIII. Accademia del Casino de’Nobili, 157. Esposizione: Pianoforti, id. - Sardanapalo del Conte (}. Lilla, 158. - Accademia in casa Branca, 159. - Al sig. Montanello sul Saggio di semplificazione musicale, id. - Osservazioni sui sig. Uccelli, id. Gazzettino, 160. - Notizie. XXXIX. Accademie di madamigella Berlncat e del Golinclli, 162. - Il Testamento di Beethoven, ni. - Offertorio di C. Czerny, 16.). - Gazzettino, id. Carteggio, id. - Notizie. XL. Il Giuramento, 165, 171. - Esposizione: Violini, eco., 166. - Gazzettino, 168. - Notizie. XLI. Del modo di suonar l’organo c del Breve metodo di Muller e Rinck, 169, 177, 185,201. - Institelo musicale di Lucca, I/O. - Aforismi sul vioXLV. I Proscenj, 187. - Gazzettino, id. - Carteggio, id. - Teatro di Varese, id. - Notizie. XLVL Ermcngarda, 189, 195, 199. - Scienza teorica della musica, 190, 198. - Studj pel Violoncello, 191. - Gazzettino, id. - Notizie. XLV1I. Gran concerto in Parigi, 194. - Gazzetlino, 196. - Carteggio, id. - Notizie. XLVIII. I Luna cd i Perollo, 197. - Gazzettino, 2C0. - Carteggio, id. - Notizie. XLIX. La Tede, la Speranza e la Carila di Rossini, 201. - Invenzione pei ragazzi che studiano il Pianoforte, 205. - Nemesio Manfredini, id. - Gazzettino, 204. - Carteggio, id. - Notizie. L. Francesco Bojlc, 207. - Gazzettino, id. - Carteggio, id. - Notizie. LI. Il Campo di Slesia, 209. - Marie Stuart di Nicdermeyer, 210. - Ritmo. Quesito musico-teorico, 211. - Gazzettino, id. - Carteggio, id. - Notizie. L1I. Stagione del Carnovale, 1845. 1 Lombardi alla prima Crociata, Esmesalda di Perrot. - La Sonnambula, 215. - Un nuovo compositore, 214.-Della Canzone considerala dal lato della musica, 216. Gazzetlino, 217. - Notizie. NUOVE PUBBLICAZIONI MUSICALI DELL’l. R. STABILIMENTO AAZ1OAAI.E l’RlVlLEG.0 Di GIOVAVA! KICOBDI LI UHI, LI SPMffl LI CARITÀ TRE CORI RELIGIOSI a Ite voci?r Joiuux can acccwn/ò. MUSICA DI ROSSINI CON PAROLE FRANCESI N. 16971. Fr. 2 40 „ 19972..» 5 — n 16975.. ”5 — Uniti.... >i 7 — CON PAROLE ITAL.ni G. V1TALI N. Itisi6. Fr. 2 40» 16817.. h 5 — a 16818..» 5 — Uniti....» 7 — per Pianoforte SOPRA DUE MOTIVI DELL’OPERA ■•I LOMBARDI ALLA PRIKA CROCIATA DEL MAESTRO G. VERDI cioè sul coro 0 Signore, dal tetto natio e sull’aria del soprano Son fu sogno COMPOSTO DA 16755 Op. 81. Fr. 4 20 XVI, 67, 166, 178. - Miscellanea. Parigi, 68. - Concepii al Conservatorio di Parigi, 69. - Carteggio, id. - Notizie. l’oro della musica italiana, ecc. 71, 105, Della critica in fatilo d’arte, 72, 210. - Una nuova riforma musicale, 73, 7(i, 82, 90, 108,; ‘

175. - Notizie. J Haydn, I8i lino, 171. - Corrispondenza, 172. - Notizie. XL1I. Esposizione in Toscana: Pianoforti, 175.- Notizie. XLI11. Notizie, 180. XLIV. La Saffo, 181. - Stato c coltura della mtisica in Germania, 182, 205. - Arianna a A asso di - Ritratto di Beethoven, 184. - Notizie. EBITOKE-rKOPRIETABIO. — -,

Dall’I. R. Stabilimento Nazionale Privilegialo di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di GIOVASSI BIGOUDI Contrada degli Omenoni N. 1720, e sotto il giortiro di fiauvo all’I. K* Teatro alla Scala. [p. 223 modifica] [p. 224 modifica]