Guida della Val di Bisenzio/Parte seconda/2

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2. Da Prato a Cerbaia (Sulla sinistra del Bisenzio)

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2. Da Prato a Cerbaia (Sulla sinistra del Bisenzio)
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DA PRATO A CERBAIA

sulla sinistra del Bisenzio


itinerario n. 2.

Si segue l’Itin. 1° sino al Ponte del Buonamici, ove si può venire coll’Onnibus in 45 min. prezzo 50 cent.; oppure fare a piedi l’Itin. 18, Via d.

Venendo per la via provinciale si attraversa il ponte del Buonamici costruito nel 1797 dal Cavaliere Francesco Buonamici1, si lascia a destra la farriera di Gabbolana, dove si fondevano canne e trombe di piombo, poi si lavorò il ferro, oggi le lane; si piglia la via lungo la riva destra d’un torrente quasi sempre asciutto, detto il Rio a Scalai e si risale sulla collina che sempre più si fa bella ed amena per estese coltivazioni.

Giunti alla villa di S. Gaudenzio, oggi dei Banci eredi Buonamici, non si tralasci di visitare l’amenissima collina delle Veneri, uno dei luoghi più deliziosi della Val di Bisenzio.

Rivolgendosi al Sig. Limberti fattore, si potrà avere in lui una guida gentile e ben istruita per tutti quei ragguagli che possono interessare il visitatore. Distante poco dalla villa a destra di chi scende al fiume per la ruotabile, si apre una viottola nei campi, è la via per la costa delle Veneri, alla quale si arriva [p. 55 modifica] passando vicino ad un bel gruppo di nereggianti lecci, con praticelli all’intorno: luogo pittoresco.

Varcato il rio dopo una breve salita fra querciuoli e cipressi s’entra nella vigna delle Veneri, e là nel mezzo, dove comincia il bosco che riveste la superiore collina leggesi quest’iscrizione.

questa vigna delle veneri dagli anni deserta

che rallegrava col succo delle sue viti
la mente e il cuore di galileo
come egli si piacque significare
al cav. gio. francesco buonamici
con lettera del 14 febbraio 1633
affettuosamente faceta
ranieri buonamici
in memoria d’un’amicizia
che tanto onora la sua famiglia
nel 1841

volea ristaurata

Ritornati alla fattoria, per la ruotabile scendere giù alla strada lungo il Bisenzio e venire al Ponte di Vaiano (da S. Gaudenzo al Ponte 30 min.): sembra costruzione del 400. Di qui a Vaiano 10 min.

La via seguita lungo il fiume, passa un Rio, sale un poco in mezzo ad una bella vigna, e presso una casa colonica si divide in due; quella a destra va alla Villa di Calcinaia del Sig. Del Bello, l’altra segue piana sino ad un contadino ove dicono Moschignano. Qui era un’antica chiesetta, oggi distrutta. Passata la casa e un torrente asciutto si sale per un sentiero sassoso pochi metri, e trovata una stradicciuola si procede avanti pianeggiando per un bosco [p. 56 modifica] di scope e di querciuoli. Ma il sentiero si fa stretto e pericoloso, perchè pende sul fiume. Dopo breve tratto entra in un castagneto; si tenga il viottolo a destra, l’altro a sinistra conduce alla casa colonica che si vede in riva al Bisenzio e lo prende chi vuole passare il fiume sur una trave di faccia alla Villa Guicciardini e raggiungere la via provinciale.

Il sentiero della montagna, un tempo via mulattiera detta maremmana, va sempre costa costa il monte e segna il confine fra il terreno coltivato e il boschivo: ma dopo breve tragitto, quello finisce e s’entra nel bosco del Cotone. Belle vedute all’intorno.

Il sentiero, ora salendo ora scendendo, è sempre riparato dai raggi solari che saettano nella mattina la via provinciale e i poggi di contro; si va così fino al Ponte di Colle dopo aver passato il Rio di Cambiaticcio, e seguitando sempre sulla sinistra del finme si giunge al secondo ponte detto di Sessanto (V. It. 1).

Passato il Rio Fornelli sur un ponticello si sale alla Casa al Sasso fabbricata sopra una roccia che cade a picco sul fiume. Di qui si parte la via delle Calcinaie per Montecuccoli e dapprima si svolge serpeggiando e poi risalendo lievemente conduce alla fattoria Mattei ed alle case dintorno alla chiesa. (Dal ponte del Sessanto a Montecuccoli 1,10 min.) L’altra via sulla sinistra del Rio Fornelli va ad un gruppo di case detto Mezzana, (40 min.) dalle quali si sale poi a Montecuccoli.

La via per Cerbaia segue pei fianchi del monte dalla Casa al Sasso, e quasi pianeggiante va al Rio delle Cerbaie, sulla cui sponda destra trovasi oggi un opificio laniero del Sig. Romei e dopo poco si [p. 57 modifica] arriva alla casa di Pispola, un tempo mulino, oggi lanificio, e dove si riposò Garibaldi (V. a pag. 37).

Passato il fiume si sale sulla via, dove è il nuovo Albergo della Rocca2.

Chi vuole salire alla Rocca di Cerbaia, quando è all’opificio Romei, va su al Poggiolino, una casa colonica posta sulla cresta del contrafforte che scende dalla Rocca, e di lì per un erto e sassoso sentiero al diruto castello, del quale si danno estese notizie all’Itin. 20.


Note

  1. Nella spalletta del ponte volta a settentrione, si legge: Franciscus. Bonev. F. Bonamici — Centurio, peditum, eques. d. S. p. et. m. — nobili. domo. Prato — patricius. spolet. et. flor. — pontem. hunc. viam. aggeres — aerificinam. pistrinum — proprio. censu. aedificari — agriq. culturae. provideri — curavit — A. R. S. cIɔ Iɔɔiiic.
  2. A Vernio ore 1,25 a piedi. (V. Itin. 1). — Prato ore 3, a piedi, via provinciale.