Guida di Castiglione dei Pepoli/XI

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XI — I dintorni

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XI.

LO STABILIMENTO IDRO-ELETTRO-TERAPICO

I Dintorni

Oltre a Castiglione, che, come dicemmo, ha tutto l’aspetto d’una linda cittaduzza montana, hannovi non lungi, altri gruppi pittoreschi di abitazioni, borgatelle, casali, che allietan lo sguardo ed hanno bello e leggiadro aspetto, specialmente da un certo volger d’anni.

A destra della strada, che da qui conduce in Toscana, a meno di cinquecento metri dalla Chiesa, abbiamo i Poggiali di sopra, ed alla sinistra i Poggiali di sotto, coll’unito stabilimento idro-elettroterapico, che rimane tra la via toscana e la via bolognese, coll’ingresso principale su quest’ultima.

Sorge questo elegante e vasto edificio, tra la via che conduce in Toscana, e quella che si dirige verso Bologna; niente vi manca di quello che richiedesi a rendere apprezzata una stazione idroterapica.

Abbiamo già parlato della freschezza delle acque, che non temono il confronto di quelle di Andorno, di Cossilla, di Voltaggio e finanche, per la costante temperatura, di quelle d’Oròpa. Queste acque raccolte sul folto della selva sul versante orientale del M. Gatta, chiuse, riparate da ogni inquinamento, son riunite e condotte a prestare i loro benefici ufficï, mediante apposita tubatura affondata nel suolo. [p. - modifica]Le Logge dello Stabilimento idroterapico [p. - modifica]Stabilimento-Idro-Elettro [p. - modifica]Terapico e Climatico [p. - modifica]Lawn Tennis [p. 57 modifica]

L’acqua, alla costante temperatura di 8°, 56 (6°, 8 R), ha una pressione di più di 3 atmosfere, è perenne, di potabilità squisita e rinomata da secoli per la bontà e la rigorosa purezza.

Lo stabilimento ha già ottenuto un bel nome fra i congeneri d’Italia, ed è frequentato da numerosa e distintissima clientela.

Dell’umanità sofferente e dal paese son benemeriti coloro che vollero la benefica istituzione, che ne promuovono l’incremento, e lode speciale si deve al Cav. Dott. Arturo Ruggeri che vi dedica ogni cura, come la dedica e qualsivoglia opera, che torni a vantaggio del suo Castiglione. Annesso allo stabilimento vi ha l’Albergo-Pensione che per la positura, per il servizio inappuntabile, per il trattamento dietetico eccellente, per i comodi svariati che offre, come sale di lettura, da ricreazione, tettoie coperte per passeggi e ricreazione, è tale da contentare i più esigenti.

La sala da pranzo è 250 m. q.

Vi son pure chioschi e giardinetti ombreggiati, dominanti la vallata sottostante, ove possono nella quiete di questi luoghi, starsene a respirare aria tonica e balsamica tutti quei nevrastenici, o deboli, o esauriti, o anemici, o nervosi, o convalescenti la cura dei quali, abbia per base principale l’assoluto riposo fisico e mentale.

A pochi passi dallo Stabilimento sopra ampio piazzale vi è il Lawn-Tennis, giuoco igienico, elegante e molto piacevole.

I Poggiali furono e sono la passeggiata favorita dei [p. 58 modifica]Castiglionesi e dei villeggianti: tanto sono ameni e pittoreschi, sparsi di belle ville, di palazzetti eleganti sul dosso, che divide Val di Brasimone da Val di Sètta, su vie di comunicazioni svariate e comodissime.

Sulla via bolognese a meno di un Km. si trova la borgata di Cà di Bigondi, formata quasi tutta di nuovi ed eleganti fabbricati, fra cui noto la villa Ruggeri. Volgendo a destra per la nuova via comunale, che conduce, per una parte a Baragazza, per l’altra a Sparvo abbiamo altri casali, altri panorami, altri nuovi orizzonti; Cà di Landino, le Cavaniccie, Cà de’ Corsi.....

Non posso a meno di ricordare la comoda e non lontana via della Chiesa Vecchia, per le borgatelle di Cà de’ Totti e Focacci, onde lo sguardo spazia ampiamente sulla vallata del Brasimone. Vi sono poi qua e là di belle cascine isolate, masserie nascoste tra il verde delle foreste e dei prati, ove lontane da ogni cura edace vivono delle famiglie tutte intente alla coltivazione dei campi, alla cura del gregge, all’incremento, pratense. Beatus ille qui procul negociis!1

Qui nel Comune, come pure in altri paesi dell’Appennino Bolognese e del Toscano, vi hanno cognomi, che ricordano antiche famiglie. Alla cascina di Brasimone di sotto vi sono i Visconti, di cui ricordo ancora riconoscente la cortese ospitalità: in paese ai primi del secolo, vi erano gli Sforza....

Si tratterà di discendenti più o meno diretti da [p. 59 modifica]quelle prosapie, che tanto si distinsero nei secoli passati? di clienti, di fedeli vassalli delle medesime? Agli studiosi della storia unita all’araldica il quesito.

Voglion taluni che nel nuovo viale, che ha il nome dalla Fiera, ivi per anni moltissimi tenutosi, fosse il campofranco concesso dai Pepoli pei duellanti, che vi accorressero; ma, studi diligenti compiuti sul luogo, la presenza delle annose piante che vi giganteggiano, la positura troppo inclinata del terreno escludono siffatta opinione. Il vero campofranco era quello che accennammo: il cortile del palazzo baronale, piano ed ampio assai pel sanguinario esercizio. Eppoi: nei suoi «Uomini illustri Bolognesi» il Galeotti, che era ben pratico di questi luoghi, lo afferma, e più e meglio lo afferma nel suo manoscritto pregevolissimo, il Gherri paesano di qui, contemporaneo, testimone oculare dei fatti e, che, in conseguenza, dovea saperne qualcosa.

Risalendo dal viale della Fiera il M. Gatta incontriamo ben presto una classica selva famosa per castagni maestosi, folti, più volte secolari.

I tronchi di talune di queste piante son cavi ed ampli così che posson contenere sedili ed un deschetto, offrendo asilo a brigatelle di amici.

Siam ben lontani dalla vastità del celebrato castagno dell’Etna, sennonchè, dove è ben provato che quivi trattasi non di una sola pianta, ma di un aggregato di piante sorte probabilmente da un medesimo ceppo; — qui vediamo il tronco, il fusto, che è uno, uno solo.

Note

  1. Orazio. Epodon II.