Idioma ladino - Tradizioni e racconti/5

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Colle di Lana.

Colle di Lana un tempo era un monte che vomitava fuoco come il Vesuvio e tanti altri; si ritiene essere monti simili i cammini dell’inferno. La cima di Colle di Lana rassomiglia ad un’imbuto con una apertura dalla parte di Valparola. I prati delle montagne di Stụres e Inçisa e di Castello d’Andraz non sono che cenere gettato fuori da Colle di Lana. Nella cima del colle evvi una croce di ferro con nomi santi e certe lettere, che neppure sanno spiegare tutti i preti. Il nome stesso significa colle delle valanghe, giacchè nel tempo d’inverno piombano giù delle valanghe, che è uno spavento, l’estate poi non si è sicuri dai sassi, che precipitando uccidono bestiame e gente. Di spesso tutto Livinallongo tremò a cagione di Colle di Lana, ogniqualvolta piombavano giù sassoni e pietre distruggendo tutto ciò che incontravano. I Livinallonghesi pretendono essere la cagione di quel conquassamento il verme ovvero serpente di S. Giorgio o di schiatta qualunque, che è sotto il colle; egli ha la testa sotto alla croce di ferro, la quale gli fu ficcata dal piovano di Livinallongo nel cranio, mentre l’estremità della coda si trova sotto il focolare di Francia. Allorchè questa bestia si muove, trema tutto il monte e da ciò l’inverno le valanghe e nell’estate sassi senza fine.