Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CXLI - Qual si discopre a noi la bella Aurora

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CXLI - Qual si discopre a noi la bella Aurora

../CXL - Quando sará ch'Amore ../CXLII - Con quella bianca man, ch'avorio schietto IncludiIntestazione 31 marzo 2024 100% Poesie

CXLI - Qual si discopre a noi la bella Aurora
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CXLI.

È uno dei soliti sonetti descrittivi delle bellezze senza pari della Mencia, con i benefici effetti già altrove osservati degli sguardi di lei sugli elementi deila natura e perfino sugli animali.


Qual sì discopre a noi la bella Aurora
     Dal ciel cacciando le minute stelle,
     Tal sovra tutte che si chiaman belle
     4Madonna si dimostra bella ognora.
Seco ne viene Amor e spira fora
     Da’ begli occhi favor, che l’alme svelle
     Da’ corpi e par che dolce rinnovelle
     8Ciò che dipinge Primavera e Flora.
Che dove gira i casti e vaghi rai
     10L’erba rinverde, e ’l ciel si fa sereno,

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     11E stansi i pesci con tranquilla pace.
Felice avventuroso e bel terreno
     U’ corre il Mencio, e dove sempre mai
     14Sì bella Donna il cor m’incende e sface.

Note

V. 2. Cacciando, scacciando. Il Bandello per dare l’idea della bellezza della Mencia si vale qui (e già l’avvertimmo per altri concetti) a profusione del sostantivo e dell’aggettivo bello; bella Aurora; che si chiaman belle; Madonna bella; begli occhi; bel terreno; bella Donna. — Minute stelle, cfr. Petrarca, Canzoniere, son. XXII, v. 13: «E ’l giorno andrà pien di minute stelle».

V. 7. Dolce rinnovelle, dolcemente rinnovi.

V. 8. Verso che già ritrovammo analogo; cfr. son. XCIV, v. 4.

V. 10. L’erba rinverde, ecc. Cfr. son. XLIX, v. 14, Canzoniere, CII, vv. 97 sgg.

V. 11. I pesci per natura irrequieti e mobilissimi, se ne stan tranquilli, pacifici quasi mutando lor natura. Cfr. Canzone, CII, vv. 77-78.