Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/LXXXI - Canti chi vuol di voi, che nata sète

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LXXXI - Canti chi vuol di voi, che nata sète

../LXXX - Del valor vostro ed alta cortesia ../LXXXII - È questo il glorïoso, sacro e altiero IncludiIntestazione 15 febbraio 2024 100% Poesie

LXXXI - Canti chi vuol di voi, che nata sète
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LXXXI.

A Napoli. In lode di Beatrice d’Ungheria; tra tutte le lodi la più eccelsa è quella della sua cortesia veramente regale.
        Ballata.

Canti chi vuol di Voi, che nata sete
     D’antichi Regi chiari e gloriosi;
     Altri che di natura i sensi ascosi
     4Filosofando, come son, vedete.
Altri che di Corvino foste moglie,
     E que’ regni reggeste con tai modi,
     Che mai tenzone non vi fu, nè lite.
     8Altri la vostra castitate lodi,
     I pensier saggi e le modeste voglie,
     E tante grazie in Voi dal ciel unite.
     11Son vostre doti rare ed infinite,
     Son qual arena al mar, al maggio i fiori.
     Ma chi sarà che spieghi i grandi onori
     14Che d’esser sì cortese al mondo avete?

Note

V. 2. D’antichi regi e cioè «figliuola del re Ferrando vecchio di Napoli e sorella della madre di Alfonso, oggi duca di Ferrara,... donna eccellentissima di lettere, di costumi e d’ogni altra [p. 134 modifica]vertù a donna di qualunque grado si sia appartenente ornata. Ella non meno del re Mattia suo marito, cortese e liberale, ad altro non attendeva, che tutto il dì onorare e guiderdonare tutti quelli che le pareva che per alcuna vertù il valessero, di modo che ne la casa di questi dui magnanimi prencipi si riparavano d’ogni nazione uomini vertuosi in qual si voglia essercizio, e ciascuno secondo il merito e grado suo era ben visto ed intertenuto», così in novella I-21.

V. 4. Filosofando, speculando filosoficamente sui misteri della natura. Beatrice era tenuta per dottissima pur nelle scienze occulte.

V. 5. Moglie del gran re Mattia Corvino di cui parla nella novella I-10 dicendolo «glorioso re, figlio di Giovanni Uniade cognominato il Bianco», di cui fa onorevolissima menzione pure in I-21, 32; II-13. Nella nov. I-21 lo descrive «bellicosissimo ed uomo di grandissimo vedere, il primo famoso ed anco il più temuto da’ Turchi che in quel reame già mai regnasse. E tra l’altre molte vertù sue, così de l’arme come de le lettere, era il più liberale ed il più cortese prencipe che in quella età vivesse».

V. 6. Regni reggeste, allitterazione; con tai modi, con tanta abilità.

V. 10. Unite, congiunte. La storia s’accorda nel dirla tale, fatta naturalmente la tara alle ampollose esagerazioni poetiche.