Il Misogallo (Alfieri, 1903)/Sonetto IV

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Sonetto IV

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SONETTO IV.

25 ottobre 1790 in Parigi.

D’inutil muro un giro ampio senz’arte
Chiude (or pochi anni) la Città, cui Senna
Da dieci ponti doma, in due diparte;
E chi alberghi in sua cerchia, il muro accenna.
La pazza spesa intorno intorno ha sparte
Barbare moli, il cui veder dissenna
Ogni uom che in Greca, od in Latina parte
Visto ha qual volo Architettura impenna.
Da due lati ogni ingresso è impiastricciato
Di panciuti edifizj e sconci, e nani;
Rombo, trapezio, ottangolare, ovato:
Templi, diresti, in cui si adoran Cani;
Tal, di lor gambe a foggia, han colonnato.
Ma quai fur gli Architetti? I Pubblicani.1


Note

  1. Cioè gli Appaltatori generali del Regno, che inesperti economi, persuasero a quell’inesperto Governo di fare quell’inutilissimo Cinto di muri, la di cui direzione affidarono a presontuosi, ed inesperti Architetti, che con orribile, e risibile dispendio la effettuarono, e il tutto alle spese di quel buon popolo illuminato, ed esperto in Architettura quanto nella Libertà.