Sonetto VI
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9 dicembre 2020
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<dc:title> Il Misogallo </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1789-1798</dc:date>
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Il Misogallo - Sonetto VI Vittorio AlfieriGli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu
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13 novembre 1790 in Parigi.
Stridula ruota di vil carro informe
Vid’io talor, col suo girevol cerchio
Fendere il negro fetido coperchio
D’alto fangaccio liquido che dorme.
Appiccicate ad essa ergonsi a torme
Le sozze particelle, il cui soperchio
Tosto ricade, e fa di sè scoperchio
Il legno che oltrepassa, e non lascia orme.
Tal veggio or qui nella Città del Loto,
Oratoracci infra una vil genia
Aggirarsi per darle anima, e moto.
Ma il frutto di lor stolta diceria
Un delitto sempr’è, di senno vuoto,
Per cui si ottien che ogni uom più sozzo sia.1
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Note
- ↑ Più sozzi assai che non erano ci riescono i rigenerati presenti schiavi Francesi, appunto a cagione del maggior contatto, e arruotamento dei loro putrefatti individui. È antico assai il proverbio che dice: Fogna rimestata; raddoppia il profumo.