Sonetto XXVI
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25 dicembre 2020
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<dc:title> Il Misogallo </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1789-1798</dc:date>
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Il Misogallo - Sonetto XXVI Vittorio AlfieriGli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu
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XVI. Χρὴ δὲ σιγᾷν, μὴ μόνον τῇ γλώττῇ, πολὺ δὲ μᾶλλον τῇ ψυχῇ. |
Ed è forza il tacersi, non pur con la lingua, ma vieppiù assai con l’animo. |
La militar tirannide Romana
Ch’oltre ogni Re fa i Cesari nefandi,
E quella dei Decemviri esecrandi,
Cui seppe il fier Virginio alfin far vana;
E la pretesca nostra Itala, e Ispana,
Dei mostri inquisitori abominandi;
E quella dei Tedeschi, e Russi brandi,
Che con un voglio ogni ragione appiana;
E quant’altre fur mai, sono, e saranno
Pria che davver la servitù rincresca
All’uomo, illuminato dal suo danno:
Un fior son tutte, una piacevol tresca
Da far gola, ed invidia a quei che stanno
Godendo in Gallia libertà Francesca.
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