Il Santuario della Madonna del Sasso/Appendice/I. Lavori eseguiti nei diversi operaiati

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Appendice Appendice - II: Doni fatti al Santuario
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I.

LAVORI ESEGUITI NEI DIVERSI OPERAIATI


L’anno 1584 nell’operaiato dei signori Niccolò Biffoli e Alessandro Brunaccini fu fatta la campana grossa del peso di 720 chilogrammi, e costò centonovantadue scudi.

Nell’anno successivo 1585, sotto gli stessi Operai, fu cominciata la fabbrica del campanile, e dopo pochi anni restò ultimata nell’operaiato dei signori Vincenzo Guadagni e Alessandro Cantucci, e per la detta fabbrica il Granduca di Toscana donò cento scudi e la Granduchessa venticinque.

L’anno 1609, nell’operaiato dei signori Jacopo Brunaccini e Pier Maria de’Pazzi, fu fatta la fabbrica della loggia, e lo stanzone sopra la fonte.

L’anno 1665, nell’operaiato dei signori Pier Antonio de’Pazzi e Alessandro Brunaccini, dai signori Francesco Vieri, Pier Antonio e Donato Maria del senatore e marchese Tommaso Guadagni,, fu fatta l'altra loggia con stanze superiori, ed altre stanze annesse.

L’anno 1 720, nell’operaiato del marchese Neri e del cav. abate Guglielmo Guadagni, fu fatto un parato per messa cantata, di damasco fiorito.

L’anno 1793, nell’operaiato dei march. Luigi Guadagni e cav. Matteo Angiolo Frescobaldi, fu fatto il ferro, con varii scartocci e lavori, dorato con oro di zecchino, e collocato nei pilastri sotto l’arco della tribuna dell’altare della Madonna, per tenervi appese lo lampade. Quattro medaglioni, due d’argento, e due di rame inargentato per le cappe dei servi ili chiesa, quattro cappe e due quadroni di legno.

L’anno 1795, nell’operaiato dei sigg. cav. Marco del Rosso, cav. Jacopo Brunaccini, e march. Roberto Pucci, un ricco fuciacco di velluto cremisi ricamato in oro con rapporti, galloni e papponi parimente d’oro per il Crocifisso, una croce grande nera filettata d’oro, sulla quale è collocato il detto Crocifisso, e un aruccio di ferro dorato alla detta croce e Crocifisso. Uno stendardo di seta bianco, dipintavi l'immagine della Santissima Vergine, coi suoi guarnimenti, e un’asta dorata; tre pianete, una di amoer paonazzo a onda con gallone d’oro, una simile verde con gallone pure d’oro, e la terza di broccatello giallo con gallone di seta bianco. [p. 31 modifica]Nell’operaiato del canonico Gio Francesco dei Rosso, e del commendatore colonnello Francesco de'Pazzi, e march. Vincenzo Niccolini , dal 1796 al 1801, fu fatto il rame ed incisione dell'effigie della Madonna, due torcieri dorati con un fondo celeste, due cappe, i ferramenti con bronzina, e coperte di tela gialla per le lumiere fatte fare dal popolo di Galiga: quattro quadroni in legno con mollette di ferro, due letti non finiti, le tovaglie per uso delle compagnie e bifolcate, la biancheria fine per la tavola de' preti in occasione delle feste, e un trattodi lastrico dentro i cancelli.

Nell'operaiato del senator march. Gio. Batista Guadagni e del march. Francesco Catellini da Castiglione, dall'agosto 1801 al settembre 1805.

Nel 1801 fu restaurata nell'esterno la fabbrica, fu rimodernato il quartiere del custode, come pure il rimanente fu ampliato delle comodità e mobilia necessarie in tanto concorso dei devoti di Maria Santissima.

Forino fatte due viti di legno inargentate per la messa cantata, cinque coperte alle lamiere, tre coperte per le mense degli altari, una cotta nuova, una balza di cambria, una tovaglia fine per la credenza con trina, e molte altre cose necessarie per il maggior decoro del Santuario.

L'anno 1803 fu fatto incidere a Carlo Lasinio il rame della pianta o veduta dell'Oratorio e sue pertinenze, annesse al libretto che fu allora pubblicato.

Nell'operato dei Signori Amerigo Marzi-Medici e Filippo Guadagni, dal settembre 1805 all'ottobre 1810.

L'anno 1805 » tu fatta sulla mensa dell’ altare della Madonna un'apertura nella muraglia, e vi fu collocata internamente la cassetta per le elemosine. Questa cassetta è posta simmetricamente, è munita di pietrami con sportello di legno armato di ferro con serrature diverse, e le chiavi si ritengono, una dai custodi, una dal camerlingo dell'opera, l'altra dal pievano di S. MArtino all'Opaco.

Lo stesso anno 1805, furon fatti due confessionari di pietra internati nelle due pareti, eguali agli altri due che vi esistono, con la leggenda.

L'anno 1807, furon fatte le cornici alle mense di Nell operaiato dei signori A m priori m « r? i -M^/i ì n ; ^ fi- Guadagni, dal settembre 1 805 Gioire FlliPP ° iWc te per ] ®+ e e ! aos . m Ì 5 ' Questa cassetta è posta simmetrica, nente, e munita di pietrami con sportello di legno armato di

L anno 1806, furon fatte le cornici alle mense di tutti gli altari, e fu restaurato e ritinto il pulpito.

Nell'anno 1807, venne sostituita alla croce di legno alta tre metri, che sorgeva in poca distanza all’ingresso del prato e che fu rovesciata da impetuoso vento la notte del 2 dicembre 1806, una piramide di pietra stata appositamente scavata, con la croce di ferro alla sommità, ed una crocellina di metallo dorato in cassata in prossimità, del suo inbasamento per baciarsi dai fedeli devoti e lucrar l'indulgenze accennate nel tassello di marmo posto nel piedistallo, con nferiormente la acalinata di pietra per genuflettere. [p. 32 modifica] L’anno suddetto, fu fatto il lastrico avanti la porta dell’0ratorio.

L’anno 1808, fu fatto l’organo nuovo con trombe, clarone, oboè, timpani, flauti, cornetti, voce umana, contrabbasso, pieno, ed altri registri, venti in tutti, opera di Michelangelo Paoli.

Fu riattata e ritinta la cantoria, e furon fatte due finestre nella chiesa, con ferrate, vetrate e tende.

Nell'operaiato del cav. Amerigo Marzi-Medici e del marchese cav. Tommaso Guadagni, dal 5 ottobre 1810 a’ 14 luglio 1817.

L’anno 1812, fu rifatta la cuspide del campanile, la quale minacciava rovina, fino dal piano delle campane.

L’anno 1811, si fece gettare in bronzo il conio per le medaglie coll’effigie della Madonna, e ne furono coniate e cesellate 41 in ottone inargentato, e distribuite ai questuanti.

L’anno 1815, si costruirono dai fondamenti quattro stanze, due corridoi e il macello per uso delle compagnie e bifolcate. L'anno 1816, fu restaurato e ridotto a galleria l’andito a levante che conduce in chiesa, per porvi i crocifissi, lanternoni e segni delle compagnie che si recano annualmente alla visita del Santuario.

Nell'operaiato dei signori march, cav. Emilio Pucci e marchese Antonio Catellini da Castiglione, dal 7 settembre 1820 all’11 agosto 1824.

L’anno 1821, fu rimontata la sagrestia con nuovi armadi e banco per gli arredi sacri; e vennero risarcitele fabbriche in opera di muratore e di legnaiolo.

Fu fatto l’orologio sonante, e collocato nel campanile colla mostra delle ore, mezzore e quarti, e sotto fu posta una tavola di marmo bianco, in cui è scolpita la memoria di tal lavoro e la meridiana.

L’anno 1824, fu fatto e collocato all’ingresso del prato un cancello di ferro con serrature e montato sopra pilastri di pietra, invece dell’antico di legno.

Nell'operaiato dei signori march. Antonino Catellini da Castiglione e cav. ciambellano Gaetano de’ Pazzi, dal 12 agosto 1824 al primo maggio 1825.

L’anno 1825, fu fatto un altro cancello di ferro sul prato all’ingresso degli orti, in luogo di quello di legno.

Nell'operaiato dei cav. ciambellano Gaetano de’ Pazzi e march. Donato Guadagni, dal 2 maggio 1825 al 12 dicembre 1831.

L’anno 1826 venne sostituito al condotto di terra cotta dell’acqua potabile una canna di piombo per il tratto di 23 metri circa, che giunge alla pila sotto la loggia dell’Oratorio, perché essendo il detto condotto continuamente danneggiato dalle radiche delle piante e dai ghiacci, le acque si deviavano.

Lo stesso anno furono latte le inferriate alle due finestre sotto la loggia, e fu messa una catena di ferro all’arco della loggia fra le due colonne di fronte alla porta d’ingresso dell’Oratorio, con altri lavori a ciò relativi. [p. 33 modifica]Pagina:Il Santuario della Madonna del Sasso Firenze 1884 Images.djvu/33 [p. 34 modifica]Pagina:Il Santuario della Madonna del Sasso Firenze 1884 Images.djvu/34 [p. 35 modifica]Pagina:Il Santuario della Madonna del Sasso Firenze 1884 Images.djvu/35