Il Tesoro (Latini)/Illustrazioni al Libro V/Capitolo LIX

Da Wikisource.
Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo LIX
Illustrazioni al Libro V - Capitolo LVIII Illustrazioni al Libro V - Capitolo LX
[p. 322 modifica]
322
Capitolo LIX.

Postilla il Sorio: Fu tratto questo capitolo dal cap. LXV Solino; ma con qualche varietà dal suo testo, e da quello di Plinio, (Vili, 21), i quali due scrittori sono conformi.

Il testo originale di Solino qui tradotto, non recita delle quattro gambe addoppiate; ma di tre ordini di denti adoperati a mangiare, ora l’uno, ora r altro, alternatamente. Ecco il testo: Manticora quoque nomine inter haec nascitur, triplici dentium ordine coeunte vicibus alternis. E similmente Plinio: Manticora triplici dentium ordine pectinatlm eoeunti.

Anche Alberto Magno dice di essa: et très ordines dentium habet in ore sicut dicunt Plinius et Solinus. Ma il nostro Brunetto frantese il testo sopradetto, coeunte vicibus alternis, che è riferito al triplice ordine dei denti, che or l’uno si stringe a maciullare ora l’altro. Ed il maestro Brunetto intese del coito, e fece la manticora ermafrodita così recitando: Et si assemblent en tel maniere, che ore muent l’un de soz, et ore l’autre. Il traduttore toscano sconvolse peggio la cosa, pigliando a dire delle gambe ciò che Solino disse dei denti con Plinio, e

sor Brunetto interpretò del coito or attivo or passivo. [p. 323 modifica]

323

Capitolo LX.

Solino somministrò nel suo cap. XXVII la materia di questo capitolo.

La favolosa facoltà della pantera, di esalare dalla bocca un grato odore, non è a dire se fosse decantata dagli innamorati dei tempi classici. Eccone un esempio nelle Rime antiche di Mazzo del Ricco da Messina.

Ben passa rosa e fiore La vostra fresca ciera Lucente più che spera, E la bocca alitosa, Che rende maggio odore, Che non fa una fera Che ha nome la pantera, Che in India nasce e usa Soura ogni acqua.

// Canzoniere Chigiano, L. Vili. 305 fol. 83 Propugnatore, anno X (1877), voi. I, pag. 402.

Guido Guinicelli cantava:

Di un" amorosa parte
Mi voii voler clìo solo.