Il Tesoro (Latini)/Illustrazioni al Libro V/Capitolo XXVIII

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XXVIII
Illustrazioni al Libro V - Capitolo XXVII Illustrazioni al Libro V - Capitolo XXIX
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C.MMIOl.i» XX\ 11.

Kra r)i’S(» la i-emiuiscenza delh If’zioiii li ev Hninctto, elio ra-ova fantai- Dante:

K coiiif i iru van caniaïKlo lor lai,
Facendo iii aor di sp lunga rijja.

(Inf. V.)

Poi come ixvu. che alle montagne Rile
Volassei- parte, e parte iuver l’arene,
Queste del gel, quelle del sole schife.

(Purg. XXVI.)

Come gli augei che elnan lungo il Nilo.
Alcuna volta di lor fanno schiera,
Poi volati più in fretta, e vanno in filo.

(Purg. xxn-).

Capitolo XXVIII.

Postilla il Sorio: Anche nel Fiof di rirtii, al cap. IX, si recita dello uccello Ipega ( varia lecito Lupica) questa amorevolezza usata alla madre. Io credo, che il nome di Ipega, fos.se da \’pega: e che

Upica sia la medesima cosa, pronunciato? riwZ/ow. [p. 298 modifica]
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e

che la varia li’zione Liipica sia da doversi scrivere L’upica.

Nella Crusca alla voce Poìa, Franco Sacchetti Op. div. 90; recita quasi alla lettera questo medesimo fatto; ma nella lezione: «E poi traggono tutte le penne vecchie, e cavano loro gli occhi, e covangli infino a tanto che le penne sono loro rimesse» leggi, e corano loro gii occhi. — S’io dico ver, l’effetto noi nasconde.

Capitolo XXIX.

Postilla il Carrer: Questo «ver ceselle» non era nell’edizione del secolo XV. Prima ve ’l pose r edizione 1528, copiata da quella del 1533.

Capitolo XXX.

La notizia presente sul pellicano, è tratta da s. Agostino (in psahn. CI), e da s. Isidoro (Chngin. Uh. XII). La distinzione delle due specie di pellicani, è tratta da s. Girolamo nel commento al medesimo salmo CL

Note sono queste tavole sul pellicano credute dagli antichi. Se la Bibbia ne parla, e la Chiesa poi le ripete, come credenze popolai’). cIipccIk’ dira il