Il Tesoro (Latini)/Libro IV/Capitolo II

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Capitolo II. Del coccodrillo

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo II. Del coccodrillo
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Capitolo II.


Del coccodrillo1.


Coccodrillo è uno animale con quattro piedi, e di colore giallo, chiamato corobel2. E’ nasce nel fiume del Nilo, cioè quello che corre nella terra d’Egitto, sì come il conto ha divisato a dietro, là ove parla di quella contrada. Ed è [p. 103 modifica]lungo più di venti piedi3, ed è armato di grandi unghie. Il suo cuoio è sì duro, che non sente colpo di pietra che uomo gli gittasse con mano4. Il dì sta in terra, e la notte ritorna nel fiume. Fa le sue ova solamente in terra, ed in tal luogo che il fiume non vi puote ire5. E sappiate, ch’egli non ha lingua. E non è animal al mondo se non questo, che muova la mascella di sopra, e quella di sotto rimanga ferma. E se vede alcuno uomo, egli lo piglia e sì lo mangia, e poi che l’ha mangiato egli lo piange6.

Or avviene, che quando uno uccello chiamato sconfilions7 vuole carogna8, va a questo animale, e ponesi alla bocca, e grattagli la gola sì [p. 104 modifica]dolcemente ch’egli apre la bocca9. Allora viene un altro animale ch’ha nome calcatrice10 ed entragli dentro lo corpo, ed escegli dall’altra parte, rompendolo tutto in tal modo, ch’ella l’uccide11.

Il simigliante fa il dalfino12, che quando il vede venire13 sì se gli fa a rincontro, e gettasegli addosso, e poi gli entra14, e fìedelo in tal modo ch’ello15 l’uccide.

E sappiate, che la calcatrice, con tutto ch’ella nasca in acqua, e viva nel Nilo, ella non è pesce, anzi è serpente d’acqua, che ella uccide l’uomo se ’l puote ferire16, se fegato di bue non lo guarisce. [p. 105 modifica]Ed in quella contrada abitano uomini molto piccioli, ma elli sono sì arditi17 ch’elli la contrastano col coccodrillo, ch’è di tal natura, che egli caccia chiunque fugge, e quelli che non fuggono teme18. E fanno in modo ch’eglino il pigliano alcuna volta, e quando e’ l’hanno preso19, egli perde tutta la sua fierezza, e diviene sì umano che ’l suo signore lo puote cavalcare se vuole20, e fallo fare ciò che vuole. E quando è dentro dal fiume vede poco, e quando è in terra vede molto bene21. E nel fondato verno22 non mangia, e non fa lordura, e quattro mesi dell’anno stà senza mangiare23.

  1. Il t: Dou cocodrille, et dou cocatris.
  2. Chiamato corobel, manca al t, ed è nel ms. Vis.
  3. Aggiunto più di, col t plus de XX piez. Al ms. Vis. manca il più di.
  4. Che uomo gli gittasse con mano, manca al t, ed è nel ms. Vis.
  5. Aggiunto: fa le sue ova solamente in terra, ed in tal luogo che il fiume. Le stampe storpiano: e la notte ritorna nel fiume, che non vi puote ire (!). Il t: de nuit se repose dans le fleuve; et son oef ne fait se en terre non, et en tel leu que flun n’i puissent parvenir. Il ms. Vis. lo suo letto esso fae se non in terra, in tale luogo che ’l fiume non ci puote andare.
  6. Il t: et se il vaint l’ome, il le manjue en plorant. Il ms. Vis. è conforme al Volgarizzamento.
  7. Il t strophilos.
  8. Il t caroigne pro mangier. Il ms. Vis. è conforme al Volgarizzamento.
  9. Il t: oevre toute sa gorge pour le grant delit dou grater. Il ms. Vis. è uguale al Volgarizzamento.
  10. Il t ed il ms. Vis. lors vient un autre poisson qui a nom ydre, ce est cocatris.
  11. Brisant et derompant son oste. Il ms. Vis. concorda col Volgarizzamento, e così in tutto il periodo.
  12. Il t: li dalphin meisme, qui ont aussi come une sie sor le dos.
  13. Il t: quant il le voient noer.
  14. Il t: il s’en entrent desouz, et le fierent emmi le ventre.
  15. Corretto ella in ello colla grammatica. Bono parla del delfino, e non più della calcatrice. Il t parla di delfini nel numero dei più.
  16. Il t: que il puet ferir.
  17. Il t: si hardi, et di preu.
  18. Il t: il chace cels qui fuient, et doute cels qui se desfendent. Dont il avien que etc. Corrette le stampe e quelli che fuggono, gridano. Correzione del Sorio. Il ms. Vis. è conforme alle stampe, e così poi.
  19. Il t: pris e dontés.
  20. Se vuole, manca al t.
  21. Il t: merveilleusement.
  22. Il t: en tout l’yver.
  23. E non fa lordura, manca al t che dice: ainz endure, et sofre fain tous les IIII mois de brume.