Il Tesoro (Latini)/Prospetto generale
Questo testo è incompleto. |
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
◄ | Indice IV |
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loro vita.
Cap. Lxii. - Dei libri del Vecchio Testamento.
LIBRO SECONDO
LEZIONE PRESENTE
Cap. I. - Qui comincia della nuova legge.
Cap. II. - Qui dice del parentado di Nostra Donna dalla parte di sua madre.
Cap. III. - Della prima santa Masia madre di Cristo.
Cap. IV. - Di santo Giovanni Battista.
Cap. V. - Di Giacopo Alfeo apostolo.
Cap. vi. - Di Giuda apostolo frate di Giacopo.
Cap. vii. - Di santo Giovanni apostolo e vangelista.
Cap. vili. - Di Giacopo Zebedeo apostolo.
Cap. IX. - Di santo Pietro apostolo.
Cap. X. - Di santo Paulo apostolo,
Cap. XI. - Di santo Andrea apostolo.
Cap. XII. - Di santo Filippo apostolo.
LEZIONE DELLE STAMPE
Cap. I. - Qui comincia la nuova leffge.
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Cap. xiu. - L)i santo Tomaso apostolo.
Cai". XIV. - Di santo Bartolomeo apostolo.
Cap. XV. - Di santo Matteo apostolo.
Cap. XVI. - Di santo Mattia apostolo.
Cap. XVII. - Di santo Simone apostolo.
Cap. XVIII. - Di santo Luca vangelista.
Cap. XIX. - Di santo Marco evangelista.
Cap. XX. - Di santo Barnaba.
Cap. XXI. - Di Timoteo discepolo di santo Paulo.
Cap. XXII. - Di Tito discepolo di santo Paulo.
Cap. XXIII. - Dei libri del Testamento Nuovo.
Cap. XXIV. - Qui si dice come la nuova legge fu cominciata.
Cap. XXV. - Come santa Chiesa innalzò nel tempo di santo Silvestro.
Cap. XXVI. - Come la Cliiesa di Roma innalzò.
Gap. XXVII. - Come il re di Francia fu imperadore di Roma.
Gap. xxviii. - Come l’imperio di Roma ritornò a quelli d’ Italia.
Gap. XXIX. - Qui dice come r imperio di Roma venne in mano agli Alamanni.
Gap. XXX. - Qui dice come uà-
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cose.
Cap. XXXI. - Come tutte le cose Turo fatte, e del meschiamento delle complessioni.
Cap. XXXII. - Delle quattro complessioni dell’ uomo, e d’altre cose.
Cap. XXXIII. - Delle quattro virtudi, che sostengono l’uomo a vita.
Cap. XXXIV. - Del quinto elemento.
Cap. XXXV. - Come il mondo è tondo, e li quattro elementi sono stabiliti.
Cap. XXXVI. - Come le acque corrono per le caverne di sotto terra.
Cap. XXXVII. - Dell’aere e della piova e del vento, e delle cose che sono nell’aria.
Cao. xxx"vaii. - Qui dice dell’elemento del fuoco.
Cap. xxxix. - Come sono assise le sette pianete.
Cap. - XL. - Della grandezza del cielo e della terra.
Cap. xli. - Del Armamento, e del corso de’ dodici segni.
Cap. xLii. - Del corso del sole per li dodici segni.
Cap. xliii. - Del dì e della notte, e del caldo e del freddo.
Cap. xliii. bis. - Del cerchio di dodici segni.
Cap. XLiv. - Della differenza
Cap. xliii. medesimo.
Ancora di ciò
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ch’ù iiiLra mezzogiorno e settentrione.
Cap. xlv. - Della grandezza ilei sole, e del corso della luna.
Cap. XL vi. - Come la luna riceve il suo lume dal sole, e come ella oscura.
Cap. xLvii. - Del corso della luna per lo suo cerchio.
Cap. XLviii. - Qui divisa la composta della luna e del sole e del primo dì del secolo, e. del bisesto, e delle patte, e d’altre ragioni della luna.
Cap. xlix. - Dei segni e delle pianete, e di due tramontane che stanno in mezzodì e settentrione.
Cap. l. - Della natura, che cosa è, e come ella adopera nelle cose del mondo.
Cap. xlviii. - Qui divisa la composta della luna e del sole, e del primo dì del sole, e del primo dì del secolo, e del bisesto, e delle patte, e d’altre ragioni della luna.
LIBRO TERZO
LEZIONE PRESENTE
Cap. I. - Qui comincia il map-â
pamundi. Cap. II. - Della parte d’ oriente,
eh’ è appellata Asia. Cap. III. - Quidice’d’Europa,"e’
delle sue contrade. Cap. IV. - D’ Africa, e delle sue
contrade.
LEZIONE DELLE STAMPE
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iseegliere terra da guadagnare.
Cap. vi. - Come l’ uomo dee fare magione in ogni luogo.
Gap. vii. - Come l’ uomo dee fare pozzi e fontane.
Cap. vili. - Come l’ uomo dee fare cisterne.
Cap. IX. - Qui dice come l’uomo dee fornire la sua magione.
LIBRO QUARTO
LEZIONE PRESENTE
Cap. I. - Qui comincia della natura degli animali, e prima delli pesci.
Cap. II. - Del coccodrillo.
Cap. III. - Della balena.
Cap. IV. - Della cochilla.
Cap. V. - Del daltìno.
Cap. vi. - Dell’ ipotamo.
Cap. vii. - Della serena.
LEZIONE DELLE STAMPE
LIBRO QUINTO
LEZIONE PRESENTE
Gap. I. - Qui comincia il trattato delli serpenti, e loro natura.
LEZIONE DELLE STAMPE
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Vw. 11. - iJoH’iispiili).
Cai’, h. bis. - Dell’ anfìrnonio.
Cap. III. - Della natura del ba silischio. Cap. IV. - Della natura di più
dragoni. Cap. V. - Della natura dello i sitalis. Cap. vi. - Della vipera. Cap. vii. - Del lusardes, e della
salamandra. Cap. VIII. - Dell’aquila. Cap. IX. - Dell’astore. Cap. X. - Anche defili astori. Cap. XI. - De?U sparvieri. Cap. XII. - Dei falconi. Cap. XIII. - Degli smerli. Cap. XIV. - Della natura degli
allons, ovvero alcioni. Cap. XV. - Dell’ ardes. Cap. XVI. - Dell’ oche, e dell’ anatre. Cap. XVII. - Dell’ape. Cap. xviii. - Della calandra. Cap. XIX. - Dei colombi. Cap. XX. - Del corbo. Cap. XXI. - Della cornacchia. Cap. XXII. - Delle cotornici e
quaglie.
- Della cicognìa.
- Degli ibes. Del cecino.
- Della fenice.
- Della grue. . - Della upupa.
- Delle rondine o ver ceselle.
Cap. XXX. - Del pellicano. Cap. XXXI. - Della pernice. Cap. XXXII. - Del pappagallo.
Cap.
XXIII.
Cap.
XXIV.
Cap.
XXV. Cap.
XXVI.
Cap.
XXVII.
Cap.
XXVIII
Cap.
XXIX.
Cap. II. - Dell’aspidu.
Cap. XVI. ■ Dell’anatre.
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Cap. XXXIV. - Della tortola. Cap. XXXV. - Dell’avoltoio. Cap XXXVI. - Dello struzzolo. Cap. XXXVII. - Del cuculo, e di
sua viltade. Cap. XXXVIII. - Del rigogolo. Cap. XXXIX. - Del picchio. Cap. XL. - Del gallo. Cap. xli. - Del leone, e di sua
natura. Cap. xlii. - Anteleus. Cap. xliii. - Asnes, ovvero
Asino salvatico. Cap. xliv. - De’ buoi. Cap. xlv. - Della donnola. Del camello. Del castoro. - Del cavriuolo. Del cervio. Del zevere. - Della natura di
Cap Cap, Cap Cap
Cap. l. Cap. li
XL VI. ■ XLVII. XLVIII. XLIX. piu
cani.
Cap. lu. - Della natura del camaleonte.
Cap. lui. - Della natura de’cavalli.
Cap. liv. - Del leofante.
Cap. lv. - Della formica.
Cap. lvi. - Della hyene.
Cap. lvii. - Di più maniere di lupi.
Cap. lviii. - Del locrotus.
Cap. lix. - Del menticore.
Cap. lx. - Della pantera.
Cap. lxi. - Del parendres.
Cap. lxii. - Della simia.
Cap. Lxiii. - Del tigro.
Cap. lxiv. - Della talpa.
Cap. lxv. - Dell’ unicorno.
Cap. xliii. - Arnes, ovvero Asino salvatico.
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Cap. lxvii. - Qui Hnlsce hi prima parte di questi libri.
FAK.TE SEOOnSID^
LIBRO SESTO
LEZIONE PRESENTE
Prologo.
Cap. I. (a) - Etica d’Aristotile.
Cap. I. (b) - Del governo della città.
Cap. II. - Delle tre vite.
Cap. III. - Del bene.
Cap. IV, - Qui divisa delle tre potenze dell’ anima.
C/AP. V. - Di tre maniere di bene.
Cap. VI. - Delle potenze dell’anima.
Gap. VII. - Di ilue maniere di virtudi.
Cap. vili. - Come la virtù nasce neir uomo.
Cap. IX. - Come l’uomo ò virtuoso.
Cap. X. - Le tre cose che l’uomo desidera.
Cap. XI. - Come l’uomo ò virtuoso.
LEZIONE DELLE STAMPE
Cap. I. - Etica d’Aristotile.
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in abito.
Cap. XIII. - Qui dice della virtù, quello che è, e i!ome.
Cap. XIV. - Ancora di ciò medesimo.
Cap. XV. - Qui insegna il maestro a coguoscere le virtudi.
Cap. XVI. - Come l’ uomo fa bene e male.
Cap. XVII. - Della fortezza.
Cap. XVIII. - Della castitade.
Cap. XIX. - Della larghezza.
Cap. XX. (a) - Della magnificenza.
Cap. XX. (b) - Della magnanimità.
Cap. XXI. - Dell’ira, e della mansuetudine.
Cap. XXII. - Della conversazione degli uomini.
Cap. XXIII. - Della verità, e della bugia.
Cap. XXIV. - Come l’ uomo si cognosce per lo suo movimento.
Cap. XXV. - Della giustizia.
Gap. XXVI - Della legge.
Cap. XXVII. - Anche della giustizia-
Cap. XXVIII. - Della prudenza.
Cap. XXIX. - Di ciò medesimo.
Cap. XXX. - Della fortezza.
Cap. XXXI. - Della castitade.
Cap. XXXII. - Della mansuetudine.
Cap. XXXIII. - Della liberalitade.
Cap. XXXIV mitade.
Della maetiaiii Cap. XX. - Della magnificenza.
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Cap. xxxvi. - Della giustizia.
Cap. XXXVII. - Dalli vizii.
Cap. XXXVIII. - Del diletto.
Cap. XXXIX. - Della castità, e della continenza.
Cap. XL. - Della constanza.
Cap. xli. - Come amisfade ù virtude che regna nell’uomo.
Cap. xlii. - Delle specie dell’ amistade.
Cap. xliii. - Come quello delli boni amici dee essere comune tra loro.
Cap. xliv. - Delli tre principati.
Cap. xlv. - Dell’ amoro che r uomo ha con Dio.
Cap: xlvi. - Come l’ amore è comunicazione in tra gii amici.
Cap. xlvii. - Dell’ onore che dee essere tra gli uomini.
Cap. xlviii. - Come Domenedio è partitore de’ beni.
Cap. xlix. - Onde procede il conforto.
Cap. l. - Come l’ uomo si diletta in molte cose.
Cap. li. - Come la dilettazione è naturale.
Cap. lii. - Della dilettazione sensibile e intellettuale.
Cap. lui. - Della più dilettevole dilettazione.
Cap. liv. - Come la beatitudine è compimento della virtfi.
Cap. lv. - Della virtù morale, e doU’uomo Ijeato.
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delle virtudi. Cap. lvii. - Anche di simi gliaute materia.
Cap. lviii. - Del governo della città.
LIBRO SETTIMO
LEZIONE PRESENTE
Cap. I. - Qui comincia gli ammaestramenti delli vizi, e delle virtù del Tesoro.
Cap. II. - Di tre maniere di beni.
Cap. III. - Come virtude è migliore bene di tutti.
Cap. IV. - Qui divisa il maestro delle virtudi.
Cap. V. - Come V uomo dee usare la virtude.
Cap. VI. - Di due maniere di virtudi.
Cap. VII. - Della virtù morale.
Cap. vili. - Della prima virtù, cioè della prudenza.
Cap. IX. - Qui parla Seneca della prudenza.
Cap. X. - Ancora di simigliante materia.
Cap. XI. - Della previdenza.
Cap. XII. - Qui dice della ìruardia.
LEZIONE DELLE STAMPE
Cap. II. beni.
Delle maniere di
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r uomo si dee guardare, quando vuole parlare, od alcuna cosa fare.
Cap. XIV. - Come tu dèi pensare quello che tu voli dire.
Cap. XV. - Come dèi (guardare a cui tu parli.
Cap. XVI. - Come tu dèi guardare perchè tu parli.
Cap. XVII. - Come ti conviene pensare come voli parlare.
Cap. XVIII. - Come tu dèi guardare tempo di parlare.
C.\p. XIX. Della conoscenza.
Cap. XX. - Dell’insegnamento.
Cap. XXI. - Della prudenza.
Cap. XXII. - Della seconda virtude, cioè temperanza.
Cap. XXIII. - Ancora della temperanza.
Cap. XXIV. - Del diletto, e del desiderio.
Cap, XXV. - Della misura.
Cap. XXVI. - Qui dice d’ one stade. Cap. xxvti. - Della castità.
Cap. xxviii. - Ancora parla
qui del diletto. Cap. XXIX. - Di sobrietade.
Cap. XXX. - Parla qui del rat . tenimento. Cap. XXXI. - Qui parla Seneca ilella contenenza.
Cap. XIX. - Come l’uomo dee conoscere il tempo di parlare.
Cap. XX. - Come l’uomo dee guardare in conoscenza.
Cap. XXI. - Dell’insegnamento.
Cap. XXII. - Della prudenza, e di sua maniera.
Gap. XXIII. - Della seconda virtude, ch’è contemplativa.
Cap. XXIV. - Della vita contemplativa. ■
Cap. XXV. - Del diletto, e del desiderio.
Gap. XXVI. - Come l’uomo dee dire pesate parole.
Cap. XXVII. - Come l’ uomo dee usare parole oneste.
Cap. XXVIII. - Come l’ uomo dee usare parole caste.
Cap. XXIX. - Ancora parla qui del diletto.
Cap. XXX. - Delle parole di sobrietade.
Cap. XXXI. - Di parole di ratlenimeuto.
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Cap. XXXII. - Qui dice la terza virtù, cioè (iella fortezza.
Cap. XXXIII. - Della magnanimitade.
Cap. XXXIV. - Delle sei maniere di forza.
Cap. XXXV.. Della fidanza.
Cap. XXXVI. - Della franchezza e sicurtà.
Cap. XXXVII. - Della magnificenza in tempo di pace.
Cap. XXXVIII. - Della magnificenza in tempo di guerra.
Cap. XXXIX. - Della guerra, e della pace.
Cap. XL. Della costanza.
Cap. xli. - Come pazienza è bona.
Cap. xlii. - Ancora della fortezza.
Cap. xliii. - Della quarta virtù, cioè giustizia.
Cap. xLiv. - Della prima branca di virtude.
Cap. xlv. - Della giustizia, e dei giudici.
Cap. xlvi. - Come liberalitade fa beneflcii all’ uomo.
Cap. xlvii. - Di ciascuna parte di liberalità, e prima di dono.
Cap. xlviii. - Del guiderdone.
Cap. xlix. - Delle due maniere della liberalità
Cap. l. - Della religione.
Cap. li. - Ora vi conterà di pietade.
Cap. lu. - Della innocenza.
Cap. lui. - Dell’ ufficio delia carità.
Cap. xxxv. - Della forza.
Cap. xxxvii. - Della magnificenza.
Cap. xxxviii. - Come l’ uomo si dee provedere in tempo di guerra.
Cap. XL. - Come l’ uomo dee usare parole costanti.
Cap. xlii. - Della fortezza.
Cap. xliv. - Della prima branca
di giustizia.
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tano air amistade. Cai», lv. - fome noi dobbiamo
amare gli uomini. Cap. Lvi. - Della vera amistade. Cap. lvii. - Di quello che t’ama
per sua propria utilitade. Cap. lviii. - Di quello che ama
per suo diletto. Cap. Lix. - Della reverenza, e
di sua materia. Cap. lx. - Della concordia. Cap. lxi. - Della misericordia. Cap. Lxii. - Di due maniere
di torto.
Cap. lxiii. - Della negligenza. Cap. lxiv. - Della giustizia.
Cap. lxv. - Dei beni che sono più onesti.
Cap, lxvi. - De’ beni del corpo quanti sono.
Cap. Lxvii. - Del bene della ventura.
Cap. lxviii. - Della ricchezza.
Cap. lxix. - Della seconda materia di ricchezza.
Cap. lxx. - Della terza parte di ricchezza.
Cap. lxxi. - Dell’ ufficio della signoria.
Cap. lxxii.- Della nominanza, e di sua materia.
Cap. lxxiii. - Dei beni di ventura paragonati a quelli del corpo.
Cap. lxxiv. - Dell" onestà, e dell’utile.
Gap. liv. - Come noi dobbiamo
amare noi medesimi. Cap. lv. - Della vera amistade.
Cap. lvi. - Delle prima branca di virtude.
Cap, Lxxiii. - Dei beni di ventura.
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Cap. lxxvi. - Ancora di ciò medesimo.
Cap. lxxvii. - Anche di simili comandamenti.
Cap. lxxviii. - Delle tre virtù contemplative, e primo della fede.
Cap. lxxix. - Della carità.
Cap. lxxx. - Della speranza.
Cap. - Lxxxi. - Del peccato, e delli vizi.
Cap. lxxxii. - De’ peccati criminali.
Cap. lxxxiii. - Della dottrina del settimo libro.
Cap. lxxv. - Della drudenza, e della griustizia.
fj^:eòt:e) tbr.za.
LIBRO OTTAVO
LEZIONE PRESENTE
Cap. I. - Tratta della retorica, che e’ insegna a ben parlare.
Cap. li. - Della retorica, che cosa è, e di suo officio, e e di suo fine.
Cap. hi. - Delle cinque parti della retorica.
LEZIONE DELLE STAMPE
Cap. I. - Tratta della retorica, che c’insegna a ben parlare, e di governare città e popoli.
Cap. II. - Della retorica, che cosa ò, e di suo officio, e di sua arte.
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parlare, eon lettere, e con bocca.
Gap. V. - Del contendimento che nasce dalle parole scritte.
Cap. vi. - Come tutte contenzioni nascono da quattro cose.
Cap. vii. - Ui rimutamento di molte maniere.
Cap. vili. - Delle cose, che l’uomo dee considerare in sua materia.
Cap. IX. - Come dee essere stabilito lo contendimento.
Cap. X. - Di due maniere di parlamenti, cioè in prosa, ed in rima.
Cap. XI. - Ora dirà il maestro dell’ ordine.
Cap. XII. - Del parlare artificialmente.
Cap. XIII. - Come lo parlatore dee considerare nella sua materia quattro cose, dinanzi che dica, o scriva suo conto.
Cap. - XIV. - Come lo uomo può accrescere il suo conto in otto maniere.
Cap. XV. - Delle parti del conto, e come il parlatore dee stabilire li suoi detti per ordine.
Cap. XVI. - Delle sei parti del conto o parlare di bocca.
Cap. XVII. - Delle cinque parti delle lettere scritte, che si mandano ad altri.
Cap. IV. - Di due maniere di parole, con lettere, e con bocca.
Gap. vili. - Di che l’uomo dee considerare in sua materia.
Gap. IX. - Come dee essere stabilito l’intendimento.
Gap. XIII. - Come lo parlatore dee considerare sua materia, dinanzi che dica, o scriva suo conto.
Gap. xvii. - Della salutazione delle lettere mandate.
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del pi’olouo, secondo la diversità delle materie.
Cap. XIX. - Di due maniere di prologhi, coverti e discoverti.
Cap. XX. - Quale prologo conviene sopra onesta materia.
Cap. XXI. (a) - Quale prologo conviene sopra contraria materia.
Cap. XXI. (b) - Quale prologo conviene sopra vile materia.
Cap. XXI. (e) - Quale prologo conviene sopra dottosa materia.
Cap. XXI. (d) - Quale pi’ologo conviene sopra oscura materia.
Cap. XXII. - Di tre cose, che sono bisogno a ciascuno prologo, che non può essere buono senza l’una, o senza l’altra.
Cap. XXIII. - Della dottrina per acquistare benevolenza.
Cap. XXIV. (a) - Dell’ insegnamento per dare talento di udire i nostri detti agli auditori. Cap. XXIV. (b) - Dell’insegnamento per dare talento di sapere agli auditori. Cap. XXV. - Del prologo, che
è covertura. Cap. XXVI. - Come l’uomo dee cominciare suo prologo quando la materia spiace agli auditori.
Gap. XVIII. - Dello insegnamento del prologo, secondo la diversità delle maniere.
Cap. XX. - Quale prologo conviene sopra nostra materia.
Cap. XXI. - Quale prologo conviene sopra contraria materia.
Cap. XXII. - Di tre cose, che sono bisogno a ciascuno prologo, che non può essere buono senza l’altro.
Cap. XXIV. - Dell’insegnamento per dare talento di udire agli auditori.
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Cap. xxvn. - Corne l’uomo dee cominciare suo prolof^o quando gli uomini credono al suo avversario.
Cap. xxvni. - Come i’ uomo dee cominciare suo prologo quando gli auditori sono in travaglio.
Cap. XXIX. - Dell’insegnamento di tutti i prologhi insieme.
Cap. XXX. - Di sette vizi di prologhi, e prima del generale.
Cap. XXXI. - Di un antico esemplo di grande autorità, lo quale fu detto per più savi.
Cap. XXXII. - Come parlò Giulio Cesare,
Cap. XXXIII. - Come parlò Cesare secondo questa arte.
Cap. XXXIV. - Conae fu il giudicamento di Calo.
Cap. XXXV. - Come Cato parlò secondo questa arte.
Cap. XXXVI. - Della seconda parte del conto, cioè il fatto.
Cap. XXXVII. - Qui comincia a divisare del conto, che trapassa fuori della sua materia.
Cap. XXXVIII. - Del conto, che è per gioco, e per sollazzo.
Cap. XXXIX. - Del conto, che è chiamato cittadino.
Cap. XL. - Qui e’ insegna egli a contare lo conto brevemente.
Cap. XXXVI. - Dell’ insegnamento della prima parte del prologo.
Cap. XXXVII. - Qui comincia a divisare, che trapasso è fuori della sua materia.
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contare lo fatto intendevolmente.
Cap. xlii. - Qui c’ insegna a contare il fatto in maniera che sia verisimile.
Cap. xliii. - Dei vizi del dire lo fatto.
Cap. xlia’. - Della terza parte del conto, cioè divisamento.
Cap. xlv. - Come il parlatore dee divisare il suo conto.
Cap. xlvi. - Come il parlatore dee divisare suo fatto brevemente
Cap. xlvii. - Qui dice della quarta branca del conto, cioè con fermamente.
Cap. xlviii. - Qui divisa gh arcjomenti per provar ciò che il parlatore dica.
Cap. xlix. - Qui divisa le proprietà del corpo, che danno argomento di provare.
Cap. l. - Delle proprietà della cosa.
Cap. li. - Di due maniere di tutti argomenti.
Cap. lu. - Degli argomenti necessari.
Cap. lui. - Qui dice come si dividono li verosimiglianti argomenti.
Cap. liv. - Dell’ argomento in due maniere, o ila presso, dal ungi.
Cap. lv. - Di queirargouientu, che e preso da lungi.
Cap. xli. - (,)ui e’ insegna a contare lo tatto chiaramente.
Cap. xlil - Qui e’ insegna a contare il fatto che sia verisimile.
Cap. xlix. - Qui divisa le proprietà del corpo, che danno argomento e prova.
Cap. XLV. - Di (lUfirai’gomenlu. che e da lungi.
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Cap. lvi. - Dell’ ar(?omento, che ô preso di presso.
(’ai*, lvii. - Della quinta parte del conto, cioè dillermaraento.
Cap. lvhi. - Delle quattro maniere di dilTermamento.
Cap. lix. - Del dilTermamento, ohe nef^a orli arcroraenti necessari.
Cap. lx. - Del secondo dift’ermamento.
Cap. lxi. - Del terzo difl’ermamento.
Cap. Lxii. - Del quarto differmamento.
Cap. Lxiii. - Della sesta parte, cioè conclusione.
Cap. lxiv. - Del riconto.
Cap. lxv. - Come nasce lo disdegnamento.
Cap. lxvi. - Di acquistare pietà.
Cap. - Lxvii. - Della diversità che è tra parlatori e dettatori della conclusioue.
Cap. lxviii. - Come lo conto puote essere di meno di sei parti.
Cap. lxix. - Delle parti che hanno luojïo determinato, e luoso stabilito.
Gap. lvi. - Dell’ argomento di
presso. Gap. lvii. - Della quinta parte,
cioò dillermamento.
Gap. lix. - Del differraamento degli argomenti necessari.
Gap. lxviii. - Come lo conto puote essere di mono di cinque parti.
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LEZIONE PRESENTE
Cap. 1. - Qui comincia la politica, cioè il libro del governameli to dello città.
Cap. II. - Di signoria, e dello sue parti.
Gap. III. - Quale signore dee essere eletto a governatore delle città, e delle terre.
Cap. IV. - In che maniera dee essere eletto il signore.
Gap. V. - Come si dettano le lettere.
Gap. VI. - Come il signore debbe fare, quando egli ha ricevuto le lettere.
Gap. vii. - Di ciò che il signore debbe lare quando egli rifiuta la signoria.
Gap. vili. - Di ciò che il signor debbe fare quando riceve la signoria.
Gap. IX. - Della compagnia, che il signore dee menare per il cammino con seco.
Gap. X. - Come il signore debba parlai’o il giorno della sua venuta.
Gap. XI. - Che lo signore debbe fare quando ò divenuto alla cittade.
LEZIONE DELLE STAMPE
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similoro, quando efrli lui latto il sacramento.
Cap. xiii. - Corne il siy:nore dee ammonire li suoi ufliciali quando e;;li entra prima in sua signoria.
Cap. XIV. - Come il signore dee ammonire i suoi ufficiali (luando è in signoria.
Gap. XV. - Como il signore novello dee onorare il suo antecessore.
Cap, XVI. - Come il signore dee rag(mare il consiglio della terra.
Cap. xvn. - Come il signore dee onorare gli ambasciatori.
Gap. xviii. - Come il signore dee mandare gli ambasciatori.
Gap. XIX. - Come il signore dee udire le cause, e gli avvocati.
Cap. XX. - Come il signore dee fare sopra li malefici.
Gap. XXI. - Come il signore dee comlannarc, ed assolvere gli accusati.
Gap. XXII. - Come il signore
dee guardare le cose del
comune. Gap. xxiii. - Come il signore
dee guardare le cose del
suo albergo.
Gap. XXIV.. Come il signore si dee consigliare con li suoi savi.
Gap. XIX. - Come il signor dee udire le cose, e gli avvocati.
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loro, che vo.sliono esser temuti, e di quelli che voglion essere amati.
Cap. XXVI. - Delle cose, die il signore debbe considerare, e fare nella sua signoria.
Cap. XXVII. - Delle cose, di che il signore si dee guardare per cagione di sé stesso.
Cap. xxviii. - Delle cose, di che il signore si debbe guardare per cagione del comune.
Cap. XXIX. - Come lo signore si debbe provvedere in tempo di pace, e di guerra.
Gap. XXX. - Quest’ è il generale insegnamento della podestà.
Cap. XXXI. - Come il novello governatore dee essere eletto.
Cap. XXXII. - Delle cose, che il.signore dee fare all’uscita di suo oflicio.
Cap. XXXIII. - Ancora delle cose, che il governatore dee fare all’ uscita del suo ofticio.
Cap. XXXIV. - Come il signore dee dimorare, e rendere sua rasrione.
Gap. XXVI. - Delle cose, che il gnore debbe considerare nella sua signoria.
Cap. XXIX. - Come Io signore debbe provvedere in tempo di guerra.
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