Il buon cuore - Anno X, n. 45 - 4 novembre 1911/Religione

Da Wikisource.
Religione

../Educazione ed Istruzione ../Notiziario IncludiIntestazione 1 agosto 2022 75% Da definire

Educazione ed Istruzione Notiziario

[p. 359 modifica]Religione


Vangelo della domenica terza dopo la Dedicazione


Testo del Vangelo.

Il Signore Gesù ricominciò a parlare ai Principi dei Sacerdoti e ai Farisei per via di parabole dicendo: Il regno de’ cieli è simile ad un re, il quale fece lo sposalizio del suo figliuolo, mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, e non volevano andare. Mandò di nuovo altri servi, dicendo: Dite agli invitati: il mio desinare è già in ordine, si sono ammazzati i buoi e gli animali di serbatoio, tutto è pronto, venite alle nozze. Ma quelli misero ciò in non cale, e se ne andarcno chi alla sua villa, chi al suo negozio: altri poi presero i servi di lui, e trattaronli ignominiosamente e li uccisero. Udito ciò il re si sdegnò: e mandate le sue milizie, sterminò quegli omicidi, e diede alle fiamme la loro città. Allora disse ai suoi servi: Le nozze sono all’ordine, ma quelli che erano stati invitati, non ne furono degni. Andate dunque ai capi delle strade, e quanti incontrerete, chiamate tutti alle nozze. E andati i servitori di lui per le strade, radunarono quanti trovarono, e buoni e cattivi: e il banchetto fu pieno di convitati. Ma entrato il re per vedere i convitati, vi osservò un uomo che non era in abito da nozze. E dissegli: Amico, come sei tu entrato qua, non avendo la veste nuziale? Ma egli ammutolì. Allora il re disse a’ suoi ministri: Legatelo per le mani e pe’ piedi, e gittatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto e stridore di denti. Imperocchè molti sono i chiamati e pochi gli eletti.

S. GIOVANNI, Cap. 22.


Pensieri.

Il re manda i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze del figliolo, ma gl’invitati rifiutano d’intervenire alla festa. Il re dell’universo, il Signore onnipotente chiama tutte le anime alla sua luce, tutte le invita a seguire la via purissima che conduce alla suprema vittoria spirituale, alla spiritualizzazione d’ogni cosa, allo sforzo d’ogni attività per raggiungere la meta ultima segnata agli umani. — Dio chiama, Dio incita e con le parole, che risuonan solenni nel santuario della coscienza, e con gli inviti de’ suoi santi ministri ed apostoli. Ma la voce divina non viene ascoltata che da pochi: la massa ricalcitra ed è ritrosa. Immersa negli affetti e nei piaceri delle cose sensibili, non sa porger l’orecchio con simpatia a chi predica la felicità della virtù, la bellezza del sacrifizio, la libertà, frutto di rinunzia alle passioni. La lotta fra lo spirito e il mondo; fra l’amore e l’egoismo è ancora aspra e disuguale e il piccolo drappello dei mandati da Dio è ancora guardato con meraviglia, quasi con ischerno.

I servi della parabola furono anche maltrattati e uccisi. E la parabola rispecchia la verità d’ogni secolo. Furono maltrattati gli antichi profeti d’Israele, che cercavano avvivar lo spirito in una religione avviata a irrigidirsi e a superficializzarsi; fu crocifisso Gesù, che portava nel mondo la più luminosa parola di verità, di libertà e d’amore; furono martoriati gli apostoli, i discepoli. Farsi banditori di verità pare equivalga a esporsi al disprezzo, alla persecuzione, alla morte: sopratutto per essi s’avvera la parola austera: Se volete seguirmi, prendete la vostra croce.

Eppure, nonostante il Calvario che incombe su ogni vita d’apostolo, gli apostoli non mancano: mutano le forme e le fasi di un apostolato, ma il fedel servo della verità non cessa dalla sua predicazione di bene....

Così vivono, uniti insieme, stretti nella stessa società, i buoni e i cattivi, gli spirituali e i mondani, gli umili e i superbi.

Ma verrà giorno, per tutti verrà, dopo il quale non ci saran più inviti al bene; verrà ora in cui taceranno tutte le voci, in cui tutte le libere attività saranno spente, in cui, volenti o nolenti, bisognerà entrare, davanti al Signore.

E allora?

Che resterà a coloro che della terra si son fatti un paradiso, quando ogni cosa terrena sarà venuta meno? Che resterà ai ricchi del mondo nel regno santo dello spirito?

Ma perchè non pensiamo a queste solenni verità, a questi grandi problemi? Perchè lodiamo i santi, esaltiamo gli spirituali e poi viviamo come se la nostra vita corporea non dovesse finir mai, non assorti che nelle limitazioni terrene? — Perchè non apprezziamo il valore della vita, come di moneta con cui si compra l’eternità? Vengono anche a noi, dalle profondità dell’essere, i misteriosi richiami dell’eterna verità; giungono anche a noi parole meravigliose di santi, rivelanti esperienze ineffabili, lumeggianti vite interiori di spiritualità eccelse, profetizzanti il disegno divino sull’universo....

Ascoltiamo, accogliamo tutto ciò che ci chiama verso la vetta: seguiamo l’impulso dello spirito. Un periodo di raccoglimento ci attende in preparazione al Natale di Gesù: prepariamo davvero le anime nostre a riceverlo e, per seguirlo, non abbiam più riguardo, se è necessario, a ciò che fanno, a ciò che dicono gli altri.

Tu seguimi, cosa t’importa degli altri! disse Cristo a Pietro. Seguiamo Gesù e stiamo fissi in Lui solo.



Il Municipio di Milano ha ordinato 150 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.