Il più lungo giorno/Giro d'Italia in bicicletta (I° arrivato al traguardo di Marradi)
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Giro d’Italia in bicicletta (1° arrivato al traguardo di Marradi)
Dall’alta ripida china precipita
Come movente nel caos di un turbine
Come un movente grido del turbine
Come il nocchiero dal cuore insaziato.
Bolgia di roccia alpestre: grida di turbe rideste
Vita primeva di turbe in ebbrezza:
Un bronzeo corpo dal turbine
Si dona alla terra con lancio leggero.
Oscilla di vertigine il silenzio dentro la
muta catastrofe di rocce ardente d’intorno.
Tu balzi anelante fuggente
fuggente nel palpito indomo
Un grido fremente dai mille che
rugge e scompare con te.
Balza una turba in caccia si
snoda s'annoda una turba
Vola una turba in caccia
Dionisos Dionisos Dionisos
Ma un giorno
Salirono sopra la nave le gravi matrone di Spagna
Da gli occhi torbidi e angelici
Dai seni gravidi di vertigine.
In una baia profonda di un'isola equatoriale
Dentro In una baia profonda di un'isola equatoriale
In una baia tranquilla e profonda assai più del cielo notturno
Vidi sorgere ne la luce incantata
Una bianca città addormentata
Dopo molte grida
E molte ombre di un paese ignoto
Dopo molto cigolìo di catene
E molto acceso fervore
Lasciammo la città addormentata
Verso l'inquieto mare notturno
Andavamo andavamo vedevamo le navi
Quando il paese nuovo arriderà selvaggio su la sconfinata marina?
E vidi come cavalle
Vertiginose sciogliersi le dune
Verso la prateria senza fine
Deserta senza le case umane
E via fuggirono le dune
Ne la vertigine del loro sogno ed apparve
Su un mare giallo de la portentosa dovizia del fiume,
Del continente nuovo la capitale marina.
Vivo fresco ed elettrico era il lume
De la sera e le case umane parevan deserte
Là sovra il mar del pirata
Come di una città abbandonata
Tra il mare giallo e le dune
III
Il Viaggio e l'incidente