Il più lungo giorno/Alba

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Alba

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Ritorno (nello spazio, fuori del tempo) Giro d'Italia in bicicletta (I° arrivato al traguardo di Marradi)
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Alba


..... poi chè nella sorda lotta notturna
La più potente anima seconda ebbe frante le nostre catene
Noi ci svegliammo piangendo ed era l’azzurro mattino:
Ombre d’eroi veleggiavano: eran colonne d'azzurro
I puri pensieri dell'alba o cuore ricorda: ricorda e rico
piangendo


Giurammo ancor fede all'azzurro
 

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L'aria ride: la tromba a valle i monti
Squilla e la massa degli scorridori
Si scioglie in vivi lanci: e i nostri cuori
Balzano: e grida ed oltrevarca i ponti
E dalle altezze agli infiniti albori
Vigili, calan trepidi pei monti,
Tremuli e vaghi ne le vive fonti,
Gli echi dei nostri due sommessi cuori.

Varcano
Hanno varcato in lunga teoria
Nell'aria non so qual bacchico canto
Salgono e dietro a loro il monte introna:
E si distingue il loro verde canto


Pallida e disfatta una donna pure agile ancora
Siede su l'erta ultima presso la casa antica

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Avanti a lei incerte
Si snodano le valli
Verso le solitudini
Alte degli orizzonti.
E la gentile canuta
Il cuculo sente a cantare.
E il semplice cuore provato negli anni
A le melodie della terra
Ascolta quieto: le note
Giungon, continue ambigue come in un velo di seta.
Da selve oscure il torrente
Sorte ed in torpidi gorghi la chiostra di rocce
Lambe ed involge aereo cilestrino.
E il cuculo cola più lento due note velate
Nel silenzio azzurrino

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Andare udendo pel torrente a china
Nei gorghi il sordo mormorar del Fato [,]
Levar, fuggendo sovra la reclina
Fronte un'ala: fu il tuo bacio affiorato? Chimera?
[Fronte un'ala (pel tuo bacio affiorato? Chimera)]
[Fronte un'ala: fu il tuo bacio affiorato? Chimera]

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Andar per valli che in azzurrina
Serenità, dall'aspre rocce dato
Un Borgo in grigio e vario torreggiare
All'alterno pensier pare e dispare
Sovra l'arido sogno serenato.

O se come il torrente che rovina
E si riposa nell'azzurro eguale.
Se tale a le tue mura la proclina
Anima al nulla nel suo andar fatale
Se alle tue mura in pace cristallina
Tender potessi, in una pace eguale
E il ricordo specchiar di una divina
Serenità perduta o mia immortale
Anima!

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La messe intesa al misterioso coro
Del vento in vie di lunghe onde tranquille
Muta e gloriosa per le mie pupille
Discioglie il grembo de le luci d'oro.
O Speranza! O Speranza! a mille a 1000
Splendono nell'estate i frutti: il coro
È incantato: il suo murmure canoro
È per miriadi di faville!

· · · · · · · ·

La notte scende: pare vigilarmi
Delle sue luci: son lontano e solo:
La messe muove verso l'infinito:
Spirito ascolto: s'odon muti i carmi
Nella notte: nel cuore s'alza Solo
Il Sogno «Torna ch'eri dipartito»!