Il quartiere fortunato/Parte III

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Parte III

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Parte II Nota storica
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PARTE TERZA.

SCENA PRIMA.

Roccaforte e Bellinda, poi un Soldato.

Roccaforte. a due Vittoria, vittoria,
Bellinda. È nostra la gloria;
  Il campo respinto

  Si è dato per vinto.
  In pace - la face
  D’amor si godrà.
Bellinda. Oimè, respiro alfine; alfin sedati
Della guerra i rumori,
Potrò in pace goder de’ nostri amori.
Roccaforte. Bellissima Beliinda,
Voi siete un’eroina,
Voi avete mostrato
Lo spirito guerrier nel cuor di donna;
E direi quasi vi sconvien la gonna.
Bellinda. Se vi piaccio succinta, ecco ritorno
A cambiar in virile
La spoglia femminile...
Roccaforte.   No, mia bella.
Mi piacete assai più con la gonnella.
Bellinda. Bramo sol di piacervi.
Roccaforte.   E mi piacete,
Perchè graziosa siete in ogni forma.
L’abito e non il volto si trasforma.
Bellinda. Ora potrò sperar che stiate meco?
Roccaforte. Ci starò fin che il fato
Mi tratterrà con voi.
Bellinda. Oh me infelice! e poi?

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Roccaforte. E poi... non so che dire.

O presto o tardi converrà partire.
Bellinda. Verrò con voi.
Roccaforte.   Fin tanto
Che dura questa guerra,
Non mi è lecito ancor di prender moglie.
Bellinda. A vestir tornerò virili spoglie.
Vi seguirò all’armata;
Mille doppie ho d’entrata,
Tre mille nello scrigno, e gioje, e argenti,
E mobili preziosi io venderò;
E con voi, se v’aggrada, io venirò.
Roccaforte. (È ottimo il negozio.... oh se potessi....
Ma l’impegno d’onor....)
Bellinda.   Che rispondete?
Roccaforte. Ci penseremo un poco.
Bellinda. E intanto?
Roccaforte.   E intanto, o cara,
Eccomi tutto vostro.
Bellinda. Facciam segretamente il matrimonio.
Roccaforte. (Questo è un altro demonio.)
Bellinda.   Cosa dite?
Roccaforte. Un offizial d’onore,
Fin che dura il suo impegno,
Concepire non deve un tal disegno.
Bellinda. Dunque...
Roccaforte.   Non ci pensate.
Sarem, sarem felici,
Se sposi non potiam, fedeli amici.
Bellinda. Ma io con questo nome
Lungamente non voglio...
Roccaforte.   Favorite.
Veramente d’entrata
Avete mille doppie?
Bellinda.   E son sicure,

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Investite sui monti.

Roccaforte.   E nello scrigno
Tremila1 ne tenete?
Bellinda. Andiamole a contar, se nol credete.
Roccaforte. Gioje?
Bellinda.   Parecchie volte
A voi ne ho Fatta mostra.
Roccaforte. È tutta robba vostra?
Bellinda.   Mio consorte
Con la dispensa me l’ha data in morte.
Roccaforte. (Buon negozio per me. Sovente s’ode,
Che quel che lascia il morto, il vivo gode).
Bellinda. Risolvete, mio caro.
Tutto vostro sarà, se vi degnate:
11 mio core, il mio ben, sarà per voi.
Roccaforte. Beliinda, vi dirò... Che cosa vuoi?
(viene un Soldato e gli parla nell’orecchio
Bellinda. (Costui che mai dirà?) (da sè
Roccaforte.   Non occorr’altro.
Adempio il dover mio;
Mi chiama il generai, Beliinda, addio.
Bellinda. Che vorrà?
Roccaforte.   Non so dir.
Bellinda.   Se v’intimasse
Subito la partenza?
Roccaforte. Converrebbe partire e aver pazienza.
Bellinda. E Bellinda?
Roccaforte.   E Bellinda,
Che ha di bella virtù l’animo adorno,
Roccaforte, diria, ti do il buon giorno.
Bellinda. Ah crudel...
Roccaforte.   Non son tale.
Bellinda. Restate.

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Roccaforte.   Oimè... mi chiama il generale.

  Mi dice il core
  Ch’io resti qua,
  Ma vuol l’onore
  Ch’io vada là.
  V’è chi mi tira
  Per una parte,
  V’è chi per l’altra
  Tirando va.
  Fra due che tirano,
  Chi vincerà?
  Voi bella siete;
  Se non cedete,
  Si romperà.
  E se la gloria
  Non ha vittoria,
  Che mai sarà?
  Confuso e mesto,
  S’io vo, s’io resto,
  Non ho consiglio,
  Non v’è pietà. (parte

SCENA II.

Bellinda sola.

Il barbaro consiglio

AI suo cor dalla gloria alfin si diede;
Ei non cura il mio duolo, o non lo crede.
Misera! ogni momento
Ho d’avere un tormento? Il men sarebbe
La morte paventar fra mille spade;
Ma il dubitar mai sempre
Di perdere il mio ben che tanto amai,
È di morte un dolor peggiore assai.

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Era pur meglio, oh Dio!

Che nello stato mio
Libero e vedovil fossi restata;
Meglio ch’io non mi fossi innamorata.
Si va accendendo il foco, e allora solo
S’apprende il crucio, il tedio,
Quando che al nostro mal non v’è rimedio.
  Quante donne maritate
  Solean dir: mai più, mai più;
  E poi vedove restate,
  S’han tornato a maritar.
  E chi sente i lor lamenti,
  Suol rispondere così:
  A tuo damo, se ti penti;
  Ti dovevi contentar.

SCENA III.

Roccaforte e detta.

Roccaforte. Beilinda, allegramente.

Bellinda.   Qual novella?
Roccaforte. Non puoi esser più bella.
È venuto un dispaccio dalla Corte:
La guerra è terminata,
E la pace testè fu pubblicata.
Bellinda. Oh Cieli! oh me felice!
Ora sperar mi lice,
Che meco resterete?
Roccaforte.   Or mi lusingo,
Or che ho adempito il mio dover tra l’armi,
La licenza ottener di maritarmi.
Bellinda. Ma presto l’averete?
Roccaforte.   Adagio un poco,
Facciamo i nostri patti.
Bellinda.   Entrata e soldi,

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Tutto vi donerò.

Roccaforte.   Non basta questo.
Bellinda. La mia destra, il mio cor e tutto il resto.
Roccaforte. Ancor non m’intendete.
Bellinda. Cosa di più volete?
Dite per carità.
Roccaforte. Voglio, Beilinda mia, la libertà.
Bellinda. Non volete sposarmi?
Roccaforte. Sì, ma non già legarmi,
Come schiavo in catena;
Nè di moglie gelosa i’ vuò la pena.
Bellinda. Non mi volete amar?
Roccaforte.   Con tutto il core.
Un galantuom d’onore
Ama la moglie sua sia brutta o bella,
Ma vuol poi conversar con questa e quella.
Bellinda. E vi par tempo questo
Di parlarmi di ciò?
Roccaforte.   Vi parlo adesso,
Perch’ essere professo un uom leale;
Acciò che poi non ve n' abbiate a male.
  Questo è il mio sentimento,
  Cara Beilinda mia,
  Lungi la gelosia
  Voglio dal nostro cor.
Bellinda.   Di gelosia il tormento
  Lungi da questo seno;
  A me serbate almeno
  Fede, costanza, amor.
Roccaforte.   Vostro sarà il cor mio.
Bellinda.   Tutta di voi son io.

a due Tutto di quel bel viso
Tutto il mio ben sarà.
Roccaforte.   Vuo’ divertirmi un poco,

  Voglio festini e gioco.

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Bellinda.   Caro marito mio,

  Amo le feste anch’io.
Roccaforte.   Fate quel che volete;
  Io non l’impedirò.
Bellinda.   Se voi non parlerete,
  Io non vi griderò.

a due Mai della vostra fede
Mai non sospetterò.
Roccaforte.   Se con la dama

  Voi mi trovate.
  Non sospettate
  Della mia fè.
Bellinda.   Col cavaliero
  Se mi vedete,
  Mai non temete
  Malizia in me.
Roccaforte.   Quest’è l’usanza.
Bellinda.   Quest’è la moda.

a due Servir si loda
Con onestà.
Roccaforte.   E chi è geloso...

Bellinda.   Chi è timoroso...

a due Esce dai termini
Di civiltà.


Fine dell’Intermezzo.


Note

  1. Nell’unico testo dell’ed. Zatta (1794): Tremille.