In quel terso cristal profondo e largo
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Questo testo fa parte della raccolta Le vendemmie di Parnaso
XVII
In quel terso cristal profondo e largo
Trovo io per ogni mal Lete, e letargo:
Se dell’auro Trebbiano
I Toschi fiaschi, o Gelopea, son vôti,
5Versa del grande Ispano;
Ma fa che d’Appennin gelo vi noti:
E mentre il petto allagheronne, scuoti
Le piume o Filli, che fur occhi d’Argo.