Io, che giudice altrui qui siedo in trono

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Biagio Cusano

Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura III. Sedendo giudice in tribunale Intestazione 3 agosto 2022 100% Da definire

Tu, che fra le caligini profonde Roma sembri animata a più d'un core
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III

SEDENDO GIUDICE IN TRIBUNALE

     Io, che giudice altrui qui siedo in trono,
son fatto reo di deitá terrena;
io, ch’a le colpe altrui parto la pena,
a chi pena mi dá, lasso, perdono.
     Quell’io, ne la cui man che punge e frena,
e l’altrui vite e l’altrui morti sono,
a l’empia feritá di tigre armena
de l’egra vita mia l’imperio dono.
     Altri al mio spesso riverito sguardo
timido agghiaccia; ed io, se miro mai
un bel volto avvampar, l’adoro e n’ardo.
     Giudice, invero, avventurato assai,
se, qual giudice Ideo, giamai riguardo
di mia Venere ignuda i bianchi rai!