Istorie fiorentine/Libro ottavo/Capitolo 26

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Libro ottavo

Capitolo 26

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Venuta poi la primavera del seguente anno, perché la vernata era quietamente trapassata, si ridussono gli eserciti in campagna; e la lega, per potere con più prestezza opprimere i Viniziani, aveva messo tutto lo esercito suo insieme. E facilmente, se la guerra si fusse come l’anno passato mantenuta, si toglieva a’ Viniziani tutto lo stato tenevano in Lombardia; perché si erano ridutti con sei mila cavagli e cinque mila fanti e aveno allo incontro tredici mila cavagli e sei mila fanti; perché il duca dello Reno, fornito l’anno della sua condotta, se ne era ito a casa. Ma come avviene spesso dove molti di uguale autorità concorrono, il più delle volte la disunione loro dà la vittoria al nimico. Sendo morto Federigo Gonzaga, marchese di Mantova, il quale con la sua autorità teneva in fede il duca di Calavria e il signore Lodovico, cominciò fra quegli a nascere dispareri, e da’ dispareri gelosia: perché Giangaleazzo duca di Milano era già in età da potere prendere il governo del suo stato, e avendo per moglie la figliuola del duca di Calavria, desiderava quello, che non Lodovico, ma il genero lo stato governasse. Conoscendo per tanto Lodovico questo desiderio del Duca, deliberò di torgli la commodità di esequirlo. Questo sospetto di Lodovico, cognosciuto dai Viniziani, fu preso da loro per occasione; e giudicorono potere, come sempre avevono fatto, vincere con la pace, poi che con la guerra avevono perduto; e praticato segretamente infra loro e il signore Lodovico lo accordo, lo agosto del 1484 lo conclusono. Il quale, come venne a notizia degli altri confederati, dispiacque assai, massimamente poi che e’ viddono come a’ Viniziani si avevono a restituire le terre tolte, e lasciare loro Rovigo e il Pulesine, ch’eglino avevono al marchese di Ferrara occupato, e appresso riavere tutte quelle preminenze che sopra quella città per antico avevono avute. E pareva a ciascuno di avere fatto una guerra dove si era speso assai e acquistato nel trattarla onore e nel finirla vergogna, poi che le terre prese si erano rendute, e non ricuperate le perdute. Ma furono constretti i collegati ad accettarla, per essere per le spese stracchi, e per non volere fare pruova più, per i difetti e ambizione d’altri, della fortuna loro.