Juvenilia/Libro II/Alla beata Diana Giuntini

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XXXIII.1

ALLA B. DIANA GIUNTINI

venerata a santa maria a monte


Qui dove arride i fortunati clivi
Perenne aprile e l’aure molli odora
E ondeggian messi e placido d’olivi
4Bosco s’infiora,

Quando pie voglie e be’ costumi onesti
Erano in pregio e cortesia fioriva
Le tósche terre, qui l’uman traesti
8Tuo giorno, o diva.

E ti fûr vanto gli amorosi affanni
Onde nutristi a Dio la nova etate,
E fredda e sola ne l’ardor de gli anni
12Virginitate:

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Pur risplendeva oltre il mortal costume
La dia bellezza nel sereno viso,
E dolce ardea di giovinezza il lume
16Nel tuo sorriso.

Te in luce aperta qui l’eteree menti
Consolâr prima di letizia arcana,
Poi te beata salutâr le genti,
20Alma Dïana.

Onde a te dotta de l’uman dolore
Il nostro canto e prece d’inni ascende,
E, pieno l’anno, di votivo onore
24L’ara ti splende.

A te l’industre opera cessa: posa
A te il travaglio de la vita e l’egra
Noia: si spande per le vie festosa
28Turba e s’allegra.

Disciolto il bove mormora un muggito,
Esulta il gregge ne l’erboso piano,
E su l’aratro ancor dal solco attrito
32Canta il villano.

Deh, sii presente: il tuo terren natale
A te s’adorna, ed al tuo piede in tanto
Gigli sommette e rose e l’immortale
36Fior d’amaranto.

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Deh, sii presente: e ne’ concilii santi
Se nostra dirti, o buona, anco ti giova,
Del gener tristo e de gli infermi erranti
40Amor ti mova.

Odi le caste vergini: il lamento
De la canuta etade odi; e su ’l pio
Volgo com’aura di benigno vento
44Spira da Dio.

Ruinan, vedi, a soffrir tutto audaci
Le menti umane in disperata guerra,
E de le furie le sanguigne faci
48Corron la terra:

Odio e furore i torvi animi avvampa
E ciechi mena con la sua rapina
Ove pietade è in bando, ove s’accampa
52L’ira divina:

Erra in ombra di morte e le vitali
Fiamme rifugge la mortal ragione,
E di pensieri ferve e di pugnali
56Bieca tenzone.

Ma noi pio gregge a te su ’l puro altare
Vóti mandiamo a cui pietà risponde:
Ragguarda, o buona, a’ figli, ed abbi care
60Le nostre sponde.

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Volgi sereno a questi campi il sole,
Benigna assisti a’ focolari aviti:
Multiplicata invochi te la prole
64Co’ patrii riti.

Qui de le caste menti ama il governo:
Qui santa e madre al popol tuo ti mostra:
Né a danno irrompa qui possa d’inferno,
68Te duce nostra.



Note

  1. [p. 283 modifica]È una santa proteggitrice, come chi dicesse una indigete, della terra di Santa Maria a monte nel Valdarno inferiore; ove nacque nel 1187 da un Giuntini cavaliere e da una Ghisilieri di Bologna e morí nel 1231.