L'emissione della luce/Paragrafo 13

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13) In base a questi risultati sperimentali ci possiamo già formare un’idea del meccanismo per il quale la fosforescenza viene eccitata.

La luce incidente, se ha un periodo opportuno, fa entrare in vibrazione alcuni elettroni del solfuro, o più probabilmente dell’atomo metallico. L’ampiezza di tali vibrazioni può essere così grande che l’elettrone riesca a liberarsi dai legami che lo trattengono. Esso esce allora nel campo che circonda l’atomo. E qui possono avvenire tre cose differenti: o l’elettrone è ripreso quasi subito dal metallo, o invece si allontana tanto da essere attratto e trattenuto da un atomo di solfo, o finalmente sfugge anche a questo e rientra nella sfera di attrazione di un altro atomo metallico.

Si può ammettere che la prima alternativa si verifichi a basse temperature, la seconda a temperature medie, la terza a temperature elevate.

La fosforescenza sarebbe dovuta al fatto che gli elettroni, trattenuti dagli atomi di solfo, ritornano a poco a poco al metallo; è un modo di vedere che trova la sua giustificazione in questa circostanza, che la fosforescenza, quando esiste, si può esaltare ed esaurire rapidamente, con un semplice aumento di temperatura.