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L'estri de li Francesi

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Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura L'estri de li Francesi Intestazione 20 gennaio 2024 75% Da definire

Er nòto Er bordello scuperto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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L’ESTRI DE LI FRANCESI.

     Più ppresto a spasso,[1] che sservì[2] un Francese.
E quann’anche io sciannàsse[3] pe’ la fame,
Vorìa[4] da sti monzù e da ste madame
Ar meno ar meno trenta piastre ar mese.

     Tutti so’ lladri co’ ste ggente infame:
Tutte le spese so’ ccattive spese:
Je puzza tutto[5] quer che ddà er paese,
Polli, erbe, caccia, pessce, ova e bbestiame.

     Finissi[6] però cqua, nnun zarìa ggnente.[7]
Er pegg’è li crapicci c’hanno in testa
Pe’ cconfonne[8] er cervello a cchi li sente.

     Trall’antre[9] fantasie de quella ssciocca
De madama Ggiujjè, tt’abbasti questa
Che vvoleva l’arrosto in ne la brocca.[10]

11 dicembre 1834.

Note

  1. Piuttosto disoccupato.
  2. Servire.
  3. Ci andassi.
  4. Vorrei.
  5. Schifano tutto.
  6. Finisse.
  7. Non sarebbe niente.
  8. Per confondere.
  9. Altre.
  10. A la broche.