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L'uomo delinquente/Parte seconda/I

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CAPITOLO I. Craniometria dei delinquenti. Anomalie craniche

L'uomo delinquente/Parte prima/IV L'uomo delinquente/Parte seconda/II IncludiIntestazione 12 maggio 2012 75% Criminologia

CAPITOLO I. Craniometria dei delinquenti. Anomalie craniche
Parte prima - IV Parte seconda - II

1. Conformazioni craniche. — 2. Anomalie, craniche. — 3. Confronto dei crani di criminali con crani di pazzi, di normali e di selvaggi.


Uno studio antropologico sull’uomo delinquente, e particolarmente di quella sua varietà che chiamiamo delinquente-nato, deve di necessità prendere le mosse dai primi caratteri fisici fondamentali che si rilevano alla tavola anatomica, per passare a quelli che si riscontrano nei viventi. Ma la grande massa degli esaminati e la ristrettezza dello spazio, ci consigliano a darne solo un riassunto sommario.

1. La capacità cranica dei criminali misurata con pallini di piombo offre in media cifre inferiori, alle normali, e con una seriazione diversa, cioè con un maggior numero di grandi, 1600-2000 c.c., e di piccole, 1100-1300 c.c., capacità: eccedono cioè nel troppo o nel troppo poco sugli onesti e sono Inferiori sempre nelle cifre medie. Vi è prevalenza di capacità minime nei ladri; e quando le grandi capacità dei rei non sono effetto di idrocefalia, sono spesso giustificate da un’intelligenza maggiore del normale come in certi capi briganti: MinderKraft c.c. 1631, Pascal 1771, Lacenaire 1690. Quanto alla circonferenza cranica i criminali sono nelle quote minime pressapoco pari o di poco superiori ai normali; nelle quote superiori manca ogni cifra nei ladri, e gli assassini sono o pari o superiori ai normali. Così pure le cifre della semicirconferenza cranica anteriore e posteriore, della proiezione anteriore degli archi e delle curve craniche provano il maggior volume, del cranio normale in confronto ai criminale. Tra i diametri, oltre al traverso ed al longitudinale che servono alla determinazione dell’indice cefalico, è importante il diametro frontale minimo ch’è inferiore nei criminali per rispetto ai normali e più basso nei truffatori e borsaiuoli; esso rivela quindi, come la semicircoferenza organica anteriore, il minor sviluppo della porzione frontale del cervello nei criminali. I criminali presentano l’esagerazione degli indici etnici senza predominio dell’una o dell’altra forma in essi e secondo i vari reati. Etnicamente prevalgono i brachicefali nell’Italia settentrionale, i dolicocefali nell’Italia meridionale e insulare; è caratteristica l’iperdolicocefalia nella Sardegna, nella Garfagnana e Lunigiana (Lucchesia), nella Calabria e in Sicilia, e l’ultrabrachicefalia nel Piemonte e nel Veneto; però gli assassini avrebbero in molte regioni d’Italia l’indice cefalico più elevato. Quest’indice cefalico e in generale tutte le misure ottenute sul cranio scheletrico sono inferiori a quelli che si hanno sulla testa, rivestita di parti molli, di circa 1 cm 1/2 - 2 cm. La forma generale del cranio nei criminaili studiata da Roncoroni e Carrara e anche dal Peli, col metodo e con la nomenclatura proposta dal Sergi in base alla figura geometrica a cui sono riferibili le singole forme di cranio (Arch. di Psichiatria, 1893), appartiene meno frequentemente all’elissoide, che si trova in più della metà dei normali: mentre vi sono più frequenti quelle varietà che nei normali si riscontrano raramente, come la sferoide, la pentagonoide, la romboide e la sfenoide: in genere le forme spezzate più delle curve.

La faccia anche è più grande nei criminali specialmente grazie alla maggior altezza, alla sporgenza e divaricazione degli zigomi e non di rado, al prognatismo, assai notevole. Tale maggiore sviluppo della faccia si trova pure negli animali, nel loro muso, perché gli organi dei sensi sono in essi più sviluppati dei centri nervosi; nell’uomo è quindi indizio di prevalenza delle funzioni vegetative. Anche la lunghezza della faccia è nei criminali generalmente maggiore che nei normali. Il prognatismo, che segna anche il maggior sviluppo della faccia per rispetto al cranio, o alveolare semplicemente o insieme alveolodentario, tra noi oscilla tra 72° e 86°; nelle razze inferiori tanto più nei primati è bassissimo, e anche nei criminali è inferiore al normale, specialmente negli stupratori. Il progeneismo dato invece dal sopravanzare dei denti della mandibola a quelli della mascella superiore che ne restano accavallati, si trova nel 38 % dei criminali maschi e nel 21% delle donne criminali, mentre tra i normali non raggiunge che il 28% negli uomini e il 10.30% nelle donne. La mandibola ha nei criminali superiorità di peso, di larghezza, di lunghezza delle sue branche e di robustezza generale in confronto ai normali; le medie sarebbero:


Normali Criminali Pazzi
Diametro mandibolare 98.2 103.9 97.8
Peso 80 84 78


Queste maggiori dimensioni, oltreché per l’atavismo e per il maggiore sviluppo del sistema muscolare e dei suoi attacchi, potrebbero spiegarsi pel ripetersi del gesto speciale dell’uomo che prende una risoluzione o violenta, o mediti una vendetta, simile a quello che si compie quando si esegue uno sforzo muscolare — di stringere la bocca per dare un punto d’appoggio ai muscoli (Darwin). Vi si associa, con ugual significato, una maggiore capacità orbitaria, cioè la capacità delle cavità orbitarie misurata pure con pallini da caccia, che sarebbe di 56.5 c.c., nei normali lombardi, di 61.5 c.c., nei rei, e di 56.2 c.c., nei pazzi pure, lombardi.

2. Ma molto più importanti e caratteristiche sono le anomalie craniche riscontrate in 452 crani di criminali sia per sé, sia per la maggior frequenza n confronto ai normali. Le principali, tanto le ataviche che quelle puramente patologiche, raccolte da me e dai miei discepoli, risultano dalla seguente tabella1:


Normali Uomini delinquenti Donne delinquenti
Arcate sopraciliari e seni frontali sporgenti 25 46,7-66,9 29,5
Anomalie nello sviluppo dei denti della sapienza - 44-57 -
Crani patologici - 43,7 -
Fronte sfuggente 10 19-31 6,8
Ispessismo delle ossa - eburneazione - 36-60 -
Plagiocefalia ed assimetria 8 14-25 21,6
Ossa wormiane - 21-22 -
Crani semplicemente anormali - 21,3 -
Suture frontali molto semplici - 18,4 -
Sporgenza della protuberanza occipitale est. (torus occipitalis) - 5-16 -
Fossetta occipitale mediana - 15-16 3
Aumentata capacità cranica - 10-15 -
Sutura metopica 11 12 -
Osteofiti del clivus - 8-10 -
Osso degli Incas od epactale 9 4-84 1,7
Trococefalia - 10-8 -
Fronte piccola, stretta ed appiattita - 10 -
Assottigliamento delle ossa craniche - 8-10 -
Assimetria ed obliquità della faccia - 7,6 -
Traccie di traumi - 7 -
Anomalie nello sviluppo dei canini - 6 -
Subscafocefalia - 6 -
Accavallamento delle ossa craniche - 4 -
Osteomi della rupe petrosa e dell'osso occipitale - 4 -
Oxicefalia - 6 -
Doppio foro sottorbitario - 8,5 -
Rigonfiamento del temporale - 8,4 -
Condili occipitali con doppia faccia articolare - 8 -
Sviluppo abnorme delle ossa della faccia - 5 -
Sinostosi atlanto-occipitale - 7,9 -
Suture ancora aperte in età avanzata - 5 -
Clinocefalia - 4 -
Margine alveolare del mascellare super sporgente - 4 -
Palato appiattito - 2,2 -


Non si può credere che in queste tabelle sieno enumerate tutte le anomalie craniche dei criminali e ne sia ben fissata la frequenza, perché non tutti gli osservatori hanno tenuto conto di tutte, e di continuo ne sono rivelate di nuovo come: La cresta frontale è stata trovata molto sviluppata nel 30-40% dei rei, nel 17% dei normali. Il processo frontale dell’osso temporale fu poi constatato dal Penta con notevolissima frequenza nei delinquenti (48%) e nei selvaggi (19%), mentre nei normali non è stato trovato che nell’8-10% (Calori). Le ossa accessorie tengono nei criminali un rapporto di frequenza inverso a quello dei normali è più frequente l’interpaterietale (1.67%) che il preinterparietale (0.8%): il fronto-parietale (1.67%) vi è tre volte più frequente che nei normali (0,49%).

Nello scheletro del naso furono trovate anomalie sia per la presenza di ossicine accessorie, sia per deformazioni dell’incisura nasale, sia per asimmetrie delle ossa nasali, sia per deviazione dei setto, nel 48% dei rei e solo nel 23.92 % dei normali (V. fig. 1). E con frequenza varia, ma minore, furono trovate queste altre anomalie: il terzo condilo, la Losetta faringea, l’osso basiotico, una notevole ampiezza della fessura orbitale inferiore, la fusione dei processi clinoidei, la sutura etmoido-lagrimale e la divisione della lamina papiracea dell’etmolae (Ottolenghi).

Fig. 1. - Ossa soprannumerarie nasali (Talenti).

Tra le anomalie riportate nella tabella sono importantissime:
a) La fossetta occipitale mediana che sostituisce la metà inferiore della normale cresta occipitale interna è viene compresa tra le sue due branche che si divaricano verso il forame occipitale: manca quasi sempre nell’orango e nel gorilla ed è costante negli altri primati inferiori e nei mammiferi inferiori (monotremi, marsupiali, carnivori, roditori, ecc.), in cui il cervelletto mediano assai sviluppato si adagia. Nelle razze umane inferiori, particolarmente negli Aymara d’America, in cui si trova nel 40%, nei pazzi e nei degenerati si trova in proporzioni maggiori che nell’uomo normale civile evi corrisponde ad un’ipertrofia del verme del cervelletto (cervelletto mediano). Fu da me per la prima volta notata nel cranio di un ladro, certo Vilella (vedi fig. 1), e io ne stabilii anche il significato atavico;
b) I seni frontali sporgenti che si trovano nei criminali con una frequenza quasi doppia che bei normali, ripetono pure un carattere eminentemente animalesco: e così la fronte sfuggente, La tenocrotafia, la semplicità delle suture e molte anomalie dell’osso occipitale, come dimostrano la embriologia e l’anatomia comparata;
c) La linea semicircolare delle tempia molto accentuata rammenta l’impianto robusto fino a formare una vera cresta del muscolo temporale, ch’è il principale agente della masticazione, nei carnivori e nei primati adulti.

3. Comparando le cifre trovate negli uomini con quelle delle donne, si vede subito come queste posseggono un numero di anomalie molto minore dei maschi; troviamo infatti assenza completa di subscafocefalia e di oxicefalia ed una quota inferiore della metà di sclerosi craniche, di asimmetrie craniali e facciali, di suture metopiche, di seni frontali sporgenti; 4-8 volte più rara la fossetta occipitale e la fronte sfuggente, e tre Volte il processo frontale del temporale. Non vi è superiorità di frequenza che nelle anomalie del foro basilare e bell'apofisi frontale del temporale: vi ha uguaglianza nella saldatura dell’atlante con l’occipite e nel prognatismo. Tuttavia se si paragonano colle donne normali si vede che le delinquenti femmine si avvicinano di più ai maschi, sia normali che criminali, che non alle femmine normali; soprattutto nella sporgenza delle arcate sopraccigliari, nella saldatura delle suture, mandibole e nelle anomalie del foro occipitale. Esse sono uguali o quasi alle donne normali, negli zigomi, nelle sporgenze della linea crotafitica, nella fossetta occipitale mediana. E offrono anche una grande proporzione (il 9.2% di crani virili) (vedi Donna delinquente).

4. Comparando queste anomalie con quelle offerte dai pazzi, troviamo molte. analogie. Press’a poco uguali sono gli indici: sinostosi precoce delle suture nei normali nel 2%; nei pazzi, secondo Peli, nel 15%; negli epilettici (Mingazzini) 30%; nei delinquenti nel 28.8 per cento. La sclerosi cranica dei pazzi (Peli) nel 5.0%, nei delinquenti nel 43%. La submlcrocefalia mi risulterebbe nei rei dell’8%, nei pazzi del 6.6%. Le ossa wormianie nei sani nel 28%, nei pazzi 68. Peso dei crani darebbe 654 grammi nei sani, maschi; 693 nei pazzi 7 e 6 nei criminali. La fossetta occipitale fu trovata nel 22% nei pazzi (Mingazzini), 38 % negli epilettici (Peli). Lo studio di queste anomalie ravvicina l’uomo delinquente ancora più che al pazzo all’uomo selvaggio.

5. La fossetta occipitale mediana che io ho trovato nella proporzione del 4% nei normali fu trovata nei crani etruschi, egizi antichi nel 19%, nei negri moderni nel 6%, negli Aymaras 46%, Peruviani 45%, Papuani 22% (Marino, Contribuzione allo studio della fossetta occipitale mediana, Firenze, 1887. - Lucy, Anomalies de l’os occipital, Lyon, 1893). I wormiani del pterion, che vedemmo superare nei delinquenti, i pazzi e i normali europei con 23 a 18 e 16 nei pazzi, noi troviamo frequenti nei selvaggi e così il grande spessore del cranio, la fronte sfuggente, gli archi sopraccigliari sporgenti, frequentissimi nei crani di Borris, di Neander, di Engis della Cueva de la Mujer e negli Australiani preistorici. Anche il maggior volume della mandibola che trovammo nei criminali così comune come quello dell’orbita, se scarseggiò nei pazzi è comune ai selvaggi ed ai crani preistorici. Questi dati spiegano il fatto assai strano che i criminali presentano nel cranio la tendenza a riprodurre. le forme locali degli antichi abitanti della regione dove nacquero. Atavismo storico: i criminali toscani si avvicinano agli antichi etruschi, i sardi agli antichi sardi e così via (Varaglia e Silva).

Note

  1. Ecco la nomenclatura antropologica delle principali deformazioni craniche: Macrocelalia, Cefalonia, cranio voluminoso, per lo più rotondeggiante, cioè ultrabrachicofalo talvolta però anche lunghissimo, cioè ultradolicocefalo. Microcefalia, cranio di eccessiva piccolezza, quasi sempre lungo, talvolta corto e subrotondo con. fronte sfuggente e stenocrotafia accentuatissima Quando la riduzione del volume cranico è mite si ha la submicrofelalia. Nella microcefalia semplice o nanocefalia la testa è piccola, ma proporzionata e senza altre anomalie. Scafocefalia, cranio conformato a tetto od a carena di nave, lungo la direzione mediana antero-posteriore, con fronte ed occipite prominenti, parietali assai stretti, forma allungata, talvolta con estrema dolicocefalia. Quando questi caratteri patologici sono miti, il cranio dicesi subscafoide. Plagiocefalia, cranio obliquo, ovalare, per asimmetria delle due semicurve laterali, tanto nel quadrante anteriore dei contorno (plagiocefalia frontale), quanto nel quadrante posteriore (p1. occipitale). Acrocefalia, cranio lungo, elevato nella regione parie tale e con fronte inclinata all’indietro. Ozicefalia, cranio corto, elevato nella regione bregmatica, con fronte perpendicolare od anche prominente in avanti. Sfenocefalia, cranio allungato, conformato a cuneo nella regione bregmatica per sinostosi precoce delle fontanelle posteriori. Ipsicefalia, cranio col vertice elevato nel suo complesso e con disposizione subscafoide della regione parietale: per lo più l’ipsicefalia si associa con la strettezza della regione frontotemporale o pterica, e si ha allora la ipsistenocefalia. Stenocrotalia, strettezza della regione frontale in corrispondenza all’inserzione dei muscoli temporali, con grande sviluppo delle arcate zigomatiche, forma losangica del vertice, e quasi sempre con riduzione straordinaria dei lobi frontali cerebrali. Trococefalia, cranio ultrabrachicefalo, per esagerato sviluppo del diametro trasverso In corrispondenza della regione temporo-fronto-parietale (pterion).