La Cicceide legittima/I/CCLXXXIII

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Sonetti

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La morte di D. Ciccio.
Al Sig. Giulio Balestrieri.

cclxxxiii.
G
Iulio, D. Ciccio, quegli, a cui Natura

     Si mostrò così larga, e liberale,
     Che’l mondo mai non rimirò cotale
     4Copia di grazia in altra Creatura,
Quei, che colà fra le Toscane mura
     Ove mormora il Serchio, ebbe il Natale,
     E passato poi sui Quirinale
     8Vi fe col suo valor sì gran figura,
Quei, che chiamato a la Città di Giano
     Per Ministro d’Astrea, mostrò risorto
     11Ne’ gran responsi suoi Paulo, e Graziano,
Quei, che già riempì l’Occaso, e l’Orto
     Del suo gran nome (ahi caso acerbo, strano!)
     14Giulio, D. Ciccio quel C.... è morto.