La Cicceide legittima/I/CXCVIII

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Sonetti

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I - CXCVII I - CXCIX
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D. Ciccio dolevasi che nella Ruota gli fosse toccato l’Appartamento più stretto.

cxcviii.
N
On è colpa d’alcun, non è disdetta,

     Qual tu la stimi, esserti toccata
     Fra gli Uditor l’abitazion più stretta,
     4Ma il tuo tardo venir l'ha cagionata.
E' usanza in questa Ruota inveterata,
     Che secondo l’arrivo, ognun si metta
     Nella stanza, che trovasi sgombrata;
     8Però d’esser il primo ogn’un s’affretta.
Per sedar dunque il cor, che ne sospira,
     Entravi ad abitarla, e più non sparga
     11Querele il labbro tuo mosso dall’ira;
Che se tu v’entri, diverrà più larga;
     Sai, che la stanza de i C .... si stira,
     14E in conseguenza si dilata, e slarga.