La Cicceide legittima/I/XLIII

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Sonetti

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D. Ciccio aborrito.

xliii.
U
Dite in cortesia nè vi piccate,

 Non so se sia difetto naturale,
     O pur derivi ciò da qualche male,
     4Di cui per caso insolito patiate.
Cert’è, D. Ciccio mio, che voi puzzate
     A tutti della Curia in generale,
     E che puzzate loro in guisa tale,
     8Che torce il naso ogn’un quando passate.
E’ ver, che sete d’una condizione
     Da dare un odorifero ristoro
     11Al naso d’ogni sorte di persone.
Ma questo non fa punto al caso loro;
     Ch’essi vi tengon ben per un C.....
     14Ma non tutti i C .... son di Castoro.