La Cicceide legittima/II/XLVIII
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
XLVIII
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D. Ciccio ha venduto un Orto per farsi un abito di Scorruccio.
Al Sig. Picotti.
C
Urzio, quel miserabil Giardinetto, Ch’al povero D. Ciccio era restato
Nell’asse ultimamente ereditato
4Del defonto suo Zio D. Benedetto,
Venendo al fin per tal cagione astretto
A vestirsi di brun, l’ha contrattato,
E col denar ritrattone hà comprato
8Ventisei braccia di Cottone in Ghetto.
Or più nulla non ha, poichè quell’Orto
Tu sai, ch’egli era l’unico fra quante
11Cose gli diè l’eredità del morto;
Quindi ancor egli omai per suo conforto
Potrà dir col filosofo Biante:
14Tutto, quant’ho di ben, meco mel porto.