La carità ccristiana (6 giugno 1834)

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Giuseppe Gioachino Belli

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Le lemosine p'er terremoto La ggiustizzia pe li frati
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LA CARITÀ CCRISTIANA.

     È arrivato a l’orecchie der Governo
Quarmente er zotto-coco der Farcone,1
Che pprima ha vvinto un ambo e ddoppo un terno,
J’abbi dato li nummeri un stregone.

     Su sta vosce la Santa Inquisizzione,
Ch’è nnimmica ggiurata de l’inferno,
J’ha mmannato sei ottime perzone
Pe’ vvisitallo con amor fraterno.

     Entrata a ccasa sua sta bbrava ggente,
J’ha ccominciato a ddì: “Fijjolo, zitto:
Se2 fa ppe’ bbene tuo: nun temé ggnente.„

     Defatti er capo, sibbè3 aveva er dritto
De manettallo,4 ha ppresi solamente
Li quadrini der corpo der dilitto.5

6 giugno 1834

Note

  1. Osteria in Roma.
  2. Si.
  3. Sebbene.
  4. [Ammanettarlo.]
  5. [Il fatto deve essere storico; ne può far maraviglia, a chi consideri che anche oggi, in Roma con l’approvazione del Cardinal Vicario e nelle diocesi con l'approvazione de’ vescovi, si continua a stampare nel catechismo che “gli stregoni e fattucchieri tengono il demonio per loro Iddio.„ V. Metodo da seguirsi nell’insegnamento della Dottrina Cristiana; Roma, Tip. Befani, 1885; pag. 98; e Breve Dottrina Cristiana ecc.; Torino, Tip. Marietti, 1885; pag. 25.]