La cascina/Nota storica

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Nota storica

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Atto III
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NOTA STORICA

Con la Cascina si inaugurò la stagione di carnovale nel teatro di S. Samuele la sera del 27 dicembre 1755 (v. Notatorj del Gradenigo). Il libretto del Goldoni, abborracciato in fretta, non contiene nessuna novità. Proprio in quell’autunno il nostro commediografo aveva scritto per il teatro di S. Luca la Villeggiatura (vol. XIII), pure rappresentata nel carnovale 1756; e da questa commedia aveva ricavato due Intermezzi, il Matrimonio discorde e la Vendemmia, che furono cantati a Roma, nel teatro Capranica, il primo nel gennaio 1756, con musica del Lorenzini, e il secondo nel febbraio del ’60, con musica del Sacchini (v. vol. XXVI).

Anche qui il Goldoni ci trasporta in mezzo alla campagna, in quella campagna artificiosa che piaceva alla società del Settecento e che troviamo riprodotta dappertutto, dalle canzonette d’Arcadia alle tele di Watteau e Fragonard, dalle stampe del Bartolozzi alle porcellane di Sassonia e di Sèvres. Ora le due contadinelle, la Cecca e la Lena, amate da Berto e da Pippo, hanno un’aria di famiglia con la Menichina e la Libera della commedia, che nel secondo Intermezzo diventano la Cecchina e la Rosina, e sposano Berto e Ceppino. È poi inutile risalire alla Giannina e all’Olivetta del Feudatario, recitato a Sant’Angelo nel carnovale 1752 (vol. VIII), o ricordare Dorina e Ghitta nel Conte Caramella (autunno 1751: vol. XXVl), o anche le due Pescatrici Nerina e Lesbina, amanti di Burlotto e Friselìino (carn. ’52: vol. XXVIII). benchè si rassomiglino tutte queste coppie di ragazze che, portate sul palcoscenico, poco o nulla serbano del rustico carattere popolare, bensì sembrano imitare le gentili pastorelle d’Arcadia trionfanti nell’arte del Settecento.

Fra i vari personaggi più viva e più felice è la Lena, l’ingenua, la ritrosa, che non disdegna tuttavia i regali del Conte e ha pur voglia di marito, ma si diverte a maltrattare il povero Pippo. Graziose le scene 13 e 14 del II atto, quando alfine la Lena ci casca e Pippo è beato. Ed ecco il Goldoni si diverte abilmente a intorbidare la gioia dei due giovani amanti per mezzo di Berto che fa ingelosire la Lena, credendosi di giovare all’amico. Avviene poi con facilità la consueta riconciliazione. Quanto al Conte, è la vecchia caricatura del perpetuo svenevole innamorato, che ci annoia col suo linguaggio fiorito di ridicole figure secentesche e coi ricordi letterari, come Lelio nella commedia dell’Arte, come Vanesio, il Cicisbeo sconsolato del Fagiuoli. Il Goldoni cominciò a introdurre questo personaggio nella Donna di garbo, ne fece, modificandolo genialmente, il Sior Tonin (Bellagrazia (v. il Frappatore, vol. II), lo riprodusse molte altre volte nel suo teatro, con varie sfumature. Goffe più che mai le scene serie di questo melodramma, goffissimo e lontano da ogni naturalezza quell’innamorato Costanzo, finto [p. 550 modifica]pastore. Il Goldoni, pittore della realtà, offre quand’è noiato e stanco, sì curiosi contrasti. Delle arie nessuna notevole, se non fosse quella del Conte nella sc. 7 del III atto: "Donne belle, se il volete ecc." o quella della sce. 5 dell’atto II, dove lo stesso vanta i propri titoli. Ma non deve sfuggire l’audacia di Pippo che minaccia il cavaliere col bastone: la gelosia d’amore rende anche qui temerario l’uomo rustico di fronte al nobile, come già nel Feudatario (v. pure la fine del II atto).

Questo libretto men che mediocre venne musicato da un maestro vicentino, Giuseppe Scolari (n. circa 1720, m. 1769), che abitò a lungo a Venezia e che findaal 1745 erasi provato nel genere giocoso (il Pandolfo fu cantato a S. Samuele nell’autunno ’45 e l’anno dopo a Modena, e la Fata meravigliosa a S. Cassiano nel carn. ’46). Coltivò pure il dramma serio e musicò per i teatri veneziani l’Olimpiade (1747),l’Adriano in Siria (1754), l’Artaserse (1758) e l’Alessandro nelle ìndie (1759) del Metastasio, e per il teatro di Ferrara la Didone abbandonata (1765). Il Goldoni rifece per lui nel ’56 la Statira che si cantò nella fiera dell’Ascensione a S. Samuele, già musicata nel ’41 dal maestro Chiarini, e nel ’51, almeno in parte, dal maestro Maggiore; e gli affidò, come vedremo, per il carnovale ’58 un altro dramma giocoso, la Conversazione. Altre sue operie serie e comiche rammentano il Wiel, il Sonneck e il Della Corte. — Un pettegolezzo racconta il confidente Medri nella sua riferta agli Inquisitori del 27 novembre ’59. Un impresario di Parma, uomo pessimo, colpì con due pugni il maestro Scolari, per aver distaccato tre dì prima "dal Caffè delle Piastrelle un Cartellone dell’Opera di Pesaro". Da una lettera di Gasparo Gozzi all’amico Màstraca, in data 31 dicembre 1755, si rileva come fosse cognato dell’attore comico Vitalba e abitasse "a san Giangrisostomo”.

Gli interpreti della Cascina sono quelli stessi che cantarono nella Diavolessa. La parte della Lena doveva adattarsi mirabilmente a Serafina Penni. Pippo ne fa un ritratto troppo generico nell’aria della scena 4 del | atto: "Due luci belle... - Paion due soli... - Fronte serena - Di grazie piena, Più bel visino, — Più bel nasino, - Più belle rose, - Tant’altre cose - Che dir non so". La Cecca poi, "Pastorella graziosa, grassotta" come dice il Conte, corrisponde a Rosa Puccini. — L’applauso fu abbastanza vivo se nella primavera seguente la Cascina si rappresentò a Milano, e in quella del ’57 a Firenze, e nell’autunno a Bologna, e nel carnevale ’58 a Novara. Nella medesima stagione si cantò a Pesaro, ma con le note di Gian Francesco Brasa, maestro veneziano. Di qui la postuma gelosia dello Scolari? Cinque anni dopo, nel carnevale 1763, ritroviamo la Cascina del compositore vicentino a Bassano, con un nuovo titolo: La campagna; e nello stesso anno a Berlino. Pure nel ’63 il libretto del Goldoni venne musicato a Londra da Gio. Cristiano Bach, detto il Milanese o anche l’Inglese (n. a Lipsia 1735, m. a Londra 1782), e cantato nel teatro di Hay Market (notizia del compianto amico C. Musatti, che l’ebbe dal maestro Pavan). Nel carnevale ’66 l’opera dello Scolari riappare a Lisbona, a Verona e anche a Reggio, ma ridotta qui a umile Intermezzo a tre voci; nel ’68 a Vienna (con arie di compositori diversi), nel ’71 a Pavia, e finalmente nel carnevale ’72 a Parma. [p. 551 modifica]

EDIZIONI PRINCIPALI

LA CASCINA | dramma giocoso | per musica | di polisseno fegejo p. a. | da rappresentarsi nel teatro | di S. Samuele | il carnevale dell’anno | mdcclvi. || in venezia, | Presso angiolo geremia. | In Merceria all’Insegna della Minerva. | CON LICENZA SUPERIORI. pp. 52, in-12 (frontespizio).

LA CASCINA | dramma giocoso | Per Musica | DI polisseno fegejo p. a. | DA RAPPRESENTARSI | Nel Reg. Due. Teatro di Milano I Nella Primavera dell9 anno 1756. | dedicato | alle nobilissime | DAME DI MILANO. || in milano. | Nella Stamperia di Giovanni Montano. — pp. 60, in-12 — Imprimatur: Die 5 Maji 1756. La lettera di dedica, segnata da Filippo Dessales, così comincia: “Nobilissime Dame - Dovendo comparire in questo Regio Ducal Teatro questo Dramma giocoso per Musica, per la prima volta, non essendo a mia notizia, che simili sorti di rappresentanze siansi giammai in questo Teatro vedute, e siccome assuefatti qui a vedere, e a udire in genere di Musica cose magnifiche: timoroso, che il presente Dramma non sia per riuscire di debole oggetto, mi son preso il coraggio di fregiarlo coll’Illustre, ed Eccelso titolo dell’alta protezione di Voi Nobilissime Dame.... „ - Personaggi: Conte Filippo Novelli virtuoso del Duca di Parma, Lavinia Francesca Mucci, Costanzo Antonia Fasciateli, Lena Francesca Santarelli Bovini, Cecca Teresa Crespi, Pippo Gius. Cosmi, Berto Giov. Lovatini.”La Musica è del Sig. Giuseppe Scolari". Pare non ci fossero balli. Le arie corrispondono per gran parte a quelle originali dell’edizione di Venezia.

LA CASCINA | dramma giocoso | per musica | di polisseno fegejo p. a. | da rappresentarsi in firenze | nel teatro di via del cocomero | Nella Primavera dell’anno 1757. || in firenze. mdcclvii. | Nella Stamperia di pietro gaetano viviani. | Con Licenza de’ Superiori. — pp. 64, in-12 — Personaggi: Conte Pietro Canovai di Firenze, Lavinia Maria Ranaldi di Roma, Costanzo Caterina Baroncelli di Siena, Lena Caterina Perdei di Firenze, Cecca Ancilla Melani di Pistoia, Pippo Antonio Boscoli di Firenze, Berto Gius. Secchioni di Firenze. "La Musica è del Sig. Giuseppe Scolari”. Un’aria sola è mutata (II, 4): mutati pochi versi nella penult. scena.

LA CASCINA | dramma giocoso | PER MUSICA | Di Polisseno Fegejo P. A. | DA RAPPRESENTARSI | nella città | di novara | in casa petazzi, - Nel Carnovale dell’Anno 1758. | DEDICATO | alle nobilissime | DAME | di detta città || in milano. Per Carlo Ghislandi | Col permesso dei Superiori - pp. 68. Musica di G. Scolari. (Tolgo da G. Bustico, C. G. e i suoi libretti musicali, in Rivista di cultura, II, f. 6, 30 giugno 1921, p. 268 e da Drammi, cantate. intermezzi musicali di C. G., estr. dalla Rivista delle Biblioteche e degli Archivi, A. III, 1925, p. 26).

LA CASCINA | dramma giocoso | per musica | di polisseno fegejo p. a. | Da rappresentarsi nel Teatro | di pesaro | il carnevale dell’anno | mdcclviii. | DEDICATO | ALLE DAME, | E CAVALIERI | DI DETTA CITTA’. |l Venezia, ed in Fano, per Giuseppe Leonardi. | Con [p. 552 modifica]licenza de’ Superiori. — pp. 58, in-12. — Nella dedica in data di Pesaro, 21 gennaio 1758, dice l’impresario: “Non può desiderarsi vantaggio maggiore della protezione vostra Nobilissime Dame, e Cavalieri nell’occasione, che si rappresenterà in questo Teatro il Dramma Giocoso del Celebre Sig. Dott. Carlo Goldoni, intitolato la Cascina. Egli ora comparisce con musica nuova nello spazio di pochi giorni composta, a riserva delle due Arie separate”. Dei cantanti si trovano solo pochi nomi: Costanzo Samaritana Pendesichi (sic), Pippo Crispino Cattabini, Conte Antonio Tomassini, Berto Carlo Bombardi. “La Musica è del Sig. Giovanni Francesco Brusca (sic) Veneziano”. Balli d’invenzione di Pietro Ricci. Le arie corrispondono a quelle del libretto veneziano. Solo in fine della sc. 9, a. II, è aggiunta un’aria, segnata con l’asterisco: “Con questo buon bicchiere — Di vin che piace a me ecc.”. Il libretto si trova presso la Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna.

LA CAMPAGNA | dramma giocoso | Da rappresentarsi | nel teatro brochi, e cortellotti | Nel Carnevale 1763. | dedicato a s. e. n. h. sier | PIETRO BRAGADINO | podestà, e capit. di bassano. | Per Giovanni, e Carlo Mosca | Con Lic. de’ Super. — pp. 47, in-12. — Dedica di Giandomenico Zampierini. Attori: Conte G. B. Zampierini, Lena Antonia Zampierini, Pippo Antonio Pesci, Berto Gius. Pucini, Lavinia Marianna Rederghel, Cecca Anna Zampierini. Ballerini: Maria Lambertini, Maria Corazza, Pietro Zampieri, N. N. (Devo queste notizie intorno al libretto alla gentilezza del Direttore del Museo Civico di Bassano, Paolo M. Tua, che qui pubblicamente ringrazio).

LA CASCINA, dramma giocoso per musica da rappresentarsi nel Regio Teatro di Berlino: Berlino, Haude e Spener, 1763, pp. 83. — Compositore G. Scolari. Il testo italiano ha di fronte la versione tedesca. Il primo e il terz’atto sono abbreviati e ridotti a sole cinque scene. (Tolgo da O. G. Th. Sonneck, Catalogue of Opera Librettos printed before 1800, Washington, 1914, vol. 1, p. 262).

LA CASCINA, dramma giocoso per musica di Polisseno Fegejo, Pastore Arcade, da rappresentarsi nel Reai Teatro di Salvaterra nel carnovale dell’anno 1766, Lisbona, Michele Manescal da Costa, pp. 78. Musica di G. Scolari. (Tolgo dal Sonneck, l. c.).

LA CASCINA, intermezzo a tre voci da rappresentarsi nel teatro dell’illustrissimo Pubblico di Reggio il carnevale dell’anno 1766. In Reggio, per Giuseppe Davolio, col permesso de’ superiori, pp. 24. Attori: Lena Elisabetta Falugi di Siena, Conte Gaetano Bandini di Firenze, Pippo Baldassar Bosi di Firenze. (Tolgo da G. Crocioni, in Modena a C. Goldoni, Modena, 1907, p. 350).

LA CASCINA “dramma giocoso per musica in tre atti. Poesia di Polisseno Fegejo P. A. Musica di Giuseppe Scolari per il Teatro Homodeo. Pavia, Giuseppe Bolzani, s. d.” [1771] (Tolgo queste parole da G. Bustico, Drammi ecc., p. 26 e la data dall’art. cit. in Riv. di cultura, 20 giù. 1921, p. 267).

LA CASCINA. | dramma | di tre atti per musica. | “Rappre[p. 553 modifica]sentato per la prima volta in Venezia il carnevale dell’anno mdcclvi con musica dello Scolari": vedi t. vii dei DRAMMI GIOCOSI | per musica. | del sig. CARLO GOLDONI || Venezia, Dalle stampe di Antonio Zatta e Figli, mdccxciv, pp. 299-358 (t. xli delle OPERE TEATRALI).

La recita a Bologna è ricordata nel Diario inedito del Galeati, presso la Biblioteca Comunale, in data 8 novembre 1757: "Nel Teatro Formagliari si fece la prima Recita dell’Opera Giocosa in musica intitolata Le Cascine (sic). Vedasi anche Ricci, I teatri di Bologna, Bologna, 1888, p. 474. Della recita a Londra nel 1763 non conosco il libretto; nè di quella a Vienna, nel 1768 (v. Musatti, p. 30); nè di quella a Parma nel 1772 (Ferrari, Spettacoli Drammatico-Musicali ecc. in Parma ecc., Parma, 1884). Sulla esecuzione a Verona, nel 1766, ha qualche dubbio il Piovano (B. Galuppi. in Rivista Musicale It., 1908, p. 255).