La signora dalle camelie (teatro)/Atto I/Scena quarta
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Traduzione dal francese di Luigi Enrico Tettoni (1883)
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SCENA QUARTA
Margherita e detti.
Margherita. Nanetta, va’ a sollecitare la cena... Olimpia e Saint Gaudens saranno qui a momenti; li ho incontrati all’Opera, (Nanetta esce. A Varville) Siete voi, signor de Varville? (Va a sedersi al cammino).
Varville. È forse questa la prima volta che io sono qui ad attendervi?
Margherita. Lo so pur troppo che sono condannata a vedervi sempre!
Varville. Sino a che voi non mi scaccerete, io non lascerò di venire nel vostro palazzo.
Margherita. Infatti, io non posso rientrare una sol volta, senza che voi siate qui ritto in piedi, che mi sembrate l’ombra di Nino. Avete qualche cosa di nuovo a dirmi?
Varville. È inutile ripetervi quello che già sapete.
Margherita. Quanto siete monotono, signor de Varville! Sempre le stesse frasi!
Varville. È forse mia la colpa, se sono costretto ad amarvi?
Margherita. Bella ragione! Ma se io dovessi ascoltare tutti quelli che dicono d’amarmi, non mi resterebbe neppure il tempo per cenare. Per la centesima volta, ve lo ripeto, mìa caro signor Varville, voi non giungerete a farmi dividere la vostra passione. Io vi permetto di venire da me a qualunque ora, entrare quando sono in casa, aspettarmi se ne sono uscita; ma vi protesto che se continuate a parlarmi d’amore, io sarò costretta ad ordinare che vi lascino alla porta di strada. Scolpitevelo bene in mente e... per ora basta così.
Varville. Eppure, Margherita, l’anno scorso a Bagnères mi avete fatto concepire qualche speranza!
Margherita. Ma a Bagnères io era ammalata e m’annoiava mortalmente... qui invece è tutt’altra cosa... sono guarita e mi diverto.
Varville. Dite piuttosto che quando si ha la fortuna d’esser amata dal duca di Manriac...
Margherita. Pazzo!
Varville. E che si ama il conte di Gray!...
Margherita. Io sono padrona d’amare chi a me più pare e piace; ciò non riguarda alcuno, e se voi non avete qualche cosa di più nuovo a dirmi, potete andarvene.
Varville. No. Io resterò qui a vostro dispetto.
Margherita. Davvero!... allora sedete al piano-forte... è il solo luogo dove voi fate una mediocra figura!
Varville. E cosa debbo suonare per divertirvi?
Margherita. Dio buono! tutto quello che vorrete.