Laude (1910)/Laude/Lauda LXVIII

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LXVIII. Como l’anima piange la partita del suo amore

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LXVIII. Como l’anima piange la partita del suo amore
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Como l’anima piange la partita del suo amore.          .lxviij.


     PIangi, dolente anima predata,
     che stai uedouata de Christo amore.
Piangi dolente & getta suspiri,
     che t’ài perduto el dolce tuo sire;4
     forsa per pianto mo l fai reuenire
     a lo sconsolato tristo mio core.
Io uoglio piangere, ché m’agio anuito,
     ché m’ò perduto pate & marito;8
     Christo piacente, giglio fiorito,
     èsse partito per mio fallore.

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O Iesù Christo, & ó m’ài lassata
     enfra nemici cusì sconsolata?12
     honme assalita le molte peccata,
     de resistentia non aggio ualore.
O Iesù Christo, co l puoi sofferire
     de sì amara morte farme morire?16
     damme licentia de me ferire,
     ché mo m’occido con gran desiore.
O Iesù Christo, hauessi altra morte
     che me donassi che fosse più forte!20
     sèmmeti tolto, serrate hai le porte,
     non par che e’entri a te mio clamore.
O cor tapino, et que t’à emprenato,
     che t’à el dolor cusì circondato?24
     recerca de for che l uaso è acolmato,
     non hai dannagio da non far clamore.
O occhi miei, et como finati
     de pianger tanto che l lume perdati?28
     perduto hauete la gran redetate
     de resguardare al polito splendore.
Orecchie miei, & que ue delecta
     de udir pianto de amara secta?132
     non resentiti la uoce dilecta
     che ue facea canto & iubilore?
O trista mene, que uo recordando!
     la morte dura me ua consumando,36
     né uiuo né muoio cusì tormentando,
     uo sciliata del mio saluatore.
Non uoglio mai de hom compagnìa,
     saluaticata uoglio che sia240
     enfra la gente la uita mia,
     da ch’ò perduto lo mio redemptore.


Note

  1. [p. 195 modifica]pianto de amara secta: altroue era festa.
  2. [p. 195 modifica]saluaticata uoglio che sia: altroue era saluatica ormai.