Laude (1910)/Laude/Lauda LXX
Questo testo è completo. |
◄ | Laude - Lauda LXIX | Laude - Lauda LXXI | ► |
De le quattro uirtù cardinale. .lxx.
ALte quattro uirtute1 son cardinal chiamate,
ó nostra humanitate perfece lo suo stato.
Como l’uscio posase nel suo cardinile,
cusì la uita humana è ’n questo quadrato stile;4
anima ch’amantase questo nobel mantile,
puòse chiamar gentile, d’omne gioia adornato.
La prima è la prudenza, lume dell’entellecto;
la seconda è iustitia, che exercita l’affecto;8
la terza è fortetude contra l’auerso aspecto,
la quarta è temperanza contra uan delectato.
Altissima prudenza, baila de la ragione,
demostri el ben, el meglio, lo sommo a la stagione;12
demostri el male, el peio, el pessimo et la cagione
et la dannatione ch’ane l’uomo dannato.
Altissima prudenza, col mercatar sotile
de trare cose utile, non sia cosa sì uile;16
beato quel coragio, che tien ricto tuo stile,
pòsse chiamar gentile degno de grande stato.
Non par che la prudenza possa ben operare
senza l’altre uirtute che la degon aitare;20
enuita la iustitia che ce deggia albergare,
che deggia exercitare ciò che ella ha pensato.
Nestante la iustitia posta ha legge al core,
che sopra omne cosa sia amato Dio signore24
con tutte le potentie et con omne feruore;
ché glie s’affa l’onore2 d’esser cusì amato.
Iustitia constregne lo proximo d’amare;
cha, se è uerace amore, loco se uol mostrare;28
como l’auro al fuoco se fa paragonare,
cusì si uol prouare l’amor ch’aggi albergato.
La fortitude ha loco a tal pugna portare,
en amar lo proximo che te fa eniurare;32
tolle, fura, engànnate et statte a menacciare;
poterlo sempre amare parme amor prouato,
Ch’en amar lo proximo è grande sualianza,
ché l troui deformato, pieno de niquitanza;36
poter amar suo essere, orrir la mal’usanza
ène examinanza de l’amor approuato.
Agio lo corpo endomito con pessimo appetito,
la temperanza enfrenalo, ch’è de mal nutrito;40
ad omne ben recalcitra, como fusse ensanito,
a gran briga è guarito, de tal guisa è malato.
Lo uiso se fa pouero, deforme & decoluri,
l’audito spreza sonora che son pien de uanuri,44
lo gusto en poche cibora contemne li sapuri,
desprezansi gli oduri collo uestir ornato.
Da poi che l corpo perdese de fuor la delectanza,
l’anima costregnese trouar altra amistanza;48
la fede mostra, ensegnate là u’è la uera amanza;
ménate la speranza là u’è l’amor beato.