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Le Ricordanze (Rapisardi 1894)/Parte prima/A Maria

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Parte prima - A Maria

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Parte prima - Il mandorlo Parte prima - A gentile operaja
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A MARIA

NEL MANDARLE ALCUNI VERSI




Se ancor ti suona cara
     La rimembranza dell’età fuggita.
     Se ancor dolce ti suona il nome mio,
     O fanciulla romita,
     Un pensieroso fior pongo su l’ara
     Di quella illusion prima che fugge:
     Me lo porgeva Iddio.
E tu solinga e muta,
     Nell’ora del crepuscolo morente,
     Deh, vi posa lo sguardo, e pensa e prega!
     O pietosa fanciulla,
     La mia vita è deserta, e i sogni miei

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     Spariscono nel nulla;
     Non sorriso, non raggio
     Splende su l’erma via,
     Dove come fantasima trapasso
     Con le memorie e con la croce mia;
     Nè su l’aride arene un’orma lasso.
Tu pensa e prega! Più tu non udrai
     Del vespro nella cheta ora pensosa,
     O della luna a’ rai,
     La mia nota d’amore, ultimo e solo
     Conforto di mia vita;
     O fanciulla romita,
     Tu pensa e prega: quel conforto ancora
     M’è tolto, e su l’aurora!
Oh, se ne’ lievi aprili
     Della tua vita, il pallido ricordo
     Di quell’ora innocente,
     Con cui tutte vanir le mie speranze,
     Qual solitario fiore,
     Al cor ti manderà le sue fragranze,
     O fanciulla pensosa,
     Non negarmi, sollievo ultimo a’ mesti,
     Non negarmi il tuo pianto!
     Chè se de’ miei sospiri
     Uno avrà l’ala da levarsi a Dio,
     Io pregherò, che di perpetue aurore

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     Ridan le plaghe che il tuo cor viaggia;
     Io pregherò, che un’iri
     Di speranze incoroni il tuo sentiero;
     Io pregherò, che d’ogni stilla amara,
     Che versa il ciglio mio,
     Spunti una rosa che t’adombri il vero!