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Le confessioni/Prefazione

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Lev Tolstoj - Le confessioni (1879-1881) (1882)
Traduzione dal russo di Anonimo (1913)
Prefazione
Le confessioni I


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PREFAZIONE



Cercava il senso della vita e trovò Dio; trovò Dio perdendosi nell’amore degli uomini, sentendo lo spirito che vive negli uomini, desiderandolo, facendolo suo.

La lunga fatica della ragione che gli pone davanti il nulla e la volontà di vivere che non piega, che si ribella a trarre la conseguenza ultima, la negazione della vita! Speranza inconsaputa che resiste, che apre le porte alla verità, verità che inonda l’anima tutta: ― e da allora tutto fu chiaro in me.

Compresi che era la verità; e l’accettai.

Accettar la verità: rompere le abitudini di pensiero e d’azione che ad essa contrastano, rifarsi alla verità. È qui il miracolo compiuto dai grandi cercatori di Dio: lo spirito che si ricrea. Lo spirito eroico chiama all’entusiasmo della vita, si fa santo quando è fatto solo d’amore.

Ma la ragione lo pose ancora in contrasto col mondo, con le sue istituzioni: e giudicò e condannò. Si levò in difesa degli umili, e fu amore; [p. 4 modifica]si allontanò da loro, ed era la ragione individuale non ancora fattasi grande come il suo cuore. Per gli umili negò il progresso, negò l’arte, ma non tutto se stesso, tutto il suo passato, per cui andava gli ultimi giorni, eterno viandante, a cercare, solo, ad interrogare il suo Dio.

Per i sacramenti, scese l’onda di grazia, fu sentito il tremore dinanzi a Dio, gli umili furono pervasi da Dio: la storia è piena del miracolo.

Al cuore niente è falso: non mi pongo contro la storia, ma l’arricchisco della mia vita.

Dio è nel mondo, ma anche lo avvolge: immanente in quanto sentito, trascendente in quanto voluto. E in quanto voluto Lo sento come il Padre ed io sono ― l’uccellino caduto dal nido, ― e la rappresentazione è in me, mi rappresento il Lontano nelle forme più belle che l’amore umano crea. E dopo che ho liberato l’anima mia, pieno del desiderio di Lui, Lo cerco per le vie fatte sacre da altre speranze, luminose del Suo passaggio.

Ma il Tolstoi chiamò all’azione.

Bisogna riconcepire Cristo: riviverlo in questa nostra vita moderna, ripensarlo nelle nostre aspirazioni. Così sentiamo la sua voce.

A. C.